Mercanti (Pd): “Vi chiedo di votarmi perché so dire sì ma so anche dire no”

L’appello al voto della candidata del Partito democratico
“Vi chiedo di votarmi perché so dire sì ma so anche dire no”. E’ questo l’ultimo appello al voto lanciato dalla candidata del Partito democratico alle elezioni regionali Valentina Mercanti.
“Tutte le elezioni sono importanti, ma per la nostra Regione questa è la più importante di sempre – ricorda Mercanti -. E chiede una scelta lucida e razionale. Ricordo che il nostro sistema sanitario ci ha protetto quando il virus si è abbattuto su di noi. Che qui, da tutta Italia, vengono per curarsi. Qui abbiamo agricoltura, artigianato, industria e paesaggio tutti insieme, qui viviamo bene. Chi dice il contrario, racconta bugie. La politica deve portare risorse e dare un futuro alle persone. Per farlo, ora dobbiamo prendere dal piatto su cui qualcuno ha sputato finora: i fondi dell’Europa Unita al cui tavolo sediamo da tempo. Io a quel tavolo ci voglio stare con forza e determinazione come consigliere regionale e voglio che sia il nostro territorio a prendere quei fondi per lo sviluppo della nostra terra”.
“Agricoltura, artigianato, commercio sono i miei cavalli di battaglia: li conosco da assessore – va avanti -. Formazione, sanità, inquinamento, servizi a persone e famiglie sono aspetti essenziali di una società, tutti collegati. Il lavoro è la mia prima preoccupazione. Si trasforma con l’innovazione digitale e c’è bisogno di una guida politica: è un passaggio anche generazionale. Il nostro territorio deve essere efficacemente rappresentato ai tavoli della Regione in cui si assegnano le risorse per tutto questo. E io sono pronta per sedere in consiglio regionale con in mano la lista di tutto quello che vogliamo fare”.
“Vi chiedo di votarmi perché so dire “sì” ma so anche dire “no”. Perché sulle cose che non mi piacciono non sto zitta. Perché questo è un momento pieno di opportunità, solo per chi è in grado di gestirle – conclude Mercanti -. Come non era scontato che arrivasse il piano Marshall per risollevarci dalla guerra, non era scontato che ci fosse il Recovery Fund. Il merito è di chi, a Bruxelles, ci è andato a battere i pugni sul tavolo. Ora questi fondi in arrivo dobbiamo amministrarli bene, altrimenti sono persi. Io so farlo. Io non scapperò davanti alle responsabilità, non sarò tra quelli che fanno sorrisi ma poi tentennano senza dare risposte. Ho passione per quel che faccio e lo faccio con serietà e determinazione. Io ci sono, con tutta me stessa, sempre dalla tua parte”.