Simoni (FdI): “Va risolto alla radice il problema della balneabilità in Versilia”

Il candidato propone di riquilificare i depuratori Gaia in quanto non sarebbero al passo con i tempi
“La Regione ha il dovere di sostenere le imprese turistiche della nostra costa e affrontare alla radice il problema della balneabilità delle acque. Come? Solo riqualificando i depuratori di Gaia che nonostante i vari ammodernamenti non sono al passo coi tempi”. Lo afferma il candidato di Fratelli d’Italia alle regionali di settembre, Massimiliano Simoni, che punta il dito contro la “superficialità e la mancanza di progettualità nell’affrontare una questione che da troppi anni compromette seriamente la stagione turistica della riviera versiliese”.
“L’ultima – sottolinea Simoni – si è salvata grazie alle condizioni atmosferiche e probabilmente al fatto che i rilievi Arpat, casualmente, non hanno coinciso con i momenti di criticità del meteo. La verità è che abbiamo corso il rischio di dare il colpo di grazia ad una stagione già compromessa dall’emergenza sanitaria. Come si può pensare di procedere altri anni alla cieca e sperando nella clemenza del tempo?”.
“Ci vuole una svolta – prosegue il candidato di Fdi – che si potrà ottenere solo andando dritto al cuore del problema. Da anni, in Versilia, si parla di acido paracetico, di idrovore e spandenti a mare per la fossa dell’Abate. Per questi ultimi, c’è uno stanziamento di 400mila euro dalla Regione e dal comune di Camaiore, al quale dovrebbe contribuire anche il comune di Viareggio che si ostina però a non rendere disponibile la propria parte. Anche in questo ambito, infatti, si manifesta un continuo rimpallo delle responsabilità e l’incompatibilità di fondo tra i sindaci Del Ghingaro e Del Dotto i quali però, per puro opportunismo, riescono a trovare l’accordo in campagna elettorale. Preciso che gli interventi citati sono corretti, ma palliativi perché il vero problema, come detto, sono i depuratori del gestore idrico, realizzati secondo gli standard degli anni ’80 e proporzionati alla popolazione di ben 40 anni fa. Su quelli la Regione deve concentrare i propri finanziamenti”.
“Come al solito – continua Simoni – da parte della guida Pd manca una prospettiva a lungo termine per il miglioramento del turismo nelle nostre coste”.
“Se sarò eletto – conclude Simoni – mi farò carico delle istanze delle strutture ricettive che ad oggi non hanno ricevuto il sostegno dovuto e che nonostante tutto si trovano a pagare costi elevati per il consorzio di bonifica per un servizio che è decisamente carente e non attento all’ambiente marino. Accade quando, ad esempio, vengono lasciati gli sfalci sugli argini che poi, con i primi rovesci, si riversano tutti in mare, come accaduto con l’apertura post lockdown. I consueti divieti di balneazione sono una conseguenza di questo menefreghismo dilagante che si manifesta anche sul problema delle plastiche in mare”.