Rifiuti, da Consiglio via libera a conferma tariffe e rinvio pagamenti a novembre

12 maggio 2020 | 23:11
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Rifiuti, da Consiglio via libera a conferma tariffe e rinvio pagamenti a novembre

Dal Comune 600mila euro per cancellare la parte variabile a chi è rimasto chiuso. Opposizione chiede di stanziare risorse in più provenienti dalla vendita di Gesam

Via libera da parte del consiglio comunale all’approvazione della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione dei rifiuti per quanto riguarda il 2020. La delibera rientra nel pacchetto di misure annunciato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale e prevede il rinvio a novembre del pagamento della seconda, terza e quarta rata della cosiddetta Taric. L’atto è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dei consiglieri dell’opposizione.

“Dall’ottobre scorso il sistema di tariffazione ha subito delle significative modifiche – ha spiegato l’assessore all’ambiente Francesco Raspini – La gestione dei rifiuti è infatti passata sotto il controllo di Arera (l’ente di controllo che gestisce anche la rete di distribuzione di gas e acqua, ndr). Questo ha comportato una modifica nella redazione dei piani finanziari delle aziende. Questa modifica comporta che, purtroppo, non è possibile valorizzare nell’anno in corso eventuali scostamenti per la diminuita attività dovuta al lockdown. Rimborsi in questo senso potranno essere spalmati nelle prossime due annualità. Quello che ci era consentito fare era mutuare le tariffe dall’anno precedente e, su questo impianto, innestare le misure che abbiamo adottato, con il rinvio al 30 novembre del pagamento della seconda, terza e quarta rata e la riduzione della parte variabile per alcune realtà grazie a uno stanziamento di 600mila euro da perte del Comune”.

“A beneficiare di quest’ultima misura – prosegue Raspini – saranno tutte quelle attività che sono state chiuse a causa del lockdown ed anche tutte quelle realtà che, pur non chiudendo, hanno registrato un azzeramento degli incassi. Abbiamo previsto inoltre la cancellazione degli interessi e delle sanzioni per il mancato pagamento della prima rata che scadeva a marzo. Per far questa operazione, l’amministrazione ha dovuto compensare Sistema Ambiente con 600mila euro per quanto riguarda la parte variabile della tariffa cancellate per alcune realtà: era l’unico modo per non far ricadere sulle spalle degli altri contribuenti questo costo”.

“È stato fatto il possibile tenendo conto dei vincoli di bilancio – ha concluso l’assessore – Certamente avremmo potuto fare di più ma avremmo dovuto tagliare da qualche altra parte. In molti hanno chiesto la cancellazione totale della Taric ma per far questo servono 1,5 milioni. Come tutti i Comuni italiani, siamo d’accordo nel richiedere al governo un fondo nazionale apposito che vada ad integrare le limitate possibilità degli enti locali”.

“La parte variabile della Taric rappresenta un terzo della tariffa, gli altri due terzi restano a carico di cittadini che comunque non hanno usufruito di un servizio – osserva Enrico Torrini (Siamo Lucca) – Mi sembra un controsenso. Arera deve rendersi conto che ci troviamo in una situazione di emergenza e che c’è bisogno di tutelare quei cittadini che hanno pagato le tasse in tempi normali. Questo non vuol dire che il Comune deve togliere le castagne da fuoco al governo ma dobbiamo far valere le nostre istanze”.

“L’amministrazione comunale propone un semplice differimento dei pagamenti – aggiunge Marco Martinelli – Ma a novembre non credo la situazione sarà molto migliorata e i cittadini si troveranno a pagare tre rate tutte insieme. Ci accusate di fare solo propaganda ma noi lo abbiamo sempre detto da dove prendere le risorse e cioè dai 9 milioni e mezzo derivanti da Gesam. Serve fare qualcosa di concreto subito a favore dei cittadini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere della Lega, Giovanni Minniti: “Un semplice differimento delle rate non risolve il problema. Bisogna cancellare la Taric. Un’amministrazione deve prendere decisioni care e serie oggi”.

Nella discussione è intervenuto anche Massimiliano Bindocci (M5S) che ha invitato a fare analisi più circostanziate su cosa era possibile fare. Bindocci ha anche ricordato la necessità di fare chiarezza su quanto sta accadendo nelle società partecipate in questo momento di emergenza.

A questa sollecitazione ha risposto il presidente della commissione partecipate Claudio Cantini (Lucca Civica) il quale ha precisato che la seduta della commissione su questo specifico tema sarà sicuramente calendarizzata per la prossima settimana. Cantini ha inoltre ribadito che per trovare le risorse per la cancellazione totale della Taric è necessario tagliare altrove.

“Il fatto che facciamo proposte senza indicare le coperture è un’altra bugia di questa maggioranza – afferma il capogruppo di Siamo Lucca, Remo Santini -.Qua si confrontano due visioni diverse. Noi non siamo sicuri di quando arriveranno i contributi del governo e chiediamo quindi che tutte le risorse disponibili vengano impiegate subito. L’amministrazione deve venire incontro alle esigenze dei cittadini e, come ha detto il consigliere Martinelli, è evidente da dove è possibile prendere le risorse. Chi dice oggi che i soldi di Gesam non possono essere utilizzati era lo stesso che diceva che le tasse non potevano essere tagliate. Oggi invece scopriamo che la Tosap e stata tagliata e che parte delle entrate di Gesam sono state utilizzate per la manovra. Le nostre proposte sono fattibili, basta volerlo”.

A chiosa della discussione, è intervenuto il sindaco Alessandro Tambellini: “Chi dice che quello che abbiamo fatto è stato un bluff, fa affermazioni molto pesanti. Il bilancio è fatto di alcuni schemi predefiniti e di alcune spese fisse. Il preventivo che avevamo fatto per il 2020 è stato evidentemente stravolto. Siamo stati in grado di mettere in campo 5,5 milioni di avanzo spendibile. Ricordo che appena nel 2014 il Comune di Lucca aveva debiti per 20 milioni. Pensiamo a cosa sarebbe potuto essere fatto per il sociale o per il lavori pubblici con queste risorse se non fosse intervenuta l’emergenza. Ora, si può anche scegliere di tagliare da qualche altra parte ma bisogna tenere presente che per il Comune di Lucca la storia non finisce nel 2020, dobbiamo garantire la continuità dell’ente. Ad esempio, non sarà certo la mia amministrazione a rompere la gara per il tubone di Nozzano che vale 8 milioni di euro. Ricordo inoltre che l’anno prossimo dovremo sborsare circa due milioni di euro per lo scalo merci. È chiaro che l’operatività di un Comune è limitata: il Comune fa quello che può ma alla fine i conti devono tornare. Per questo dobbiamo sollecitare il governo affinché intervenga”.

Terminata la discussione, sono intervenuti Chiara Martini (Pd) e Daniele Bianucci (Sinistra con Tambellini) in qualità di presidenti delle commissioni bilancio e lavori pubblici, i quali hanno precisato che l’atto in votazione aveva già ricevuto il placet delle rispettive commissioni. Chiara Martini ha inoltre illustrato una proposta di ordine del giorno che impegna la giunta a muoversi in ogni sede per far presente al governo la necessità della costituzione del fondo nazionale a cui faceva riferimento l’assessore Raspini. La proposta, nelle intenzioni della maggioranza, doveva essere approvata in maniera bipartisan. In realtà, l’atto è stato votato solo dal consigliere Massimiliano Bindocci (M5S) mentre gli altri esponenti dell’opposizione si sono astenuti.

In particolare, i consiglieri Martinelli, Testaferrata, Santini, Di Vito, Torrini, Borselli e Consani hanno presentato un odg alternativo in cui si richiedeva che l’amministrazione aggiungesse ulteriori 900mila euro oltre ai 600mila già stanziati. L’atto è stato respinto dall’aula con i voti contrari della maggioranza.