Liberiamo l’Italia: “Ex Manifattura, una mera operazione di mercato”

17 luglio 2020 | 17:24
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Liberiamo l’Italia: “Ex Manifattura, una mera operazione di mercato”

Il comitato lucchese critica il progetto Coima

“Anche Lucca con il progetto di realizzazione di un insediamento residenziale di 90 appartamenti di lusso in una cospicua parte dell’ex manifattura tabacchi, entra a far parte di quella che senza dubbio viene a configurarsi come un’emergenza nazionale. Mercificazione della città antica attuata attraverso la svendita del patrimonio edilizio pubblico e l’abdicazione al controllo della trasformazione nelle mani di un privato”. A  dirlo è il comitato lucchese di Liberiamo l’Italia.

“Una deprivazione di qualsiasi parvenza di significato pianificatorio, la mancanza di un’idea chiave
nel recupero di destinazione d’uso degli spazi dell’ex manifattura, con la parcellizzazione di funzioni, ha portato l’amministrazione a cedere la sua qualità di indirizzo socio economico e politico a soggetti privati. In questo caso il progetto di valorizzazione degli spazi dell’ex manifattura è stato affidato tout-court alla Fondazione Cassa di Risparmio e alla società milanese Coima, trasformando la guida di indirizzo politico espresso dal sindaco in un’attività che riduce l’Ente a agente immobiliare del Real Estate Milanese”.

“Termini sbandierati come rigenerazione urbana e valorizzazione, da parte di un partito democratico alla guida della nostra città da 8 anni – si legge ancora in una nota – sono veramente inquietanti data la natura dell’operazione che è prettamente immobiliare e che prevede anche la cessione in uso per 50 anni del Baluardo San Paolino. Tutto ciò contraddice il nome di Partito Democratico (In nome del popolo) qui si fanno solo gli interessi del privato e non del cittadino, espropriandolo di uno spazio prezioso per le future generazioni. Per 50 anni il Baluardo San Paolino diventerà giardino, in appannaggio di 90 appartamenti da realizzare. Un’inaccettabile cessione di uno degli spazi più identitari della nostra città e patrimonio fondamentale. Liberiamo L’Italia si oppone a questa politica predatoria dei beni pubblici. Il patrimonio immobiliare pubblico è la risorsa strategica per mettere in atto quella politica che guardi al futuro della città. Abbiamo bisogno di coraggio e di idee, la privatizzazione ad uso speculativo di spazi pubblici cancella il diritto ad essere cittadini. Vendere lo spazio pubblico significa rinunciare ad avere un progetto di inclusione e ricostruzione di Cittadinanza e futuro. Significa legare le mani alle prossime generazioni che non potranno scegliere”.