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Ex caserma Lorenzini, opposizione attacca: “Bonifica dei miracoli”

13 maggio 2020 | 17:26
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Ex caserma Lorenzini, opposizione attacca: “Bonifica dei miracoli”

Bindocci, Barsanti e Di Vito presentano una interrogazione

“Una volta venuti a conoscenza dell’assurda vicenda che il Comune di Lucca è riuscito ad imbastire su un inquinamento in pieno centro storico, ci siamo ancor più convinti dell’inadeguatezza di certi comportamenti della presente amministrazione”.

Parole aspre quelle che arrivano sulla ex caserma Lorenzini dai tre consiglieri Massimiliano Bindocci, M5S, Alessandro Di Vito, Siamo Lucca e Fabio Barsanti di Casa Pound in merito al caso dell’ex caserma Lorrenzini.

“Dal luglio 2015 – scrivono – il Comune sa che nel sottosuolo della ex-caserma Lorenzini ci sono due cisterne che hanno sversato nel terreno carburanti. Il Comune proprietario del terreno, dopo che per 111 anni era stata una caserma di proprietà del ministero della difesa, sa bene anche chi è responsabile dell’inquinamento e dovrà pagare i danni. Dal gennaio 2016 il Comune decide di fare la bonifica, con due delibere determina di spendervi quasi 105mila euro, comincia a fare sondaggi e poi si ferma”.

“Ad oggi, e siamo nel 2020 – proseguono i consiglieri – gli idrocarburi sono ancora lì nel terreno, si presume non abbiano interessato la falda acquifera, ma dopo 5 anni che si sanno le cose sono ancora lì, probabilmente si aspetta il miracolo, qualche santo che faccia intercessione a questi assessori e faccia sparire l’inquinamento”.

“D’altra parte – scrivono – questa è una storia che si ripete, citiamo la storia del grave inquinamento nella zona delle ex officine Lazzi di S. Anna. Dove la situazione, ormai di decennale bonifica, non si risolve. Ce ne interessammo direttamente facendo intervenire anche deputati e senatori, ma il groviglio burocratico creatosi tra Comune, Provincia e Regione è ancora li”.

Ma quante altre bonifiche sono in atto nel territorio del Comune di Lucca? – chiedono i consiglieri – Quali sono le aree del territorio di Lucca con restrizioni all’emungimento dell’acqua di falda e come vengono pubblicizzate e fatte rispettare le varie ordinanze? Siamo molto preoccupati, anche in considerazione che in assenza di possibilità di allaccio alla rete dell’acquedotto, ancora oggi molte abitazioni si avvalgono di pozzi sia per irrigazione, ma anche per usi potabili ed è responsabilità comunale accertare che la falda sia in condizioni idonee”.

“Per questi motivi – concludono – abbiamo presentato una interrogazione a risposta scritta, ma presto presenteremo atti che chiederanno una generale ricognizione delle bonifiche sul territorio comunale e soprattutto una verifica ed un controllo attento dello stato di salute della falda acquifera che era e dovrà essere una ricchezza ed una sicurezza del territorio lucchese”.