Mercanti (Pd): “Poche chiacchiere, a Firenze per portare risultati”

La candidata al consiglio regionale: “Le mie battaglie saranno quelle dei sindaci e dei cittadini, io sarò la loro voce”.
Valentina Mercanti, candidata in consiglio regionale per il Pd, così risponde alle domande di Lucca in Diretta.
È stata una campagna elettorale molto combattuta anche se breve e condizionata dal Covid-19: quale sarà il motivo principale che convincerà gli elettori a far vincere la sua coalizione?
Non condivido la premessa alla domanda: non mi pare che sia stata una campagna elettorale molto combattuta sui temi veri perché il Covid, e in generale un atteggiamento di difesa e paura diffusi in cui ci troviamo, in un momento di crisi sanitaria che è anche economica e sociale, si riversa sulla politica con atteggiamenti o di eccesso di disfattismo, o di attendismo.
Questo è uno dei motivi per cui andare a votare, cioè creare movimento, esprimersi e indicare se si sta con chi vuole distruggere e assimilare a modelli fallimentari o con chi, pur tacciato di pedanteria e conservatorismo, è la parte politica più capace di riforme che ci sia in campo, e che ha portato la nostra regione a reggere il durissimo colpo del Covid grazie alle sue strutture, contrariamente ad altri modelli in cui noi toscani, proprio, non ci siamo mai riconosciuti.
La mia coalizione ha sempre lavorato con una mentalità da filiera politica. E questo non è una vergogna, ma un vanto: significa che nessuno gioca da solo, che una azione politica viene perseguita dal locale al nazionale in una catena di soggetti ed azioni per andare a prendere le risorse giuste e portarle qui. Significa essere capaci di farlo, non proclamare slogan e poi non farsi vedere in aula o votare contro le risorse europee.
La mia coalizione sa governare, lo ha dimostrato, lo fa, lo farà.
Ogni candidato si è caratterizzato per un elemento di programma originale e innovativo: quale ritiene essere il suo ‘cavallo di battaglia’?
Ecco, questa campagna elettorale è stata tutta con il freno tirato. Mentre io ho tirato dritto: chi mi conosce sa che ho carattere, anche troppo a volte, e che quello in cui mi impegno lo porto a termine. In Regione ci vuole gente così: gente che non chiacchiera e che sa lavorare con competenza, gente che porta risultati.
Io non sono stata ferma mai. Neppure durante il lockdown, quando anche con gli uffici comunali abbiamo lavorato a testa bassa per riaprire e ripartire. Ripartire quando tutti ancora frenavano. E frenano ancora.
Io chiedo il voto per essere un punto di riferimento soprattutto per quanto riguarda la mia esperienza, il settore produttivo. Dall’agricoltura con le eccellenze del territorio valorizzate in filiere corte, all’artigianato che deve cogliere tutte le occasioni di questo momento di rivoluzione digitale per essere riconosciuto come eccellenza che ci contraddistingue in tutto il mondo, alle imprese e alle industrie che alla Regione chiedono un coordinamento sulle tematiche territoriali come la gestione dei rifiuti e che in molte, durante il lockdown, ci hanno tenuto in piedi con la loro produzione, al turismo che deve essere completamente ripensato sia in rapporto ai grandi eventi sia in rapporto alla valorizzazione di verde, paesaggio e borghi. Borghi dove, con la diffusione delle infrastrutture digitali e il ritorno dei servizi essenziali, si deve poter rimanere a vivere e si devono poter crescere nuove generazioni.
Perché chiede la preferenza per rappresentare gli elettori e il suo partito a Firenze? Chi vorrebbe con sé in consiglio regionale?
Chiedo la preferenza per quanto ho detto sopra, perché ho dimostrato di saper fare l’amministratore e voglio farlo, per la grande passione politica che ho da quando mi sono iscritta. Ovviamente, vorrei con me Mario Puppa. Siamo gli unici ad aver fatto campagna elettorale insieme, condividiamo gli stessi obiettivi nell’interesse di tutto il territorio provinciale e insieme abbiamo una conoscenza specifica del territorio, ciascuno in virtù della propria esperienza di amministratore maturata nel corso degli anni.
Il provvedimento per cui si batterà fino all’ultimo nei cinque anni di mandato…
I consiglieri regionali sono chiamati a lavorare all’interno di commissioni specifiche. Io sono abituata a studiare e approfondire tutte le materie sulle quali sono chiamata ad esprimermi, per proporre e votare in maniera consapevole. Non sapendo però in quale commissione potrei essere chiamata ad operare, posso solo al momento rispondere che le mie battaglie saranno quelle dei sindaci e dei cittadini, io sarò la loro voce a Firenze.
Un appello al voto
“Avere un medico di famiglia che risponde e poterci andare – dice Mercanti nell’appello al voto – andare a scuola, fare un corso di aggiornamento formativo che apra una nuova prospettiva se si è perso il lavoro, avere un territorio bello, che non frana, che non si rompe, che è rispettato e valorizzato dalle imprese dell’uomo, attingere alle possibilità che ci vengono date da quella tavola rotonda che si chiama Unione Europea. Sono tutte cose di cui si occupa la Regione. Non lasciamola nelle mani di chi la vorrebbe trasformare in una brutta copia della Lombardia. Difendiamo un modello che è nostro, in cui ci riconosciamo, che ha dimostrato di garantirci una buona qualità della vita e che soprattutto ci ha difeso in questa grave tempesta chiamata Covid. Penso che tutto si possa migliorare, ma bisogna sapere come farlo. Io ho l’esperienza e la capacità, sono capace di ascoltare e poi di prendere decisioni, anche quelle scomode, perché un amministratore è chiamato a fare questo, non a tentennare. E se mi votate, sarò la persona giusta al posto giusto per fare i progetti giusti che portino risorse alle nostre comunità”.