Scuola, per Lucca 520mila euro di fondi Pon per edilizia e arredi

Prosegue la road map verso la prima campanella del 14 settembre. Ma non mancano le criticità fra spazi, mense e trasporti
Scuola, tanti problemi da affrontare verso la prima campanella del 14 settembre.
Per affrontare le tematiche si è riunita ieri (29 luglio) la commissione politiche formative presieduta da Maria Teresa Leone (Lucca Civica). Si tratta dell’ultima riunione prima della pausa di due settimane prevista nel mese di agosto.
Inevitabile il contenuto dell’ordine del giorno: la road map per l’inizio dell’anno scolastico, previsto per il 14 settembre. L’assessora all’istruzione, Ilaria Vietina, è intervenuta per presentare i lavori affrontati in questo periodo e la situazione attuale anche da un punto di vista normativo sia a livello ministeriale sia regionale.
“Sono qui oggi per poter condividere le modalità su come stiamo lavorando – spiega – Non siamo alla risoluzione di tutti i problemi. Il punto di riferimento che teniamo in fondamentale considerazione è il documento chiamato Piano scuola. Altro documento fondamentale per i servizi prima infanzia e servizi 0-6 proviene, invece, dalla Regione Toscana. Il Piano Scuola è un documento abbastanza corposo che affronta tutte le questioni, ma non fornisce dei parametri precisi, non abbiamo quindi un livello di dettaglio che di solito è inserito all’interno delle linee guida. È annunciata l’uscita delle linee guida sul trasposto scolastico e quello relativo alle linee guida sulle scuole dell’infanzia, ma per adesso sono entrambi in fase di studio. Le varie competenze tra enti e scuole sono, invece, ben delineate con una tabella. Il documento invita gli enti a organizzare conferenze di servizi con i dirigenti scolastici. Assieme a loro, dovremmo coinvolgere anche la Asl sia sul tema delle complicazioni igienico sanitarie, sia sul tema della gestione della ristorazione scolastiche”.
“All’interno del piano scuola – prosegue Vietina – si parla dell’opportunità di realizzare un patto educativo territoriale in cui confluiscono tutti i soggetti che possono collaborare con le scuole e attivare tutti i servizi scolastici educativi nella forma maggiore possibile, per realizzare attività in presenza. Per gli istituti comprensivi sarà fatto di tutto perché tutti gli iscritti possano usufruire di una didattica in presenza, una didattica mista è invece possibile esclusivamente per gli istituti superiori – precisa l’assessora – Altra indicazione da sottolineare in maniera netta e precisa è quella sul tema della disabilità e dell’inclusione scolastica. Nel caso in cui ci siano particolari difficoltà, occorre individuare le soluzioni, indicando accomodamenti ragionevoli per alcune tipologie di disabilità. Si specifica nei vari documenti che nel caso si debba procedere a interruzione delle attività didattiche, si pensa di non interromperle totalmente su tutto il territorio, ma si parla di parziale interruzione relativa a specifici istituti, garantendo comunque le attività in presenza per alcuni gruppi di alunni, come quelli che hanno disabilità e chi ha problematiche sociali”.
“Occorre anche adeguare e sfruttare al meglio gli spazi interni ed esterni degli edifici scolastici – prosegue – Non si individuano però disposizioni precise e il Piano scuola non entra nelle questioni di fondo, come la misurazione degli spazi interni delle aule. Viene definita una condizione da garantire, ovvero la distanza di un metro dalle linee boccali degli alunni, all’interno di uno spazio che prevede una collocazione statica. Su questo parametro stanno lavorando i dirigenti scolastici, ciascuno nelle proprie scuole di competenza, per valutare la praticabilità delle aule rispetto al numero di allievi collocati in quella stanza specifica. La Regione Toscana a questo proposito ha previsto una piattaforma specifica per indicare aula e numero di alunni presenti, fornendo un via libera o una situazione di problematicità ed è proprio su queste basi che stanno lavorando i dirigenti”.
I fondi messi a disposizione per la riapertura della scuole sono molti, secondo l’assessora Vietina, e quelli relativi a Comune e Provincia sono soddisfacenti per poter garantire la riapertura delle scuole il 14 settembre.
“Possiamo accedere ai fondi Pon sull’edilizia scolastica definita “leggera”. Il Comune di Lucca ha un finanziamento consistente di 520mila euro, per tutti i 60 edifici scolastici presenti sul territorio. Si tratta di una grande fetta, tenendo in considerazione che per tutta la provincia sono stati stanziati 750mila – precisa – Una prima programmazione di base prevede di dividere la cifra in due parti, una per l’edilizia vera e propria e un’altra destinata all’acquisto degli arredi. Abbiamo realizzato incontri e sopralluoghi in tutti gli edifici e sono pervenute le richieste di tutti i dirigenti dividendo a loro volta gli interventi in due categorie: interventi distruttivi, come abbattimento di pareti per ricavare stanze più grandi e interventi che riducono ambienti grandi per ricavare spazi per la didattica. Occorre a questo punto verificare che questi interventi rientrino nel fondo Pon, che ha parametri ben specifici”.
“Riguardo agli arredi – spiega Vietina – i dirigenti hanno lavorato per portarli all’essenziale, una parte viene addirittura eliminata se è inutilizzabile, altra parte verrà stoccata nei magazzini e sarà quella che potrà essere riutilizzata. Si prevede l’acquisto di nuovi arredi, anche con un fondo specifico messo in campo dal commissario straordinario e relativo ad alcune tipologie di banchi mono posto e sedie fisse e girevoli che possono essere spostate velocemente”.
Differente situazione è quella relativa alle scuole dell’infanzia in cui non è possibile garantire uno spazio statico per la didattica, data la tenera età dei bambini: “Ci sono alcune difficoltà riguardo alle scuole dell’infanzia, dove non si può pensare i bambini stiano fissi sulle sedie per tutta la durata della didattica – spiega Ilaria Vietina – Quindi non verrà mantenuto il criterio della distanza, ci saranno delle suddivisioni in gruppi più piccoli e stabili che hanno solo relazioni tra i vari componenti e i docenti”.
“Altra questione importante è il numero di docenti, che naturalmente dovrebbe aumentare a causa della suddivisione in gruppi e spazi. Il ministero ha risposto con un finanziamento di un 1,3 miliardi di euro da destinarsi all’aumento del personale nella misura di 6-7 persone per istituto scolastico. Se teniamo presente la situazione sul territorio di Lucca, ogni istituto è composto da più scuole, anche 9 o 12, quindi i fondi non arriverebbero nemmeno a coprire un docente in più a scuola. L’obiettivo da garantire in modo assoluto è quindi la riapertura delle scuole, sempre tenendo presente che nelle prossime settimane ci possono arrivare indicazioni rigide o meno rigide che possono cambiare le cose. Per gli arredi interverremo anche con i nostri fondi interni per i quali di solito viene stanziata la cifra di 70mila euro, innalzata quest’anno a 120mila”.
Quello delle mense è un argomento complesso che dovrà essere affrontato in vari modi, ma anche in questo caso l’obiettivo è quello di assicurarne il servizio: “Garantire il servizio mense è una necessita – spiega Ilaria Vietina – perché fa parte di un settore particolare relativo alle scuole dell’infanzia, occorre sostenere la ristorazione. In molti casi, da parte dei dirigenti ci è stato chiesto di mettere a disposizione gli spazi destinati alle mense per un uso didattico. In questa fase stiamo capendo quale soluzione adottare a seconda del contesto. Occorre giungere ad avere un indirizzo ben preciso e poi discuterne con l’Asl, che ha chiesto di porre i vari quesiti per scritto. Cercheremo di mantenere il pasto sporzionato, come è sempre stato, ed eventualmente acquistare carrelli termici da portare direttamente in classe agli alunni che non possono accedere all’area mensa”.
In conclusione, l’assessora spiega la situazione che riguarda i trasporti: “Anche per la situazione trasporti scolastici non abbiamo linee guida, ma indicazioni che provengono dall’esperienza della Regione Veneto. La linea intrapresa per adesso è quella di non modificare i parametri sul trasporto, ma usare mascherine sui mezzi pubblici, senza ridurre il numero di persone all’interno degli autobus. La riduzione vorrebbe dire rivoluzionare tutto il sistema ed è insostenibile sia dal punto di vista organizzativo che finanziario”.
Simona Testaferrata consigliera di centrodestra nterviene per sottolineare le lacune presenti nel Piano scuola:
“Ciò che appare ad oggi è un piano molto fumoso, non ci sono linee e parametri precisi che noi ci aspettavamo. Dobbiamo essere pronti per fare il possibile perché sia garantita una didattica in presenza, soprattutto per gli istituti comprensivi. Tutte le valutazioni fatte oggi sono sempre in divenire e ci aspettiamo di essere aggiornati tempestivamente se qualcosa dovesse cambiare in modo sostanziale”.
“La situazione sui docenti nel nostro caso è molto particolare – spiega Simona Testaferrata – Nella nostra provincia si sta giocando una partita importante, sono stati tolti dei docenti mentre da altre parti ne hanno assunti di più. Lucca e Massa per adesso sono stati penalizzati e si è creata una situazione un po’ paradossale in cui a livello ministeriale se ne richiedono di più”.
“I punti sono tanti – conclude la consigliera – mi sarei aspettata più chiarezza che assolutamente non trovo e mi auguro di poterla avere almeno nei primi giorni di settembre”.
“Ci troviamo di fronte a una complessità di ricerca delle soluzione – precisa Maria Teresa Leone, presidente di commissione – Si tratta di una situazione del tutto inedita ed è così da quando è iniziata la pandemia. È normale che in un settore delicato come quello scolastico ci si trovi in una situazione in cui tutto è ancora in divenire”.
L’assessora Vietina prende nuovamente la parola per evidenziare alcuni particolari positivi: “Mi rendo conto di non aver dato spazio a notizie positive. Nel calcolo dei dirigenti scolastici le scuole possono permettersi di lavorare nelle proprie sedi e tutte rientrano all’interno dei parametri previsti dalla Regione Toscana. Altra nota positiva proviene dai centri estivi, previsti per ragazzi fino ai quattordici anni, abbiamo riscontrato un’ottima risposta delle famiglie e abbiamo fornito la possibilità di svolgere l’attività didattica gratuita a moltissime persone. Tutte le 600 domande pervenute hanno trovato accoglimento e soprattutto non si sono verificati casi di contagio tra i bambini e gli educatori. I centri estivi sono un banco di prova importante e il fatto che vada tutto bene è una premessa ottimale per la riapertura scuole a settembre”.
“Noi comunque continuiamo il nostro lavoro prevedendo due scenari – dice ancora l’assessora – e tenendo conto di tutte le possibili variabili, se gli spazi sono adeguati e occorre realizzare una flessibilità interna siamo pronti a farlo, nel caso ci venga fornito il personale. Al contrario se il ministero valuta che non ce ne sarà bisogno, allora noi procederemo con i gruppi così come sono adesso, ma siamo pronti a eventuali separazioni e ampliamenti previsti. Ci sono studi che l’ufficio edilizia sta effettuando e adesso, da qui alla ripresa delle scuole, saremo pronti. Stesso discorso riguardo ai trasporti. Nel caso non si debba cambiare niente allora siamo già pronti, se per caso verranno limitati i parametri, aggiungeremo delle corse. Anche per le mense siamo a posto e se cambieranno i parametri abbiamo fondi in sufficiente quantità per rispondere all’apertura”.
“Chiedo comunque una maggiore collaborazione di tutti, sia dei consiglieri di maggioranza sia di opposizione, per avere un visione comune per un problema così ampio – conclude la Vietina – Non abbiamo tempi rigidi, possiamo arrivare ai primi di settembre con una bozza da presentare”.
La prossima riunione è già fissata per il 31 di agosto, a due settimane dalla prima campanella.