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Trasatti e Dini (Toscana a sinistra): “Lo stadio dei Pini torni agibile”

11 settembre 2020 | 13:14
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Trasatti e Dini (Toscana a sinistra): “Lo stadio dei Pini torni agibile”
Trasatti e Dini (Toscana a sinistra): “Lo stadio dei Pini torni agibile”
Trasatti e Dini (Toscana a sinistra): “Lo stadio dei Pini torni agibile”

Lunedì (14 settembre) Renzo Ulivieri (nella foto) lancerà la loro candidatura

I candidati al consiglio regionale di Toscana a sinistra, Francesca Trasatti e Andrea Dini, intervengono sullo stadio dei Pini di Viareggio, in vista dell’appuntamento di lunedì prossimo (14 settembre), quando alle 18 sarà con loro Renzo Ulivieri. L’incontro con l’allenatore della femminile del Pontedera (serie C) e presidente dell’Associazione italiana allenatori calcio, a sostegno della candidatura di Trasatti e Dini, si terrà proprio davanti allo stadio.

Scrivono i candidati per il collegio di Lucca di Toscana a sinistra: “Anche le grandi opere hanno bisogno di manutenzione e invece rimangono lì, alle intemperie e al lavoro corrosivo dell’incuria istituzionale. Sembra che la politica veda le grandi opere come colossali spot elettorali – colossali per dimensioni e per capitali spesi – di cui dimenticarsi se si sono vinte le elezioni ma anche se si sono perse; da dimenticarsi in ogni caso. E comunque siano andate le cose nei lontani anni ’50, di sicuro ai giorni nostri qualcuno si è dimenticato dello stadio dei Pini di Viareggio”.

“Eh sì – proseguono Trasatti e Dini – perché uno stadio non ha una data di scadenza raggiunta la quale, ahimè, è da buttarsi. Fuor di metafora, se ad un certo punto l’agibilità dello stadio è stata negata ed è intervenuta la magistratura, ciò non è frutto del caso, né del proverbiale destino cinico e baro, ma di una precisa scelta politica. Che ci sia di mezzo l’asse di penetrazione? Le ultime nuove, provenienti dall’amministrazione di Giorgio del Ghingaro – anzi: dal sindaco in persona – sembrano proprio negarlo. Lo stadio si farà o, meglio, si rifarà. Non resta che stare a guardare: ai posteri! Ai posteri! Perché, se di cattedrali nel deserto è piena l’Italia, neppure mancano le opere fatte e disfatte nel giro di un valzer”.

Prosegue l’affondo dei candidati: “Nel frattempo, negli ultimi anni, la cittadinanza è stata privata di un luogo che è stato vanto sportivo, con la sua pista in tartan (la prima in Italia), con la Coppa Carnevale , un evento sul cui prestigio sarebbe inutile insistere, con i record mondiali di Alessandro Andrei. Soprattutto, è stata privata di un luogo che è divenuto simbolo di una città intera: del suo dolore, della sua voglia di verità, del suo grande cuore quando, il 7 luglio del 2009, trentamila persone commemorarono le vittime dell’infame strage di Viareggio.

“Per finire, però, e a pensarci bene… no! Non rimarremo a guardare. Perché lo stadio dei Pini possa ritornare ad essere centro di socialità – non di solo sport vive lo stadio ma di musica, all’occorrenza, o della voce dei bambini durante i giochi della gioventù, ad esempio – e soprattutto perché lo stadio sia consacrato guardiano di un bene pubblico, come la pineta, contro ogni speculazione che abbia nell’interesse privato, e nel profitto, l’unica ragione”, affermano Trasatti e Dini.

“Il nostro impegno, in Regione – concludono – sarà anche quello di tutelare lo sport come patrimonio collettivo, come bene pubblico. Perché, se lo stadio dei Pini oggi assurge a simbolo di una collettività e delle sue lotte, non possiamo dimenticarci del valore pedagogico dello sport soprattutto nelle periferie, perché l’incuria dei governi, anche e soprattutto di quelli cittadini, non le raggiunga mai più. Chi parla di sicurezza, si ricordi che, a monte, una società sana è una società inclusiva e la si difende soprattutto con l’integrazione, in ogni sua forma; anche quella sportiva”.