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All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare

9 giugno 2020 | 18:52
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All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare
All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare
All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare
All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare
All’ex caserma Lorenzini un parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni delle scuole da ristrutturare

Polemica sulla bonifica per l’inquinamento rilevato nel 2015. L’opposizione: “Anche stavolta è mancata la trasparenza”

Ex caserma Lorenzini, un futuro con parcheggio per residenti e una scuola ‘volano’ per ospitare gli alunni degli istituti da ristrutturare in centro storico. Questo il progetto dell’amministrazione illustrato nel consiglio di oggi (9 giugno) dall’assessore Gabriele Bove nell’assise richiesta dall’opposizione, primo firmatario Marco Martinelli sul tema.

“Mi sono attivato – ha dichiarato in apertura illustrando la richiesta il consigliere Marco Martinelli –  al fine di richiedere la convocazione del consiglio comunale di oggi che ha come tema di discussione l’area della ex Caserma Lorenzini affinché questa assemblea e quindi la città di Lucca sia informata sia sulla questione relativa all’inquinamento della falda acquifera sia per quanto riguarda il futuro dell’area del complesso dismesso”.

“Purtroppo – ha proseguito il capogruppo di centrodestra – anche questa situazione relativa all’inquinamento della falda acquifera è venuta alla luce solo nei mesi scorsi a seguito di un’inchiesta giornalistica quando invece il Comune di Lucca era venuto a conoscenza della questione già dall’anno 2015. L’amministrazione Tambellini è rimasta in questi cinque anni colpevolmente in silenzio e non ha mai informato della questione né il consiglio comunale né la città.Ecco allora che il palazzo di vetro ancora una volta rimane tale solo nelle parole del sindaco visto che poi nella realtà avviene costantemente il contrario ed oggi ne abbiamo l’ennesima dimostrazione”.

“Il procedimento di bonifica – ha ricordato Martinelli – è stato infatti attivato nel 2015 quando durante i lavori di ristrutturazione edilizia su segnalazione dell’allora direttore dei lavori sono state individuate, nella corte interna 2 cisterne interrate e dismesse, utilizzate precedentemente come stoccaggio di idrocarburi (gasolio e olio pesante). Eseguite le opere di rimozione delle due cisterne sono state successivamente condotte le indagini preliminari ambientali rilevando solo per la matrice suolo la presenza di idrocarburi pesanti in concentrazione superiore al limite normativo per la destinazione d’uso tipo “verde/residenziale”. Predisposto il piano di caratterizzazione, il Comune ha informato la Regione che non intendeva provvedere alla bonifica in attesa che venisse identificato il responsabile dell’inquinamento. Così la Regione è subentrata nelle indagini finalizzate all’identificazione dei soggetti responsabili della contaminazione e all’adozione dei conseguenti provvedimenti ai sensi. Anche attraverso le analisi del dipartimento Arpat di Lucca, che con due con due documenti, il primo del dicembre 2019 e il secondo del febbraio di quest’anno, ha trasmesso una relazione dove si chiarisce la causa della contaminazione risiede nelle due cisterne. La Regione Toscana con decreto del 25 marzo numero adozione 4390 avente ad oggetto Sito ex Caserma Lorenzini Corso Garibaldi Lucca procedimento di individuazione del soggetto responsabile della contaminazione del sito e contestuale adozione del provvedimento ha chiarito che la contaminazione è riconducibile a olio pesante e gasolio stoccati nelle cisterne interrate “ad utilizzo degli impianti tecnologici del complesso immobiliare e che l’utilizzo delle cisterne e temporalmente ascrivibile all’amministrazione militare durante la piena disponibilità del complesso immobiliare da parte della stessa che va dal 6 aprile 1889 all’11 marzo 2000. Al ministero, quale soggetto responsabile della potenziale contaminazione, viene ordinata la bonifica. Qualora il ministero non dovesse provvedere, salvo il recupero delle spese, toccherà al Comune e, in subordine, alla Regione stessa”.

Martinelli ha poi messo in evidenza il tema del futuro del complesso dismesso: “Per quanto riguarda il recupero degli edifici, che sicuramente è legato alla necessaria bonifica dell’area, c’è da evidenziare un’importante aspetto:nel settembre 2019 sono stati approvati con delibera di giunta i progetti di fattibilità tecnico-economica degli interventi che secondo le intenzioni dell’amministrazione Tambellini entro il 2022 completeranno la riqualificazione dei luoghi strategici della città. Un’operazione da 4 milioni e 940 mila euro che diventerà parte dell’accordo di programma sottoscritto dal Comune di Lucca con la Regione Toscana in seguito alla rimodulazione dei progetti ex Piuss e della decisione, assunta dalla giunta il 3 giugno 2019, di realizzare l’Expo del fumetto in una porzione del complesso della Manifattura anziché all’ex caserma Lorenzini. In occasione della presentazione di questa delibera l’assessore all’urbanistica ha affermato: “Certo sia chiaro che non intendiamo lasciare irrisolto il puzzle e siamo al lavoro per riconnettere alla fruizione pubblica anche lo spazio della ex caserma Lorenzini. Occorreranno serietà, costanza, passione e una leale unità d’intenti: perché sfide così importanti riguardano tutti”. Ecco allora – ha concluso Martinelli – che facciamo nostre le parole dell’assessore e chiediamo l’apertura fin da subito di un confronto serio e reale coinvolgendo il consiglio comunale e la città tutta nell’individuazione del futuro di questa importante area”.

Ad illustrare prospettive e futuro è stato l’assessore Gabriele Bove che per prima cosa si sofferma sul tema dell’inquinamento: “Per prima cosa – spiega – quello che è stato riscontrato è un inquinamento si suolo e sottosuolo ma non è stata toccata assolutamente la falda. Il Comune si è subito attivato, anche negli atti, in sinergia con Arpat e su richiesta del titolare dei lavori. Sono state rimosse le cisterne e sono state fatte le analisi, dopo aver rimosso il materiale immediatamente a ridosso delle cisterne. Il tutto stato poi coperto con un tessuto apposito per la messa in sicurezza dell’area”.

Poi la prospettiva: “Noi – dice Bove – dobbiamo dare risposte alla città, per questo come per altri contenitori importanti, anche dal punto di vista della sosta. E in questo senso il tema della Lorenzini è un tema chiave. Una ipotesi prevederebbe di individuare all’interno del piazzale dell’ex caserma un’area di sosta a destinazione residenti. Questo consentirebbe di individuare nuovi stalli blu in altre zone nelle vicinanze come in corso Garibaldi. Tenendo sempre presente che nessuno vuole mettere una macchina alla finestra di casa di un residente”. L’altra ipotesi è quella di “una scuola volano dove trasferire istituti all’interno delle mura via via da ristrutturare. La parte iniziale del parcheggio sarebbe destinata all’attività esterna dei bambini delle scuole. Altre parti dell’ex caserma sarebbero invede destinate al magazzino della Expo del Fumetto della vicina ex manifattura e ad archivio e deposito della Soprintendenza”.

Dopo l’assessore la seduta è stata aperta ai contributi di cittadini e associazioni. Ad aprire il presidente di Confcommercio, Ademaro Cordoni: “È stato un grosso sbaglio arrivare alla chiusura del parcheggio alla ex Lorenzini. Un parcheggio molto fruibile, con tanto di accesso pedonale. uin posto strategico anche per i parcheggi limitrofi. Quando è stato chiuso si è verificato un grosso disagio per le attività in centro storico, come abbiamo sottolineato per molto tempo. La nostra richiesta è quella di un rilancio di un intero settore dell’economia locale oggi messo a rischio. Senza aiuti il commercio lucchese rischia di morire”.

Il presidente di Legambiente, Michele Urbano unisce nel suo intervento motivi urbanistici e motivi ambientali: “Non si può non rilevare – dice Urbano – che la questione è profondamente collegata alla riqualificazione alla ex manifattura tabacchi anche dal punto di vista della mobilità cittadina. Anche il tema della realizzazione della scuola non è indolore. perché comporta anche la variazione delle linee di trasporto pubblico locale”. “Chiediamo – è la richiesta di Legambiente – un aggiornamento da parte del Comune del piano di caratterizzazione e dei monitoraggi di tutte le aree dove ci sono criticità per il sistema del sottosuolo e delle acque. Quanto alla questione urbanistica facciamo sì che l’occasione del piano operativo sia quella di un reale dibattito per il futuro della città e che le decisioni per i privati siano solo successive”.

Il giovane architetto Francesco Ferretti, residente nella zona, illustra un suo progetto di riqualificazione: “Si tratta – dice – di un progetto di realizzazione di un anello verde come zona filtro fra le abitazioni e l’ex caserma Lorenzini con parcheggi per residenti sul lato San Romano e al centro un grande spazio pubblico come piazza comune”.

In rappresentanza del comitato dei residenti della zona parla invece Barbara Rigamonti: “Quello dell’ex caserma Lorenzini è un cortile chiuso dove si accede con una macchina alla volta, dove si creano code, tappi di auto in attesa di entrare e di uscire e quindi inquinamento di gas di scarico e acustico. Nello spazio libero ora si vede solo vegetazione incolta, con la presenza di topi e un’antenna telefonica di supporto agli eventi dei Comics proprio a ridosso delle abitazioni. Nella zona ci sono evidenti problemi anche di sicurezza in caso di un grande numero di auto, visto che si tratta di un’area poco controllabile dall’esterno”. “Chiediamo – è la richiesta finale – che si accantoni l’idea di un grande parcheggio a pagamento, collegando la prospettiva di questa realizzazione alla manifattura tabacchi. Si pensi, invece, a fasce verdi e alberate che separino le abitazioni da spazi pubblici. E parcheggi per residenti in numero limitato”.

Fra i tecnici parla il geologo Paolo Sani che definisce la situazione dell’inquinamento nell’area “non una situazione particolarmente grave”. “La situazione nell’analisi – dice – non arreca rischio all’esterno dell’area ma solo, ed eventualmente, per vapori per residenti a ridosso. Non è detto, peraltro, che i terreni vadano rimossi, visto che il rischio potrebbe essere eliminato anche solo con una impermeabilizzazione”.

Prima del dibattito dei consiglieri interviene il sindaco Alessandro Tambellini, che difende l’operato e la trasparenza della sua amministrazione: “Non abbiamo mai nascosto nulla, per noi parlano gli atti – dice il primo cittadino – Alle critiche, poi, rispondo innanziutto ricordando che il parcheggio è stato chiuso per i lavori Piuss, che poi hanno avuto i problemi noti. Poi si è verificato un problema nell’analisi acustica dell’area. In prospettiva l’area certamente dovrà essere recuperata, ma dobbiamo però pensare a funzioni coerenti con il tessuto urbano e con funzioni di autosostentamento. Stabiliamo la riapertura quindi, con delle funzioni sostenibili, ma dobbiamo confrontarci con la realtà, che ci indica sempre che ciò che ipotizziamo è abbastanza diverso dal sogno”.

Molto polemico il consigliere di Casapound, Fabio Barsanti che, in apertura, definisce “grave e imbarazzante che non ci siano gli assessori a urbanistica e ambiente su questo tema”. “Sul tema – prosegue – si conferma la volontà di questa amministrazione di voler omettere lo stato dei fatti, visto che non abbiamo avuto informazione né come cittadini né come associazioni. Si conferma, insomma, la mancanza di attenzione a comunicare qualcosa alla cittadinanza che è l’ennesima dimostrazione di un momento in cui siete evidentemente in difficoltà. Da parte di questa maggioranza, quindi, non si riscontra nessuna assunzione di responsabilità, non si vede nessuna idea precisa di futuro ed emergono una serie di contraddizioni che spero vengano risolte rispondento almeno all’interrogazione presentata lo scorso 11 di maggio”.

Il consigliere di centrodestra, Marco Martinelli ribadisce: “Un’amministrazione trasparente – dice – avrebbe dovuto informare tempestivamente. Questo non è avvenuto, evidentemente per questa maggioranza questa è la trasparenza. Basta mancare di rispetto a Consiglio e città”.

Anche il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, alza la voce e annuncia l’abbandono del consiglio comunale per protesta. Il tema è quello della mancata trasparenza: “Questo è il vostro modo di concepire la trasparenza, visto che ci sono stati negati anche gli atti a cui avevamo chiesto accesso alla vigilia del consiglio comunale. Chiedo per questo che si riconvochi un consiglio comunale una volta avuti gli atti”.

Per Alessandro Di Vito, di SiAmo Lucca “una risposta, nel rispetto dei ruoli è doverosa da parte dell’amministrazione, visto che la richiesta risale allo scorso 11 maggio”. Di Vito ha chiesto quindi i dettagli della vicenda e tutti gli atti mancanti nella richiesta. Ha inoltre accolto, e chiesto alla maggioranza di tenerne conto, tutte le sollecitazioni che sono arrivate dagli interventi dei cittadini.

Per il consigliere di Sinistra con Tambellini, Daniele Bianucci l’accusa all’opposizione è quella di strumentalizzazione: “Ogni confronto è importante ed è utile – dice – ma vorrei evitare che da qui a ottobre si utilizzino i consigli comunali per accuse strumentali di campagna elettorale. Chiediamo quindi che nelle convocazioni sia specificato l’oggetto della discussione. Mi sembra poco corretto fare così e segno di un’opposizione non propositiva né capace di esprimere proposte per la città”.

Quanto agli interventi dei cittadini il consigliere afferma di apprezzare particolarmente le proposte arrivate e propone di proseguirne la discussione in commissione lavori pubblici, da lui presieduta. La proposta per l’area, poi, è quella di una celere riapertura “prevedendo nell’area una parte di sosta per i residenti e per i mezzi ecologici come bici e monopattini elettrici”.

Difende l’operato dell’opposizione il capogruppo di SiAmo Lucca, Remo Santini: “Con questo Consiglio noi abbiamo inteso chiedere chiarezza da parte del Comune sulla volontà dell’amministrazione sul futuro dell’area. Volevamo conoscere lo stato dell’arte e capire quanto la questione bonifica condizioni e abbia condizionato fin qui le scelte sul futuro. Intorno alla ex Lorenzini, infatti, in questi otto anni si è assistito a una grande confusione: non si è riusciti a produrre un progetto che andasse in porto e non è un caso che siamo ancora a discuterne”.

Gianni Giannini (Pd), neopresidente della commissione urbanistica interviene nella polemica: “Sposo – dice – le polemiche sul fatto che ci siano difficoltà degli accessi agli atti. Ma è un fatto che in questo tipo di consigli comunali straordinari non ci siano atti su cui discutere dall’opposizione. Come è un fatto che questo consiglio straordinario non ha portato alcun apporto importante per il futuro della caserma Lorenzini. Ognuno degli intervenuti, però, ha manifestato un interesse sull’area. La posizione dell’amministrazione è chiara ed è quella di pervenire alla riapertura dell’area con la possibilità di sosta per i residenti e per i mezzi non inquinanti con la presenza di postazioni di ricariche elettriche”.

Dopo un botta e risposta fra il consigliere di SiAmo Lucca Enrico Torrini e Daniele Bianucci sull’approccio di maggioranza e opposizione ai consigli comunali straordinari torna al tema il consigliere di Casapound Fabio Barsanti: “Restono aperte tre domande: se è grave o non grave la situazione di inquinamento all’ex caserma Lorenzini, quanto costa la bonifica dell’area e perché non si procede alla stessa?”.

Per il consigliere Martinelli il consiglio straordinario “è servito ad aprire un processo di partecipazione sul futuro dell’area, accogliendo le posizioni dei cittadini”. “Si lavori a dare un futuro a quest’area – è la conclusione del consigliere di centrodestra – si stanno perdendo anni senza un progetto complessivo. Il mio appello è che da oggi possa partire un processo e un confronto aperto con gli attori principali che sono i cittadini, i professionisti e le associazioni di categoria”.

“L’amministrazione – è la domanda del consigliere del M5S Massimiliano Bindocci – cosa sta facendo per la salute dei lucchesi vista la situazione dell’ex caserma Lorenzini”.

Chiude la replica dell’assessore Bove che ribadisce il progetto in atto per il parcheggio per residenti e per la scuola volano. e sui problemi ambientali: “Non è un’emergenza ambientale – ripete – La falda acquifera lucchese per fortuna è salva e sicuramente devono essere approfonditi dei saggi del terreno adiacente. Si parla di un’area di circa 800 metri quadri indagati. L’ipotesi è quella di allargare a 2000 metri quadri. Per far questo abbiamo momentaneamente sospeso i saggi per individuare il soggetto responsabile che è il ministero della difesa. Se il ministero starà fermo il Comune fa la propria parte ma, lo ribadisco, non c’è rischio per i residenti e per i lavoratori che si affacciano su quest’area. I costi per la bonifica ad oggi non li sappiamo, visto che c’è in atto un contraddittorio fra i diversi soggetti. Ma siamo a disposizione ad attivare un percorso con i professionisti per individuare le azioni da fare“.