Settimana lavorativa di 4 giorni, se ne parla con Sinistra Con

23 giugno 2020 | 11:51
Share0
Settimana lavorativa di 4 giorni, se ne parla con Sinistra Con

Su Zoom giovedì la presentazione del libro di Giorgio Maran con la postfazione di Elly Schlein

Appuntamento con Sinistra Con giovedì (25 giugno), per tornare a parlare di politica.

Aznar la definisce la “società duale, in cui la metà degli individui lavora troppo e l’altra metà non lavora affatto”. È necessario quindi spalmare gli aspetti negativi del lavoro su un numero maggiore di persone e condividerne gli effetti positivi. Ridurre gli orari, e quindi redistribuire il lavoro, significa liberare tempo di vita. L’obiettivo è quello di lasciare spazio anche ad aspetti che non siano dominati dall’economico, spazio cioè a tutto ciò che non risponde alle logiche del mercato e del denaro.

Parte con questa premessa il libro Il tempo non è denaro. Perché la settimana di 4 giorni è urgente e necessaria, scritto da Giorgio Maran, con la postfazione di Elly Schlein. L’appuntamento è on line per giovedì (25 giugno), alle 18, su piattaforma Zoom e con possibilità di partecipare anche tramite i canali social dell’associazione. Ad intervistare l’autore sarà il capogruppo di Sinistra con a Lucca Daniele Bianucci; parteciperanno il segretario della Cgil Rossano Rossi, Edoardo Di Loreto di Volt Lucca e Silvana Sechi dell’associazione Città delle donne di Lucca. Per informazioni o per partecipare, si può inviare una mail a sinistracon@gmail.com o telefonare a 334.8071351.

“L’emergenza del Covid ha reso ancora più necessario ed urgente riflettere sui tempi e gli orari delle nostre comunità – sottolinea l’associazione Sinistra con – Il libro evidenzia come quasi mai tutte le implicazioni della riduzione dell’orario vengono considerate nel loro complesso, perdendo così di vista il quadro generale. La riduzione dell’orario a parità di salario apre a una trasformazione culturale e strutturale dei rapporti di produzione e consumo. Battersi per la settimana di 4 giorni non significa soltanto battersi per una società della piena occupazione a orario ridotto. Significa sostenere una prospettiva di trasformazione complessiva della società. Significa affrontare a monte, ben oltre logiche puramente redistributive, il tema del riequilibrio delle crescenti diseguaglianze tra lavoro, profitto e rendite e spingere sulla leva degli investimenti e dell’innovazione per aumentare la produttività. Oltre il piano puramente economico, la riduzione dell’orario di lavoro può anche essere alla base di una profonda riorganizzazione ecologica della società e per affrontare in termini radicali il tema di un’effettiva parità di genere”.