Del Ghingaro: “Bisogna pensare a riaperture diversificate”

29 aprile 2020 | 09:02
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Del Ghingaro: “Bisogna pensare a riaperture diversificate”

Il sindaco di Viareggio: “Serve pazienza ma confesso che le misure del governo per la fase 2 non mi piacciono”

Non condivide le misure del governo per la fase due, ma invita comunque alla “calma” e alla “prudenza”. Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro ricorda che “non bisogna perdere di vista l’obiettivo – osserva -, che è quello di non ammalarsi e di limitare al massimo i contagi per evitare di tornare in situazioni delicate, dalle quali non siamo ancora completamente usciti.
Andiamo avanti per gradi, verificando giorno per giorno se stiamo facendo la cosa giusta o è meglio rivederla e correggerla per il bene della comunità”.

“Vi confesso – osserva Del Ghingaro – che non condivido completamente le misure prese dal Governo per ripartire, purché ogni territorio è diverso e la malattia si è manifestata con intensità altrettanto diverse. La Versilia e la lucchesia sono colpite molto, rispetto alle altre province della Toscana, ma in maniera minore al confronto con altre città italiane, quindi è opportuno ripartire in maniera diversificata, perché il contagio non si è sviluppato in modo omogeneo.
Ho apprezzato molto la modalità con la quale il presidente Rossi e la Regione Toscana hanno approcciato e gestito questi due mesi durissimi dal punto di vista sanitario e sono convinto sapranno fare altrettanto bene nella fase di ripartenza, stando attenti a valorizzare le risorse economiche della Toscana e a modulare i provvedimenti affinché non si manifesti una crisi sociale che potrebbe essere davvero drammatica”.

“Noi a Viareggio dobbiamo continuare ad essere responsabili, come abbiamo fatto fino ad ora, ed evitare le fughe in avanti, che potrebbero (Dio non voglia) al contrario riportarci indietro, a bollettini di contagiati giornalieri che ognuno di noi vuole al più presto dimenticare. Quindi procediamo come abbiamo fatto fino ad ora, insieme, con prudenza e buonsenso, pensando a chi si deve curare, a chi non si deve ammalare, alle attività economiche che con intelligenza devono ripartire e a coloro che sono in difficoltà che devono essere sostenuti.  Così ne usciremo vincenti come comunità”.