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Rifiuti, tariffa invariata per il 2020. Rate rinviate a novembre, 600mila euro di sgravi ulteriori per le attività rimaste chiuse

7 maggio 2020 | 17:28
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Rifiuti, tariffa invariata per il 2020. Rate rinviate a novembre, 600mila euro di sgravi ulteriori per le attività rimaste chiuse

In commissione il piano finanziario di Sistema Ambiente. Un odg per chiedere al governo di coprire i mancati incassi di chi ha patito il lockdown

Tariffa dei rifiuti immutata per l’anno 2020, rinvio del pagamento della secondae delle successive rate della Tari al 30 novembre, uno stanziamento di 600mila euro per prevedere uno sgravio della parte variabile della tariffa per le attività per il periodo in cui sono rimaste chiuse.

Sono questi i principali provvedimenti previsti e votati nella commissione congiunta del bilancio e dei lavori pubblici che aveva come argomento il piano finanziario 2020 di Sistema Ambiente.

A introdurre il dibattito l’assessore all’ambiente Francesco Raspini: “Il piano finanziario di Sistema Ambiente vale 22-23 milioni di euro, una cifra che, per legge, deve essere ripartita fra gli utenti del servizio per la copertura. Nel periodo di emergenza per la pandemia abbiamo compiuto delle riflessioni di carattere generale per alleviare il più possibile il sacrificio economico di quelle categorie che hanno visto azzerare i propri incassi, come il commercio e il turismo”.

“Per questo – spiega Raspini – ci siamo avvalsi della possibilità del decreto Cura Italia di confermare le tariffe dell’anno scorso, senza valutare quello che sarà il budget necessario per il servizio nell’anno in corso. Il piano finanziario, poi, va approvato entro la fine dell’anno ed eventuali scostamenti nei costi potranno essere spalmati nei prossimi tre anni. Va detto comunque che per il momento non possiamo valorizzare eventuale differenze di costi dovute alla pandemia per quest’anno. Anche eventuali riduzioni di costi, per come è congegnato il sistema di regolazione, non sono valutabili quest’anno, perché il sistema di regolazione prende in considerazione soltanto i due anni precedenti”.

“Le altre decisioni riguardano le scadenza – spiega Raspini – La rata del 15 di maggio e le successive rate avranno tutte come scadenza il 30 novembre. La scadenza passata del 15 di marzo, invece, per chi non ha pagato, prevede la sospensione di interessi e sanzioni in attesa della liquidazione”.

“Ci siamo poi chiesti – conclude Raspini – cosa fare non solo per rinviare ma anche per alleviare la tariffa per quelle attività che più hanno patito il lockdown. Per come funziona la tariffa la quota non pagata da qualcuno (in questo caso il calcolo si aggira intorno ai 6 milioni di euro, ndr) deve essere compensata dal pagamento di altri utenti o con una quota di denaro che parifichi il mancato introito. Abbiamo cercato nei nostri spazi di bilancio la cifra più alta possibile per coprire il mancato gettito, retribuendo noi l’azienda. Servirebbero 1,5 milioni, per la copertura di tre mesi di mancata riscossione complessiva della tariffa, noi abbiamo reperito 600mila euro, che corrispondono più o meno a 2-3 mesi di parte variabile alle utenze chiuse o danneggiate”.

Nessun impatto immediato, sulle decisioni, ci sarebbero sull’azienda Sistema Ambiente, come spiega il direttore Matteo Romani: “Per noi non cambia – spiega – a differenza di tante altre aziende, non cambierà il livello di fatturazione nel 2020. Si tratterà di differire gli incassi ricorrendo alle banche o alla Lucca Holding. Quanto alla questione di prevedere la cancellazione totale della tariffa e non solo la sua parte variabile dobbiamo sempre seguire la delibera di Arera, che fa riferimento alla parte variabile per le utenze chiuse per i provvedimenti di lockdown. Fare cose ulteriori rispetto a quella delibera può essere pericoloso”.

Il consigliere di centrodestra Marco Martinelli chiede al Comune di fare qualcosa di più fin da subito per le imprese in difficoltà. Dopo aver stigmatizzato un presunto errore nella presentazione dei dati di bilancio di Sistema Ambiente da parte del sindaco in Consiglio, dove ha parlato di un gettito Tari di 27 milioni di euro e non di 22 Martinelli ha detto: “Posto che il mancato gettito è quantificabile in 6 milioni di euro e che se non interviene il Comune questo ricade sulla totalità degli altri utenti, secondo noi occorre studiare una forma per intervenire a sostegno di una platea di cittadini molto superiore. Prima di andare nella direzione di richiedere attraverso Anci al governo di reperire il mancato incasso di 6 milioni noi riteniamo opportuno che si dia un segnale concreto da parte del Comune di Lucca e che debba essere già l’amministrazione, visto che le risorse è già possibile reperirle, come i 9,5 milioni di euro di utili della Gesam, a cancellare la Tari per le aziende in difficoltà. L’intervento di 6 milioni di euro sommato agli 1,5 milioni di euro per la cancellazione della tariffa per il suolo pubblico significa un intervento di 7,5 milioni di euro di contributi per le attività”.

Per Torrini (SiAmo Lucca) l’impegno deve essere quello di annullare la tassa variabile e fissa per tutti coloro che non hanno riaperto. “Sull’obiettivo – commenta l’assessore Raspini – siamo allineati, ma al momento le risorse da destinare a questa iniziativa che abbiamo trovato restano quei 600mila euro che permettano la cancellazione della parte variabile”.

Dopo il dibattito il provvedimento viene approvato in commissione con i voti della maggioranza e il non voto dell’opposizione salvo il voto contrario del consigliere Bindocci (M5S) componente della commissione lavori pubblici.

In coda il presidente della commissione lavori pubblici, Daniele Bianucci (Sinistra con Tambellini), che ha condotto la seduta con la collega della commissione bilancio Chiara Martini (Pd), ha illustrato i contenuti di una bozza di ordine del giorno che la maggioranza sottoporrà a tutti i consiglieri per un possibile voto bipartisan: “Il Consiglio – si legge nella parte dispositiva – nell’esprimere apprezzamento per le misure contenute nella misura straordinaria prevista dall’amministrazione impegna il sindaco e la giunta a porre in essere ogni azione politica necessaria per la costituzione di un fondo da destinare ai Comuni per disporre l’integrale cancellazione della Tari per le attività chiuse per i provvedimenti del governo. Impegna inoltre il sindaco e la giunta a inviare l’ordine del giorno al governo e alle autorità e ai consiglieri regionali”.

Sulla bozza il consigliere pentastellato Bindocci non manca di espreimere dubbi: “L’azzeramento complessivo e indiscriminato della tariffa – dice – come risposta è troppo facile e non tiene conto della diversità di situazioni che si sono verificate durante il lockdown. Per questo ho una perplessità di fondo”.

Il prossimo passaggio sarà quello del consiglio comunale dove i provvedimenti dovranno essere approvati per entrare in vigore.