Dal turismo e cultura fino al decoro urbano, ecco la ricetta di Lucca in Azione

La nuova formazione lancia le sue proposte per il rilancio della città
Dal decoro urbano al rilancio del turismo, passando per mobilità e trasporti. E’ un vero e proprio documento programmatico della nuova formazione politica Lucca in Azione. I cui aderenti indicano linee guida e priorità su almeno 10 punti essenziali.
Un posto di riguardo è costituito dal centro storico: “Il centro storico – spiega Lucca in Azione – è la principaleattrattiva del nostro territorio, perché riesce ancora ad offrire una elevata qualità di vita e di convivenza civile. La sua peculiarità è l’accoglienza: Lucca è un ‘pugno di case’ protetto dalle possenti Mura che ancora oggi offre una sensazione rassicurante di protezione. Per mantenere queste prerogative occorre incentivare la qualità delle trasformazioni con regole specifiche e controlli coerenti con tali obiettivi”.
“Particolare attenzione deve essere posta alle implicazioni indotte dalla pressione turistica e dalle trasformazioni improprie, che sfruttano la rendita di posizione, depauperando il valore intrinseco dell’ambiente a scapito e spesso a danno della comunità – si legge nella nota -. È necessario incentivare, anche con leve fiscali, il ritorno della residenza nel centro storico, per raggiungere un livello di abitanti in grado di conservare la sua vitalità nel corso dei dodici mesi e mantenere quella specificità residenziale che è apprezzata anche da molti cittadini europei ed extraeuropei, che continuano ad acquistare proprietà immobiliari nel nostro territorio per risiedervi. Sarebbe opportuno valutare la possibilità di togliere il parcheggio permanente delle auto dei residenti dalle piazze, predisponendo le necessarie alternative, pur lasciando ai residenti la possibilità di accedere con l’auto alla propria casa e di parcheggiare nelle ore notturne dei mesi invernali. A tal fine sarà interessante monitorare l’evoluzione in corso della diffusione dei mezzi elettrici. Infine, si auspica con decisione una svolta nella vicenda annosa del Mercato del Carmine, che dovrebbe e potrebbe tornare ad essere un mercato prezioso per tutto il Centro Storico, così come pensiamo che si dovrebbe fare con urgenza qualcosa per cercare di favorire la riapertura di alcuni locali storici, come il Caffè di Simo”.
Altro nodo è quello della sicurezza. “Pensiamo – spiega Lucca in Azone – che occorra investire nella sicurezza, potenziando la rete di telecamere presenti sia nel centro storico sia in periferia e nelle campagne. Sarebbe inoltre il caso di mettere a punto un modo per rafforzare il sistema di sorveglianza del vicinato mediante un’App adeguata e utile allo scopo. Un capitolo poi particolarmente urgente è quello della sicurezza delle strade, dato che a Lucca è diventato particolarmente pericoloso viaggiare in bici, in moto e anche in auto. Specialmente su alcune strade, come la via per Camaiore o quella del Brennero, sfrecciano ormai ambulanze con una certa continuità in soccorso di persone che hanno subito incidenti gravi. Sarebbe quindi il caso d’investire in controlli e in una prevenzione circostanziata per restituire ai cittadini lucchesi il diritto di spostarsi in sicurezza senza dover rischiare ogni giorno di essere investiti da chi viaggia molto oltre i limiti di velocità, magari con un telefonino in mano”.
Al terzo posto c’è la scuola: “La scuola – spiega ancora Lucca in Azione – ha numerose strutture precarie o prefabbricate, spesso dislocate rispetto alle sedi centrali, in parte prive di laboratori negli istituti professionali e tecnici. Crediamo quindi che la priorità delle nuove amministrazioni dovrebbe essere quella di ristrutturare le vecchie strutture o realizzare nuovi edifici specifici per la formazione. Su questo punto è fondamentale l’aiuto delle grosse aziende che operano in città (per esempio il settore della carta), che avrebbero, come ritorno degli investimenti, la disponibilità di giovani preparati. Bisognerebbe inoltre coadiuvare le famiglie più in difficoltà nel processo educativo, fornendo sussidi per gli asili nido e instaurando un albo comunale di tate e baby sitter, così come sarebbero molto utili iniziative di supporto per il dopo-scuola con eventi culturali per bambini associati ad esperienze di sviluppo delle loro attitudini. Una buona iniziativa sarebbe anche l’istituzione di un albo di persone anziane disposte trasmettere valori e principi della società di cui hanno fatto tesoro. In maniera analoga e parallela, potrebbero essere organizzati percorsi d’integrazione socio-culturali per l’insegnamento lo sviluppo di conoscenze e competenze multietniche e multiculturali. Inoltre, sarebbe auspicabile che Lucca costruisse i presupposti per riproporsi, e questa volta magari con successo, come città mondiale della musica e che l’Istituto Boccherini potesse diventare finalmente un conservatorio statale”.
Idee chiare anche sul fronte di lavoro e innovazione: “Se a Lucca ci sono opportunità di lavoro, soprattutto se confrontato con le altre città del centro Italia – spiega Lucca in Azione -, la maggior parte di queste provengono dal settore del cartario, dove storicamente la percentuale di dipendenti è molto sbilanciata verso gli uomini adulti. Nel lungo periodo crediamo sia di fondamentale importanza agevolare gli investimenti in altri settori, con un’attenzione particolare verso giovani e donne. Per quanto concerne l’innovazione, Lucca dovrebbe secondo noi puntare sulla industria pulita. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra città imprenditori che ogni tanto ci provano. Pensiamo alla Selene, che sta perfezionando un processo di riciclaggio degli scarti della lavorazione della plastica per farne pallet od altri oggetti. Riteniamo quindi che l’amministrazione dovrebbe investire di più in cultura, ma non solo: dovrebbe anche cercare di attrarre a Lucca, con dei benefici fiscali, delle nuove start up, ad esempio quelle che operano nel campo della carta, che quantomeno fa parte della nostra tradizione industriale. Sarebbe inoltre utile la creazione di percorsi universitari legati sempre al comparto della carta, valorizzando in questo senso anche il polo tecnologico come incubatore di esperienze imprenditoriali e progettuali”.
“Relativamente al tema della burocrazia, crediamo – si legge ancora nel documento – sia fondamentale rivedere le metodologie e le procedure utilizzate dalla pubblica amministrazione per fornire servizi alle persone. Occorre incrementare il processo di informatizzazione degli uffici pubblici e l’utilizzo di procedure on line. Questo, compatibilmente con le metodologie adottate a livello nazionale, porterebbe le persone a “sprecare” meno tempo in code e attese e aumenterebbe in maniera notevole il benessere dei cittadini. L’alternativa nel breve termine potrebbe essere l’implementazione di un ufficio di coordinamento, con funzione di consulente dei cittadini e con l’obiettivo di indirizzare il cittadino negli uffici corretti”.
“Per quanto concerne i servizi per i portatori di handicap, ci vorrebbero informazioni alla portata di tutti – chiede Lucca in Azione -. Spesso infatti è complesso sapere anche quali siano i servizi dei quali il cittadino portatore di handicap ha diritto. Inoltre, sarebbe auspicabile che fossero rimossi le numerose barriere architettoniche che impediscono ancora ai portatori di handicap una regolare e sicura fruizione degli spazi urbani, nonché il potenziamento del servizio pubblico di assistenza domiciliare, anche con il contributo delle associazioni di volontariato”.
“A Lucca negli ultimi 30 anni gli investimenti sulle infrastrutture sportive sono stati progressivamente ridotti e le strutture sono state abbandonate da tutte le amministrazioni, sia di destra che di sinistra, quando invece lo sport sarebbe in grado di trasmettere modelli di vita e pratiche di comportamento – afferma Lucca in Azione -. La pratica sportiva dovrebbe essere accessibile a tutti, grazie ad un’ampia offerta, invece a Lucca i pochi impianti sportivi ancora aperti sono spesso inadeguati e non rispondono alle esigenze di alcune discipline sportive (molte federazioni utilizzano luoghi di fortuna adattati), nonostante che la richiesta non sia stata mai così alta come nell’ultimo decennio. In questo scenario, sarebbe anche il caso di porre finalmente rimedio all’annosa questione dello Stadio Porta Elisa, così da garantire alla prima squadra di calcio un adeguato e moderno campo di gioco, così come la sistemazione in sintetico del Campo di Saltocchio e la sistemazione degli spogliatoi e dei terreni di gioco dell’acquedotto, indispensabili per gli allenamenti e le partite del settore giovanile rossonero. Sarebbe infine da riconsiderare, specialmente a fronte di adeguate sponsorizzazioni, un’idea che circolava alcuni anni fa come la realizzazione di un Palaghiaccio, anche per il notevole afflusso di turismo invernale che potrebbe garantire”.
Secondo Lucca in Azione è anche “necessario elevare la qualità dell’offerta e dell’accoglienza turistica, attraverso un costante processo di qualificazione delle strutture e degli attori coinvolti, per poter incrementare un turismo culturale qualificato. Lucca dovrebbe essere in grado di sviluppare le proprie risorse turistiche e culturali realizzando un museo del fumetto di rilievo internazionale, sul modello del Mufantdi Torino. Questo potrebbe infatti incrementare i visitatori del Centro Storico, anche nella bassa stagione, rispetto alla media attuale, così da poter rivitalizzare l’economia di tutto il tessuto artigianale e commerciale. Sarebbe inoltre possibile e auspicabile realizzare, negli spazi della stessa Manifattura, oltre al Museo del fumetto e al Museo del sigaro toscano e congiuntamente altre attività museali sinergiche, anche di un nuovo e più rappresentativo Museo delle città, dove vi sia traccia degli scrittori, dei musicisti e degli artisti, e più in generale dei personaggi di maggior rilievo storico e culturale della Città e del territorio. La Manifattura potrebbe in tal modo essere restituita alla Città e diventare un Complesso museale di primordine e unico nel suo genere”.
“Oltre a risolvere l’annoso problema del traffico veicolare di attraversamento di Lucca, che dovrebbe essere una città più interconnessa, che è anche una tematica estremamente attuale, soprattutto se e quando si parla di mobilità sostenibile – prosegue la nota -. Una città più aperta al mondo e con esso adeguatamente collegata, che abbia l’ambizione di rompere quel dorato isolamento che ogni lucchese difende gelosamente, conscio della bellezza degli ambienti in cui vive e non vorrebbe mai contaminare, mentre invece l’essenza stessa dei nostri giorni futuri sarà proprio la contaminazione. Quando si parla di mobilità sostenibile s’intende l’insieme sistematico di mezzi di trasporto e vie di comunicazione pensati con un occhio di riguardo nei confronti dell’ecosostenibilità, visti e concepiti secondo una filosofia che oggi amiamo definire, con un solo termine, “green”, strutturati in modo tale da diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici rispetto ad una visione tradizionale dello spostamento quotidiano all’interno ed all’esterno del perimetro urbano. In questa categoria rientrano anche le piste ciclopedonali che integrano in maniera ideale le opzioni di mobilità urbana e, viste le necessità indotte dalla pandemia, anche extraurbana di prossimità. La mobilità sostenibile in sé contiene i germi dell’innovazione tecnologica, e dell’idea di città come organismo vivente in cui le vie costituiscono vere e proprie vene e arterie colleganti le varie parti di un corpo unico, ovvero le varie aree infrastrutturali cittadine. Il tema della mobilità sostenibile, poi, va a comporre il complesso quadro tecnologico costituente l’insieme infrastrutturale strettamente connesso alla realizzazione del concetto di Smart city, cioè di città “intelligente”, tema che di quando in quando ricorre in città nei colti dibattiti politici così come nei più avanzati corsi di formazione, mai definitivamente approfondito, ma a cui una città come Lucca, che vuole proiettarsi nel futuro, non può certamente sottrarsi.”
“Per quanto riguarda la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e la tutela della bellezza e del verde, bisognerebbe curare di più il decoro urbano della città e valorizzare la Fondazione Ragghianti e gli spazi di San Micheletto, oltre alle Mura – conclude Lucca in Azione -. Il Parco fluviale, se non fosse più lasciato in stato di abbandono, potrebbe, con alcuni interventi di lieve entità, diventare una valida e suggestiva alternativa alle stesse mura urbane per svolgervi passeggiate e attività sportive di vario genere. Al suo interno, potrebbe ospitare un Parco letterario (magari intitolandolo Pia Pera, scrittrice, slavista e narratrice di giardini) ove potrebbero trovare posto, accanto ad alberi od arbusti, passi letterari della letteratura europea e mondiale (ma una parte potrebbe essere dedicata agli scrittori lucchesi), in cui sono menzionati. Infine, poiché ogni cittadino dovrebbe avere la possibilità di onorare i propri defunti, bisognerebbe restaurare l’ampia sezione inaccessibile del Cimitero monumentale, su cui degli studiosi giapponesi hanno addirittura realizzato un libro, per permettere a chi ha parenti in quell’area di poter tornare finalmente, dopo molti anni d’interdizione, a visitare le urne dei propri cari”.