Simoni (Fdi) il primo giorno di scuola: “Problemi strutturali per colpa della sinistra”

Per il candidato alle regionali non c’è solo l’emergenza Covid: “Poco personale e nessuna azione contro l’abbandono scolastico”
“Prima campanella, auguri ai ragazzi ma quanti problemi”. Guarda alle tante carenze del via al nuovo anno scolastico il candidato alle elezioni regionali per Fratelli d’Italia, Massimiliano Simoni.
“Quello della scuola – dice – complice l’incapacità manifesta del ministro Azzolina, è uno dei temi su cui la sinistra con il Movimento Cinque Stelle hanno dato il peggio di sé. Per mesi si sono rincorse proposte, ipotesi di protocolli, idee di tutti i tipi per affrontare l’emergenza per arrivare poi in fretta e furia a dettare le regole a pochi giorni dall’avvio delle lezioni. E questo non potrà che comportare disagi e caos”.
“Dai banchi con le rotelle – prosegue Simoni – alla mancata misurazione della temperatura in classe, dall’obbligo di mascherine (prima sì, poi noi, poi forse) alla definizione degli spazi necessari non c’è stato un argomento che non ha creato dubbi e incertezze in insegnanti, famiglie e studenti. Per non parlare del trasporto scolastico che parte zoppo, anche in Regione Toscana, e che sicuramente lascerà a piedi decine di studenti, oppure costringerà le famiglie a usare mezzi privati, contribuendo ad aumentare l’inquinamento”.
Ma la questione per Massimiliano Simoni non è solo contingente: “I problemi della scuola non sono quelli determinati dalla necessità di affrontare la pandemia. Il problema è strutturale se è vero che continuano ad esserci centinaia di migliaia di cattedre scoperte in tutta Italia (e la Toscana non fa eccezione), che non si fanno i concorsi per il reclutamento di personale, che non si affronta il problema dell’abbandono scolastico che rischia di tornare a numeri e cifre da dopoguerra”.
“Con noi al governo della Regione – conclude Simoni – la pressione nei confronti del governo per risolvere queste situazioni ataviche sarà costante. Non lasceremo che si faccia passare in secondo piano l’importanza dell’educazione dei nostri figli”.