Sinistra con: “No al referendum, taglio parlamentari non garantisce efficienza e semplificazione”

L’associazione lucchese spiega la scelta per il voto del 20 e 21 settembre
Sinistra con per il no al referendum. L’associazione lucchese spiega i motivi della scelta alla consultazione del prossimo 20 e 21 settembre.
“Le istituzioni e le norme costituzionali che le riguardano – dice l’associazione – sono troppo importanti per essere oggetto di modifiche strumentali, improvvisate e parziali. Il disegno di legge costituzionale oggetto del referendum non convince nel merito e ancora di più nel metodo e negli effetti che produrrebbe sul piano politico e della cultura democratica del paese. Le due motivazioni utilizzate dai sostenitori del sì al referendum (riduzione dei costi della politica e maggiore efficienza del parlamento) sono sbagliate o non dimostrate. Già utilizzate senza effetti o con risultati opposti nella cosiddetta abolizione delle province”.
“Sinistra con – prosegue la nota – considera sbagliata e da respingere una modifica costituzionale rilevante e gravida di conseguenze costruita e motivata a partire da un mero risparmio economico, peraltro minimo, e conseguibile più opportunamente con la riduzione degli stipendi dei parlamentari. D’altra parte gli effetti concreti del taglio dei parlamentari, come sostengono molti costituzionalisti, possono addirittura essere opposti anche in termini di efficienza e semplificazione del funzionamento delle camere e dipenderanno da altre scelte di rango costituzionale o relative al sistema elettorale che potranno essere fatte solo dopo”.
“Ma la modifica costituzionale – dice Sinistra con – e il sì al referendum sono scelte ancora più sbagliate e pericolose se guardiamo alle logiche politiche e culturali che le sostengono e che finiscono per incentivare. Affrontare la gravissima crisi del rapporto tra rappresentanti e rappresentanti con scelte, come quelle referendarie, che aumentano il centralismo dei partiti e riducono la rappresentanza territoriale degli eletti ed il principio di eguaglianza dei suffragi è non solo sbagliato, ma pericoloso per la cultura democratica del nostro paese”.
“Significa arredersi – conclude – alle tesi populiste che esistano risposte semplici a problemi complessi, fomentare ancora demagogia e antipolitica utili solo per fare propanganda politica e non certo per governare e risolvere i problemi”.