Riqualificazione della manifattura sud, Bertocchini in Consiglio: “La questione baluardo San Paolino esce dal progetto”

22 luglio 2020 | 17:54
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Riqualificazione della manifattura sud, Bertocchini in Consiglio: “La questione baluardo San Paolino esce dal progetto”
Riqualificazione della manifattura sud, Bertocchini in Consiglio: “La questione baluardo San Paolino esce dal progetto”
Riqualificazione della manifattura sud, Bertocchini in Consiglio: “La questione baluardo San Paolino esce dal progetto”

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca difende l’idea presentata con Coima. I dettagli dell’operazione

La questione del baluardo San Paolino? Esce dal progetto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Coima Sgr per la riqualificazione della zona sud della ex manifattura tabacchi.

L0 ha detto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, nel suo intervento in consiglio comunale questa sera (22 luglio) in cui ha difeso davanti ai consiglieri di maggioranza e di opposizione le idee presentate all’amministrazione comunale per il project financing.

Marcello Bertocchini consiglio comunale Lucca manifattura tabacchi Coima

Questo uno dei principali “colpi di scena” di un consiglio-fiume in cui si sono sviscerati tutti i contenuti del progetto presentato.

Secondo round, dunque, a Palazzo Santini, per un consiglio comunale tutto dedicato al progetto che Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Coima Sgr hanno in mente per un’importante area della città come quella che si affaccia sul baluardo San Paolino.

Dopo un avvio movimentato, con uno striscione polemico del consigliere Massimiliano Bindocci, a presentare il senso dell’iniziativa è stato il capogruppo di Siamo Lucca, Remo Santini.

“Le mura non sono in vendita”: striscione in apertura del Consiglio su manifattura sud

“Riproviamoci – ha detto – sperando che sia la volta buona. Siamo arrivati oggi al secondo consiglio comunale straordinario su questo tema, di cui si parla ovunque tranne qua. Il consiglio comunale per mesi è stato espropriato dall’illustrazione del progetto eppure si parla di un investimento da 60 milioni di euro che cambia il centro storico”. “Oggi – ha detto Santini – rappresentiamo quella grande fetta della città che reclama trasparenza e chiarezza. Non stiamo strumentalizzando politicamente questa vicenda, ci sono anche tanti associazioni che richiedono un dibattito più ampio e scelte condivise e noi siamo orgogliosi di essere il motore di questa discussione. Noi vogliamo sgomberare il campo dagli equivoci: oggi vogliamo discutere il progetto in tutta la sua interezza”.

“Il progetto presentato nella conferenza stampa a febbraio – ha spiegato Santini – oltre alla sistemazione dei parcheggi e la realizzazione di nuove piazze interne, parla di un ampio intervento edilizio previsto sulle strutture attraverso la realizzazione di 90 appartamenti, nuovi fondi commerciali oltre che aree per il terziario. Il nero su bianco nelle intenzioni c’è. Ma ripeto, vogliamo discutere nella proposta nel suo complesso. Ringraziamo Fondazione e Coima per essere oggi qui presenti: abbiamo fame di sapere e conoscere quello che fino ad oggi non ci è stato raccontato o nascosto. Per giudicare un progetto bisogna conoscerlo, non basta un articolo su un giornale. E annunciamo fin da ora che sarà necessario un terzo consiglio comunale straordinario sul futuro dell’ex manifattura sud, nel quale si dovrà obbligatoriamente dare voce ad associazioni e cittadini che vorranno dire la loro sul progetto. Oggi all’amministrazione stiamo dando una lezione di democrazia: Lucca ha bisogno della verità”.

L’intervento del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Accorato, per difendere il progetto ma anche nel complesso il lavoro della Fondazione Cassa di Risparmio, l’intervento del suo presidente, Marcello Bertocchini.

“La parte sud dell’ex Manifatura di Lucca – ha ricordato – è in stato di abbandono da oltre 20 anni, una ferita aperta dentro le Mura. Un problema per Lucca: la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca si è assunta la responsabilità di ipotizzare in autonomia un intervento per risolvere il problema e, viste le cifre in ballo, non si può procedere sotto forma di contributi. Pensando di rendere un servizio alla città di Lucca ci siamo così messi a studiare: abbiamo coinvolto Coima Sgr e intercettato un primo possibile e importante soggetto interessato a prendere in carico parte del fabbricato”.

“Nulla è firmato – ha ricordato il presidente Bertocchini – Tanti dettagli sono ancora da definire: soprattutto legati al fattore tempo. Ci siamo presi questo rischio. Questa è una proposta ragionata, pensata, studiata, innovativa, utile e bella: il complesso deve tornare ad essere vitale per l’intero complesso urbano. Deve diventare luogo di lavoro e di residenza, frequentazione e cultura”.

“La Manifattura sud per Lucca è un problema? – dice Bertocchini – Visto quanto accaduto successivamente alla presentazione del progetto sono più portato a dire che ciò non è vero. Il problema è diventata la proposta della Fondazione. Sembra di stare nel teatro dell’assurdo: in oltre 20 anni non è stato presentato un progetto, l’intera area è in stato di incuria e abbandono. Nessuno ha detto una parola, ora sono tutti scandalizzati dalla nostra proposta con critiche e offese a non finire. Il diritto di critica è sacro, ma solo se costruttivo o e rispettoso. Abbiamo sbagliato? Non dovevamo presentare la proposta? Al momento riteniamo di non aver sbagliato, quella di oggi è una grande occasione irripetibile ma ricordiamo sempre che il soggetto privato, così importante, potrebbe anche ritirarsi. Questa è dunque un’occasione che passa ora, non dobbiamo perderla. Abbiamo fatto la scelta giusta anche nello scegliere Coima Sgr, una società leader nell’investimento, realizzazione, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari”.

Poi nel dettaglio degli interventi, che riguardano anche la locazione di immobili e uffici: “Innanzitutto tutti gli spazi sono destinati alla locazione e non alla vendita, di modo che la titolarità resti al soggetto che investe e non si disperda. La Manifattura, però, non è un luogo per l’housing sociale, i costi di ristrutturazione sono troppo elevati e i conti non tornerebbero. Il collegamento con le Mura, per noi, è indispensabile: i due complessi devono fondersi, non ci può essere un fossato che li divide: si deve potere entrare con facilità sulle Mura dalla Manifattura e viceversa. Cerchiamo il modo meno impattante e invasivo, ma è elemento fondamentale”.

Il fulcro dell’intervento è sul tema del baluardo: “Mai e ripeto mai – dice – ci è sfiorata l’idea di richiedere il baluardo di San Paolino in concessione per farci quello che ci pare. Volevamo e vogliamo solo un luogo migliore. La richiesta in concessione del baluardo, comunque, da oggi esce dal progetto, così da togliere ogni tipo di strumentalizzazione. Resta il problema che è quello più spoglio e meno invitante delle Mura: andrà fatto un intervento anche qui, magari in convenzione fra Comune e Fondazione Cassa di Risparmio. Vi invito infine a valutare l’idea progettuale anche nelle ricadute economiche e sociali. Invito l’amministrazione a valutare con serenità e senza preconcetti, se nella proposta avanzata c’è o non c’è interesse pubblico. Ripeto, è una proposta privata e posso affermare che non vi sono alternative percorribili senza impiego di denaro pubblico. Ci sono in ballo 60 milioni di euro e faremo tutto quanto possibile affinchè le imprese locali siano coinvolte nei lavori”.

Parla Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima Sgr

Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima Sgr, dopo aver ricordato cos’è Coima (leggi qui), ha precisato alcuni importanti punti.

Manfredi Catella amministratore delegato Coima Sgr

“Voglio sottolineare – ha detto – che Coima è al servizio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è un consulente tecnico. Il progetto non c’è ancora, voglio essere molto chiaro: c’è la richiesta delle linee guida, c’è un approccio di conservare la Manifattura da un punto di vista di edifici, ci sono degli schemi preliminari di progettazione. Non appena ci saranno le regole note e condivise dal Comune partirà il progetto. Stiamo passando una crisi economica gravissima che fa seguito all’emergenza Covid. Mai come oggi c’è bisogno di unione e responsabilità. Lucca non è un’isola: si trova al centro di un sistema di cambiamenti macroscopici. Per questo la nostra riflessione è partita dai cambiamenti in atto: il tema dell’ambiente, sempre più sentito come emergenziale. Le tendenze dei consumatori introdotte dall’e-commerce, dal digitale, da una diversa gestione dei servizi e dei luoghi come il car sharing o il coworking. In questo contesto si inserisce l’operazione di riuso della Manifattura. Un progetto che punta a qualificare gli spazi comuni, a connetterli col sistema urbano. E lo fa innovando: l’operazione Manifattura di Lucca dovrà essere modello virtuoso di rigenerazione urbana. Un esempio di alleanza col territorio per obiettivi condivisi. La Manifattura rappresenta un’opportunità per Lucca, un’opportunità per la nascita di un quartiere all’intero delle Mura per dare un’attrattività rilevante rispetto al cambiamento che è in corso. Va fatto bene. Siamo pronti con impegno a portare a Lucca tutta la nostra esperienza”.

L’ex soprintendente di Milano, Alberto Artioli

Alberto Artioli, già soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio della città di Milano aggiunge elementi interessanti al progetto: “Credo che il tema della rigenerazione urbana, con il paese da adattare alla modernità – ha detto – è un tema che riguarda la cultura. Quello di Lucca è un caso affascinante, visto che non mi era mai capitato di vedere un’area da recuperare all’interno del circuito cittadino così come la Manifattura. Un pezzo di città sottratto alla città. Quello che noi ammiriamo, citando Umberto Eco, è importante soprattutto per il messaggio che ci comunica. Credo che il recupero di questa struttura abbandonata e degradata, l’ex Manifattura, equivalga ad un recupero dell’identità della città”.

Parla il sindaco Tambellini: “Nessuna azione sottobanco”

Dopo la descrizione nel dettaglio del progetto da parte di Luigi Massimilla l’intervento del sindaco Alessandro Tambellini.

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Il primo cittadino risponde a tono alla critiche: “A me preme dire alcune cose: finalmente penso e spero che oggi – dice iromnicamente – si sia capito l’alto valore speculativo del progetto dell’ex Manifattura e la svendita delle mura – prosegue ironicamente il primo cittadino – Stasera si sono visti tutti i sotterfugi, i lati nascosti, oscuri e poco chiari della vicenda. Per moltissimo tempo si sono sentiti troppi ‘bla-bla dell’alta società’ dei futuri candidati sindaci. Sono stati richiesti interventi qualitativi: bene, come? E come si possono mantenere? Tutti hanno buone idee su tutto, ma ce ne fosse uno che porti un progetto compiuto, sostenibile e fattibile. Ripeto un concetto: non abbiamo niente da nascondere, per chi ha qualcosa da ridire esiste la procura. Il ‘bla bla dell’alta società’ che ci ha sommerso, adesso lo ritengo chiarito”.

“Il rifacimento della Manifattura lato nord è iniziato nel 2009 – ricorda Tambellini – poi la progettazione europea è stata rivista, senza contare il fallimento di due ditte. Dopo ben 11 anni, noi stiamo scrivendo lettere cattive per riavere il cantiere. Qui almeno, con il progetto dell’ex manifattura sud, si va nella direzione di semplificare e con la sicurezza di arrivare in fondo ai lavori. Ci preme riportare vita all’interno della manifattura. Non basta restaurare la parte a margine di piazza Cittadella. La Manifattura ha senso nella parte nord solo in un contesto riqualificato, portato alla necessaria dignità. Si è parlato di ‘furto con destrezza’ per il progetto della Fondazione con Coima. Ma la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è la nostra garanzia. Credo che si debba tentare di andare avanti in tutti i modi: siamo una città di 90mila abitanti, trovare chi vuole investire nella nostra città oltre 60 milioni è un ottimo risultato. A causa del coronavirus quest’anno perdiamo 15 milioni di entrate e non sarà l’anno peggiore. Nel progetto presentato per l’ex manifattura sud ci sono degli ambiti che andranno rivisti, ma siamo interessati”.

“Troviamo un punto di incontro che dia garanzia per un futuro finanziario del Comune – conclude Tambellini – Per un interesse comune noi siamo ben lieti e ben propensi di assumerci le responsabilità di questa decisione. Siamo esposti su molti fronti perché abbiamo il coraggio di fare molto. Siamo pronti ad una trattativa serrata e ripeto, la Fondazione Crl è la nostra garanzia: non mi sembra che negli anni abbia fatto del male a Lucca. Nessun diktat: prima di parlare di accordi indefinibili, chiedo a tutti un po’ di buonsenso e di umiltà nel confronto. Ripeto, non c’è niente di nascosto: una cosa ho imparato nella vita di amministratore, va detta sempre la verità”.

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Le domande in Consiglio

Manfredi Catella e Marcello Bertocchini rispondono alle varie domande e ai dubbi (e anche qualche polemica) presentati dai consiglieri Alessandro Di Vito, Fabio Barsanti, Renato Bonturi, Giovanni Minniti, Remo Santini (che annuncia di aver già raccolto le firme per un terzo consiglio comunale straordinario), Massimiliano Bindocci e Nicola Buchignani: “Non ho nessun incarico in Coima – dichiara Bertocchini – Sono consigliere di Sinloc, che ha fatto analisi di valutazione: sottolineo che non c’è nessun tipo di conflittualità. La questione della cultura: l’ho chiamata suggestione, pensiamo che una Manifattura riqualificata possa essere un luogo per questo tipo di iniziative”.

“Sul progetto sono stati fatti studi specifici sul punto di residenziale – specifica Catella –  La proposta è in scadenza il 10 agosto e valuteremo la proroga. Il consigliere Barsanti l’ha definita operazione-speculazione: cosa intende per speculazione? Per me lo è se qualcuno guadagna troppo dall’operazione, invece in questo caso la remunerazione è molto inferiore rispetto a parametri speculativi, proprio perché alle spalle c’è la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Oggi non c’è il plastico, ma ci sarà se decidiamo di andare avanti e il tutto verrà fatto in modo trasparente. Da dove arrivano i soldi? L’operazione Manifattura è 100% della Fondazione Crl. Sul baluardo San Paolino l’uso a tempo determinato poteva essere una soluzione ma il progetto sul baluardo non è mai stato di privatizzare le mura: questo non avrebbe senso. Reintegrare la Manifattura con spazi e animarli: è quello l’auspicio”.

Finale con polemica del consigliere Alessandro Di Vito di SiAmo Lucca, che ha lamentato l’assenza di tempo per concludere le sue domande ai relatori del consiglio straordinario. Ma ci sarà ancora tempo per parlare del progetto a Palazzo Santini,.