Rifondazione: “Regolarizzazione immigranti atto positivo ma non sufficiente”

Il partito: “Non deve essere una misura temporanea per l’emergenza”
“A breve il governo varerà il decreto rilancio che, insieme a tantissimi provvedimenti, dovrebbe varare una regolarizzazione temporanea di cinquecentomila uomini e donne migranti irregolari perché hanno perso il lavoro. Un atto positivo e necessario ma non sufficiente”.
Lo sostiene Rifondazione Comunista di Lucca: “Non è ancora chiaro su quali basi si deciderà a chi fornire i documenti per poter uscire da invisibilità e sfruttamento, solo colf e lavoratori nell’agricoltura. Per Rifondazione Comunista di Lucca la regolarizzazione non potrà essere una misura temporanea, utile solo per affrontare la situazione di emergenza di alcuni settori economici ma deve essere più ampia e garantire la libertà dei migranti di scegliere le offerte di lavoro migliori”.
“La regolarizzazione – si afferma – non deve dipendere da un intermediario o da un datore di lavoro che in questa maniera avrebbe nelle proprie mani il destino di chi offre manodopera. Devono essere le lavoratrici e i lavoratori a poter emergere autonomamente. Questo deve essere il primo passo per l’abrogazione di una legge fallimentare come la Bossi-Fini. Chi vive in Italia deve avere il diritto di lavorare senza essere considerato manodopera da spremere e poi da espellere ma di poter lottare insieme ad ogni lavoratrice e lavoratore per l’abolizione di ogni forma di sfruttamento”.