Ex Manifattura sud, l’opposizione chiede un altro round in Consiglio

Raccolte le firme per convocare una seconda seduta sul progetto: “Fondazione e Coima devono essere presenti. L’amministrazione esca dal suo fortino”
Un dibattito in sede di Consiglio comunale per conoscere nel dettaglio il progetto portato avanti da Coima spa e Fondazione Cassa di Risparmio che prevede la ristrutturazione dell’ex Manifattura e, perché no, buttare giù anche qualche idea.
Questo quanto chiedono sette consiglieri di opposizione che questa mattina (2 luglio), con una raccolta firme, hanno richiesto un nuovo consiglio straordinario sperando di poter finalmente capire cosa ci sia dietro questo piano, secondo i consiglieri tenuto misteriosamente “nascosto” dall’amministrazione. Progetto che, secondo quanto dichiarato, tra i vari punti vedrebbe anche la cessione a privati del baluardo San Paolino, ovvero la porzione di mura urbane che si trova proprio di fronte all’ex manifattura.
Ma partiamo dal principio: il secondo consiglio straordinario è stato richiesto dai consiglieri Remo Santini, Massimiliano Bindocci, Alessandro Di Vito, Marco Martinelli e Fabio Barsanti (questa mattina in sede di conferenza stampa mancavano all’appello i consiglieri Simona Testaferrata e Serena Borselli) perché al primo, tenutosi giorni fa, Coima e Fondazione, ovvero coloro che avrebbero potuto spiegare nel dettaglio il da farsi, non si sono presentate in aula.
La giustificazione, per i consiglieri di minoranza, “sarebbe piuttosto ridicola”: secondo quanto raccontato questa mattina dai consiglieri, infatti, in aula è stato riferito che Coima e Fondazione Cassa erano state invitate solo tramite una telefonata – non si sa nemmeno da parte di chi – senza una comunicazione ufficiale tramite email, “come di solito usa fare”.
Un consiglio comunale quindi decisamente insoddisfacente per i consiglieri di opposizione che oggi chiedono di portare il presidente della Fondazione Cassa Marcello Bertocchini e l’amministratore di Coima Manfredi Catella a palazzo Santini affinché si possa finalmente conoscere nel dettaglio il progetto. Anche la presenza della Soprintendenza, come hanno detto i consiglieri, non sarebbe male, visto che “nemmeno lei che dovrebbe essere la prima a sapere le cose, non è mai stata messa al corrente del progetto”.
“Come mai tutti questi misteri?”, hanno chiesto i consiglieri, sul piede di guerra anche per la probabile cessione a privati del baluardo San Paolino: “Finalmente siamo riusciti ad ottenere le firme necessarie per richiedere un nuovo consiglio straordinario – commenta Santini – Per noi è inaccettabile che l’amministrazione ci voglia mettere di fronte a cose già fatte senza prima avere un confronto: se il progetto non ci viene illustrato non siamo in grado di giudicare. Il piano è importante, soprattutto per i cittadini, e deve assolutamente essere discusso in aula. Troviamo inaccettabile anche che si voglia cedere il baluardo San Paolino a privati: sono convinto che nessun lucchese sarebbe d’accordo con questa decisione, e loro per primi devono sapere che ne sarà di questo progetto. Se Coima e Fondazione Cassa non si presenteranno nemmeno questa volta in aula lo prenderemo come un affronto”.
Il progetto dovrebbe prevedere nuove installazioni e arredi sul baluardo, che secondo i consiglieri diventerebbe una sorta di cortile dei nuovi appartamenti e negozi che dovrebbero nascere all’interno dell’ex manifattura. Una zona che resterebbe comunque accessibile a tutti, ma fino a quando? – si chiedono.
“Non si può – conclude Santini – dare in concessione il baluardo come se niente fosse per consentire una sorta di accesso al cortile di casa agli appartamenti e al centro commerciale che dovrebbero sorgere all’interno della struttura”.
“Il sindaco Tambellini ci ha definiti degli irresponsabili, dandoci in pasto all’opinione pubblica – ha proseguito Martinelli – Quello che non si è capito è che noi non siamo contro il progetto, semplicemente non lo conosciamo, le poche idee che sono venute fuori le abbiamo apprese solo dalla stampa, come quella del parcheggio all’interno dell’ex manifattura: un progetto che non servirà a nulla – commenta – perché nel frattempo sono stati tolti numerosi posti auto altrove e quel nuovo parcheggio non risolverà certo i problemi. Per quanto riguarda la concessione del baluardo a privato, sono dell’idea che le mura devono rimanere totalmente patrimonio pubblico”.
Martinelli ha subito attaccato il sindaco Tambellini: “Chiediamo che l’amministrazione esca dal fortino di Palazzo Orsetti e si apra alla città facendo conoscere la proposta di Coima sul futuro della manifattura. In questi anni insieme a Confcommercio abbiamo richiesto all’amministrazione comunale di realizzare un grande parcheggio all’interno della manifattura Tabacchi che rimane l’ultima vera opportunità per migliorare e favorire l’accessibilità al centro storico di Lucca. Il progetto presentato – prosegue Martinelli – non va assolutamente in questa direzione tant’è che da quanto è stato pubblicato sulla stampa il numero dei parcheggi previsti sarà di 425 rispetto agli attuali 240 presenti in zona (Manifattura, Cittadella e Via del Pallone) oltre a 70 stalli di pertinenza delle funzioni private. Un conto praticamente a somma zero visto che negli ultimi anni sono spariti 130 posti dalla Caserma Lorenzini e altre decine tra Piazzale Verdi e Piazzale Boccherini. Martinelli ha poi voluto precisare di non essere contrario all’iniziativa portata avanti dal privato”bisogna essere obiettivi senza l’intervento di un soggetto privato il reale rischio è che per altri 50 anni il complesso della Manifattura rimanga vuoto”.
Ad intervenire anche il consigliere Bindocci: “La città ha grandi contenitori, tanti spazi, ma l’amministrazione non è in grado di gestirli, rifiutando addirittura discussioni e dibattiti in sede di consiglio. E’ vergognoso che il sindaco voglia dare a privati parte delle mura, proprio lui che diceva Lucca ai lucchesi, tutto rimanga al Comune. Per non parlare della convocazione finta di Coima e Fondazione, nessuna mail, nemmeno fasulla, tutti che si guardavano senza sapere cosa risponderci. Tutto questo è ridicolo, vogliamo un dibattito, non un progetto pronto. Non ci prostriamo assolutamente a interessi privati, vogliamo il bene dei cittadini. Bisognerà anche capire chi c’è realmente dietro questa concessione, fare approfondimenti su coloro che vorrebbero il baluardo. Il sindaco ci accusa di volere Lucca come una ‘cattedrale nel deserto’, ma così lo diventerà se il progetto verrà approvato”.
Sul piede di guerra anche il consigliere Barsanti: “Pare che l’amministrazione stia parando gli interessi di qualcuno – Del progetto bisogna parlarne in sede di consiglio, così si potrà capire cosa fare a livello di interesse pubblico. Con quelli spazi si potrebbero fare tantissime cose. Se non si hanno idee se ne parla insieme, non si affidano a privati. Ribadisco: è una svendita”.