Bianchi (Toscana nel cuore): “Operatori turistici di Lucca e Versilia a rischio usura”

16 luglio 2020 | 14:58
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Bianchi (Toscana nel cuore): “Operatori turistici di Lucca e Versilia a rischio usura”

Il consigliere regionale chiede un incontro al questore sul tema

Gabriele Bianchi, consigliere regionale di Toscana nel Cuore, apprezza il dossier dell’organismo di monitoraggio delle infiltrazioni criminali sull’emergenza Covid voluto dal capo della polizia Franco Gabrielli sul tema dell’usura in periodo di coronavirus.

Allo stesso tempo però, Bianchi esterna la sua profonda preoccupazione per i dati forniti nel documento che evidenziano come le mafie, attraverso l’usura, possano entrare nel tessuto imprenditoriale della nostra regione soprattutto in questa fase di notevole difficoltà economica.

“Nel report si precisa – dice il consigliere – che ‘I clan vogliono iniettare liquidità nelle casse dei piccoli e medi
imprenditori messi in ginocchio dalla crisi. Un meccanismo che è destinato a diventare perverso se lo Stato non correrà ai ripari. In pratica per le mafie le difficoltà economiche delsettore turistico e ristorativo non rappresentano altro che delle occasioni privilegiate di investimento. La preoccupazione maggiore è il ricorso al credito parallelo e quindi lapossibilità di entrare di fatto nelle attività economiche senza risultare nei documenti ufficiali. Quindi – aggiunge – il rischio di immissione di denaro sporco nell’economia turistica versiliese e di tutta la provincia di Lucca è reale e concreto“.

“L’usura non è che la punta dell’iceberg – continua Gabriele Bianchi -. In questi anni, in cui mi sono messo al servizio di imprenditori e cittadini, ho affrontato più di una volta questo argomento, cercando di aiutare le persone che finivano invischiate in questo meccanismo malato ed ho visto che l’usura non è che l’inizio della circolazione e della moltiplicazione dei soldi. Infatti, dopo aver spremuto le proprie vittime, i malavitosi non si limitano più a ‘godere’
dei frutti dei loro misfatti, ma soprattutto in tempi di crisi come quello che stiamo affrontando, continuano ad investire nel territorio, cercando di attirare nella rete quante più attività commerciali possibili”.

Inoltre il capo della polizia Franco Gabrielli sottolinea nel dossier che “non va trascurata questa crisi di liquidità a cui andranno incontro molte piccole e medie imprese che potrebbero trovarsi costrette, nel caso in cui lo Stato non dovesse intervenire con prestiti garantiti, a rivolgersi al denaro delle mafie. Ciò potrebbe, da un lato portare al tracollo delle imprese sottoposte a prestiti usurai, dall’altro allo spossessamento vero e proprio della società. Un’operazione, quest’ultima, che vedrà il coinvolgimento anche di ‘colletti bianchi’ collusi con la mafia e che potrebbe essere rivolta innanzitutto ai settori turistici, alberghieri e della ristorazione, da sempre ottimi canali per il riciclaggio di denaro”.

“Che le mafie stiano ‘alzando il tiro’ è cosa ormai risaputa, ‘ndrangheta in primis da anni ha iniziato a reclutare affiliati tra persone laureate e inserite nella società che conoscono molto bene l’economia e le leggi italiane ed europee. E’ del 14 luglio – continua – pochi giorni fa, la notizia che sono finiti agli arresti otto persone a Milano per frode fiscale aggravata dal metodo mafioso che appunto operavano per conto della ‘ndrangheta e per cui avevano chiesto fondi europei per l’emergenza Covid. Questo – continua Bianchi – è chiaramente un primo campanello d’allarme, che non può non far scattare una particolare attenzione da parte degli enti locali e governo regionale”.

“Le attività turistico-commerciali  – prosegue lòa nopta – sono state tra le più colpite da questa crisi e con l’arrivo di capitali freschi, di dubbia provenienza, rischiano di essere svendute e rimanere stritolate tra i tentacoli della mafia. Pertanto propongo che la Regione monitori con estrema attenzione il movimento di capitali nelle zone più in crisi, per disinnescare il rischio di infiltrazioni mafiose nei nostri territori, che porterebbero col tempo, all’inevitabile collasso delle attività di un settore di rilevante importanza per la nostra regione come quello turistico, con la conseguente ricaduta economica che farebbe sprofondare, in una crisi ancora peggiore, intere aree della Toscana”.

“Conosciamo già – conclude – quelli che sono i movimenti tipici del sistema mafioso, come Regione abbiamo l’obbligo verso i nostri cittadini, di prevenire e intervenire prontamente per mantenere saldo il rispetto della legalità e della lotta a tutte le mafie. Per questo, nei prossimi giorni chiederò un incontro con il questore di Lucca in merito a
questo argomento
e proporrò un potenziamento dell’osservatorio sull’usura regionale per fare un’analisi puntuale ed accurata su tutto il territorio della provincia lucchese”.