Rifiuti, Fattori (Toscana a Sinistra) firma per la chiusura di Cava Fornace

Siglato dal candidato governatore anche il protocollo di impegni Rifiuti Zero
Il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra Tommaso Fattori ha sottoscritto il protocollo d’intesa con il comitato dei cittadini contro la discarica e il comitato della Strettoia impegnandosi a continuare il proprio lavoro per la chiusura definitiva della discarica dell’ex Cava Fornace, che raccoglie rifiuti speciali da tutta Italia, compreso l’amianto.
“Ribadiamo che l’impianto situato nei comuni di Montignoso e Pietrasanta va chiuso e che esistono alternative alle discariche di amianto – ha spiegato Fattori in visita all’ex cava nel corso del suo tour elettorale -. Nonostante le ripetute denunce degli enti tecnici di controllo e la posizione assunta dal Consiglio regionale, che per ben due volte si è espresso unanimemente a favore della chiusura della discarica, la giunta toscana è andata avanti per la sua strada, sottovalutando i pericoli per la salute e per l’ambiente. Questa discarica, che mai avrebbe dovuto ricevere amianto, è collocata in una zona adiacente ad una riserva naturale e sopra una falda di grande importanza per l’area”.
Sottoscrivendo il protocollo di intesa, Fattori si è impegnato a continuare sulla strada intrapresa da Toscana a Sinistra in questi anni in Consiglio regionale, battendosi per la sospensione del conferimento di rifiuti inerti, speciali e pericolosi una volta completata la fase autorizzata fissata a 43 metri e per la chiusura definitiva dell’impianto entro il 30 aprile 2021, con l’integrazione di un piano post-operativo e di messa in sicurezza adeguato alle esigenze del territorio, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.
“In questi anni abbiamo denunciato più volte i gravi problemi ambientali e sanitari causati dalle emissioni inquinanti e dalla gestione spregiudicata dell’impianto ma la Giunta ha sempre risposto che la situazione richiedeva soluzioni graduali, prendendo tempo – ha aggiunto Fattori -. Di fatto l’attività dell’impianto è andata avanti con una vecchia autorizzazione integrata ambientale priva di molti aggiornamenti normativi a tutela dell’ambiente, come denunciano i cittadini della zona riuniti nel Comitato contro la discarica”.
“Noi ci battiamo per la chiusura di Cava Fornace e di tutte le discariche, a partire da quelle di amianto. Le alternative esistono – ha concluso il candidato presidente per Toscana a Sinistra -. Dobbiamo utilizzare le risorse in arrivo dall’Unione europea indirizzandole verso la costruzione di una filiera dell’inertizzazione. Nella legislatura appena conclusa il consiglio regionale ha approvato la nostra proposta di incentivare la nascita e la diffusione di impianti industriali capaci di inertizzare i rifiuti contenenti amianto, ma poi tutto è rimasto fermo. In questo modo si darebbe un impulso alla nascita di un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e in cantieristica. Siamo già in ritardo, non c’è altro tempo da perdere”.
Il candidato ha anche sottoscritto il protocollo di impegno Rifiuti zero proposto da un vasto numero di movimenti e associazioni, tra cui Zero Waste Europe. “La strategia rifiuti zero è da sempre uno dei capisaldi del nostro programma, al contrario di chi si dichiara ambientalista solo a parole e tenta di spacciare per circolari progetti che non hanno nulla di circolare”, ha commentato Fattori. “Noi vogliamo strutturare una vera economia circolare – dice Fattori – lasciandoci alle spalle una volta per tutte ogni forma di incenerimento vecchia e nuova, come la gassificazione, promuovendo una filiera per il recupero di materia dai rifiuti. Molti, in questa campagna elettorale, si dicono a favore dell’economia circolare ma non hanno la più pallida idea di cosa sia. Il pirogassificatore di Barga, il carbonizzatore di Chiusi o il gassificatore Eni di Stagno sono impianti che stanno nella logica dell’economia lineare, ormai insostenibile”.
Sottoscrivendo il protocollo, Fattori si è impegnato nello specifico a: contrastare il progetto Waste-to-Methanol promosso a Stagno da Eni; uscire completamente entro il 2024 dalla strategia dell’incenerimento dei rifiuti senza gravare ulteriormente sulle discariche; promuovere e sostenere in alternativa le buone pratiche verso Rifiuti Zero di riduzione, riparazione, riuso, compostaggio, riciclo e “recupero a freddo” non solo dei rifiuti solidi urbani ma anche degli scarti speciali; favorire la promozione di posti di nuovo lavoro derivanti dalla generalizzazione delle suddette buone pratiche come già avvenuto in diverse aree della Regione Toscana; rivedere le normative per attribuire potere sempre più vincolante nelle decisioni a comunità, Comuni e a forme di partecipazione dal basso di abitanti e cittadini anche in linea con le convenzioni internazionali (Convenzione di Aarhus).