Da Minniti (Lega) mozione per anticipare l’apertura di bar, ristoranti e pasticcerie al pubblico

28 aprile 2020 | 09:02
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Da Minniti (Lega) mozione per anticipare l’apertura di bar, ristoranti e pasticcerie al pubblico

Il consigliere: “Serve coraggio per ridare fiato alle imprese destinate a riaprire solo dall’1 giugno”

Apertura rimandata all’1 giugno per alcune attività commerciali, il consigliere della Lega, Giovanni Minniti, è critico.

“Il presidente Conte – esordisce – ha dimostrato ancora una volta di aver perso il senso della realtà mentre annunciava a reti unificate e in prime time televisivo il prolungamento delle misure restrittive che equivale a una condanna a morte per le nostre attività economiche. Ha perso il senso della realtà perché chiuso nel suo rifugio dorato di Palazzo Chigi, circondato da presunti esperti lautamente retribuiti e adagiato sui pieni poteri (incostituzionali) ha deciso di tenere ancora in casa gli italiani con il risultato di condannare a morte molte attività di impresa”.

“Mi chiedo per quale plausibile ragione – dice ancora – ristoranti, bar, pizzerie, centri estetici, parrucchieri debbano aspettare un altro mese ancora se altri settori economici già possono riprendere le attività. Eppure ci ripetono che l’utilizzo dei presidi sanitari e la distanza di sicurezza interpersonale sono accorgimenti idonei ad impedire la trasmissione del virus e potrebbero essere usati per frequentare in sicurezza le attività del nostro territorio”.

“Devo constatare – afferma Minniti – che i nostri commercianti e i nostri artigiani non sono stati aiutati né dal Comune di Lucca visto che la mia mozione contenente misure economiche concrete è stata inopinatamente bocciata dal consiglio comunale, né dal governo centrale che ha soltanto differito alcune scadenze di pagamento senza iniettare liquidità alle imprese come fatto, invece, da altri esecutivi molto più responsabili”.

“Ecco allora – prosegue – che si rende necessario adottare provvedimenti coraggiosi come la riapertura anticipata di negozi, bar, ristoranti, pasticcerie, attività artigianali ben prima del calendario fissato dal governo per ridare fiato alle imprese stremate da due mesi di chiusura forzata e a tal fine ho presentato una mozione per impegnare il consiglio comunale e il sindaco in tal senso sensibilizzando il governo a venire incontro alle esigenze del mondo dell’impresa”.

“Purtroppo – conclude – i nostri governanti considerano le imprese come limoni da spremere ma ben presto, continuando di questo passo, del limone non resterà nemmeno la buccia”.