Nuovi focolai, Zucconi (Fdi) critico col ministro Speranza: “Colpa dell’insufficiente monitoraggio”

Il deputato di Fratelli d’Italia interviene dopo la stretta del governo sulle discoteche e sull’obbligo di mascherina
“La nuova ordinanza del ministro Speranza fa seguito al riaccendersi di vari focolai nel paese, ma reagisce senza tenere in considerazione alcune cause che li hanno determinati”. Così il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi commenta la stretta del governo sulle discoteche e sull’obbligo di mascherina.
“Innanzitutto, l’attuazione della regola generale che se poniamo delle norme, dobbiamo anche prevedere di controllare che tutti le osservino – va avanti Zucconi -.
Migliaia di soldati attualmente risiedono nelle caserme di tutta Italia avrebbero potuto presidiare e controllare le situazioni più a rischio, come in passato hanno fatto egregiamente in tante occasioni. Si è invece scaricato su commercianti ed esercenti il peso di controlli e messe a norma, che gli stessi non erano oggettivamente in grado di eseguire. Inoltre, a fronte di una campagna mediatica incentrata ossessivamente sulle conferenze stampa del presidente Conte, si sarebbe dovuto proseguire in un’opera di quotidiana e ulteriore sensibilizzazione a fronte delle riaperture”.
“Ma soprattutto non si è ancora entrati nell’ottica di prevedere chiusure o modifiche in base alla effettiva dislocazione dei focolai: che senso ha aver chiuso intere regioni dove i casi erano assenti, debilitando i sistemi economici locali che potevano al contrario essere tutelati? – si domanda Zucconi -. Per non dire che i nuovi focolai sono spesso di derivazione estera e anche in questo caso il monitoraggio dei flussi a rischio è stato insufficiente (quando non addirittura colpevole) come nel caso degli immigrati clandestini lasciati liberi di disperdersi nei vari territori ancorché positivi. Nell’affrontare queste tematiche non possiamo più permetterci, sia per ragioni umanitarie che economiche, di fallire. A fronte di un debito pubblico in crescita esponenziale e di interventi europei ancora venire, la nostra economia vivrà in autunno il periodo più buio di sempre. L’ipotesi delle task-force fantascientifiche e prive di utilità non è riproponibile, mentre serviranno serietà, coerenza, univocità di strategie e competenza. Gli interventi dovranno essere mirati e selettivi e non fatti a pioggia in base a convenienze elettorali e in questo anche il settore pubblico dover fare la sua parte rinunciando ai mille privilegi che vi si annidano”.