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Mascherine tricolori ancora in piazza per protesta

23 maggio 2020 | 16:27
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Mascherine tricolori ancora in piazza per protesta
Mascherine tricolori ancora in piazza per protesta
Mascherine tricolori ancora in piazza per protesta

Nel mirino i provvedimenti del governo, presenti anche i consiglieri di centrodestra Martinelli e Testaferrata

Anche questo sabato, per il quarto consecutivo, oltre cento persone si sono trovate in piazza Napoleone rispondendo all’appello delle Mascherine Tricolori. Si tratta di un movimento apartitico e trasversale, attivo in tutta Italia, che contesta le “misure insufficienti del governo contro l’emergenza sanitaria ed economica” causata dal Coronavirus. In piazza interventi di rappresentanti delle categorie colpite dalla crisi. Con loro in piazza, tra gli altri, c’erano anche i consiglieri comunali del centrodestra Marco Martinelli e Simona Testaferrata.

“Ribadiamo – si legge in una nota – che questa situazione è figlia degli errori di chi governa. La colpa dell’emergenza sanitaria non è dei cittadini, ma di una politica che in questi anni ha chiuso gli ospedali, ha ridotto i posti in terapia intensiva, ha distrutto la produzione nazionale. Quella stessa politica incapace che ora rischia di farci morire di fame. A quasi tre mesi di distanza dalla chiusura totale, ci sono milioni di italiani che ancora non hanno visto un euro”.

“Si tratta di una situazione inaccettabile – scrivono -. Milioni di lavoratori ancora non hanno visto i soldi della cassa integrazione in deroga, per non parlare delle centinaia di migliaia di autonomi a cui il bonus Inps non è arrivato. E i finanziamenti alle imprese? La maggior parte degli imprenditori non ha avuto accesso al credito. E il reddito di emergenza per disoccupati e persone in difficoltà? Ancora non si sa se, come e quando arriverà”.

“Ma l’oltraggio più grave – continua la nota – il governo lo ha riservato a chi ha affrontato l’emergenza sanitaria in prima linea. Il bonus di 1000 euro promesso a medici e infermieri è letteralmente scomparso! Non siamo più disposti a tollerare le bugie e il paternalismo di Giuseppe Conte, vogliamo risposte chiare e interventi decisi. Bisogna letteralmente mettere i soldi in tasca agli italiani per poter ripartire ed evitare la catastrofe economica: gli aiuti servono subito, aspettare i tempi della burocrazia significa morire! I soldi a fondo perduto vanno erogati immediatamente e senza passare per le banche, a livello fiscale serve uno stop alle tasse per tutto il 2020”.

“Invece di regolarizzare 600 mila immigrati e pensare ai bonus per i monopattini – sostengono -, il governo dovrebbe mettere in campo risorse senza precedenti per salvare quei settori che rischiano letteralmente di scomparire. Serve il blocco degli affitti, la proroga della cassa integrazione e regole vere, ma che siano chiare e applicabili. E poi vogliamo sapere quale sarà il futuro dei nostri figli, come e quando riapriranno le scuole, se esiste una strategia, uno stanziamento di fondi. Qui si brancola nel buio, mentre il governo pensa solo a rendere perpetua la dittatura sanitaria e la limitazione della libertà, con il prolungamento dello stato d’emergenza fino a dicembre”.