Vittorio Fantozzi, ‘prima’ in consiglio regionale: “Voglio annullare la distanza fra eletto e cittadini”

17 ottobre 2020 | 09:22
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Vittorio Fantozzi, ‘prima’ in consiglio regionale: “Voglio annullare la distanza fra eletto e cittadini”

5741 voti lo hanno portato da Montecarlo a un seggio a Firenze: “Merito dell’attività sul territorio. Lavoro giovanile al primo posto”

Proporre soluzioni concrete per risolvere il problema dell’occupazione e annullare la distanza fra l’eletto e il cittadino. Sono questi alcuni degli obiettivi che si pone Vittorio Fantozzi, ex sindaco di Montecarlo e neo-consigliere regionale di Fratelli d’Italia in vista dell’imminente esperienza politica. Il consiglio regionale si insedierà ufficialmente lunedì (19 ottobre).

Un interesse per la politica nato ai tempi del liceo e ora l’intenzione di consolidare un percorso a livello regionale che si concretizzi in vere e proprie azioni per i cittadini.

Lei è stato eletto con 5741 voti, si aspettava questo risultato?

“Il risultato è stato decisamente superiore alle mie aspettative e anche a quelle dei miei sostenitori. Credo che a premiarmi sia stata la campagna fra la gente. Ho percorso 22mila e 424 chilometri tra le persone, le aziende e credo che sia proprio il mio percorso accanto al cittadino ad avermi premiato“.

Dopo esser stato sindaco di Montecarlo per ben due mandati, adesso è consigliere regionale. Quando è nato il suo interesse per la politica e quando ha deciso di ‘abbracciare’ Fratelli D’Italia?

“Il momento in cui ho capito che potevo fare qualcosa in pubblico è stato al liceo, dove sono stato rappresentante d’istituto e ho capito, nel piccolo, che quella avrebbe potuto essere la mia strada. Nel 1993 mi sono iscritto al Fronte della Gioventù, poi divenuto Azione Giovani, che ha cessato di esistere nel 2008. Nel 2004 sono diventato assessore del Comune di Montecarlo e poi c’è stata la prima candidatura a sindaco nel 2009. In quell’anno Giorgia Meloni era ministro della gioventù e appoggiò la mia candidatura. Il mio rapporto con Fratelli d’Italia comincia da lì. Poi c’è stato il secondo mandato, fino al 2017, al cui fine ho preso la tessera del partito. Con Fratelli d’Italia condivido un’idea di politica che vuole crescere e aderire alla contemporaneità”.

Su quali temi vorrebbe porre l’attenzione durante i cinque anni di lavoro che l’aspettano?

“Prima di tutto la questione dell’occupazione, soprattutto quella giovanile. Molti posti di lavoro sono a rischio e non possiamo restare indifferenti. La situazione non sarà per niente facile visto che alle difficoltà già esistenti si sono aggiunte quelle relative all’emergenza sanitaria. Cercherò di fare il meglio per proporre soluzioni e creare opportunità, anche a livello culturale. La cultura è il nostro punto forte e non è stata valorizzata quanto doveva. Da non lasciare indietro anche le questioni ambientali e quella della sanità, che prevede una revisione della riforma Saccardi. Ci vuole un’opposizione unita, che agisca con pragmatismo e concretizzi atti in favore dei cittadini”.

A proposito di unione, a Lucca i gruppi di opposizione sono ben otto. Un’osservazione su questo quadro politico?

“Il centrodestra dovrebbe trovare una sintesi in vista anche delle prossime Amministrative. Serve una formula unitaria e un riposizionamento. Così non ci salverà neppure un candidato forte”.

Cosa porta con sé dell’esperienza sul territorio?

“Prima di tutto è la collaborazione con il cittadino che ha distinto il mio percorso. Per informare la cittadinanza applicherò la tecnologia ma attiverò anche incontri con il territorio per mantenere vivo l’elemento umano. Non ci può essere distanza fra l’eletto e il cittadino. Vorrei annullare questa distanza: mantenere vivo il rapporto diretto con il territorio è una mia priorità. Altra cosa cosa che mi porterò dietro sarà il nostro ‘pragmatismo’ come dicevo prima e l’intuito che hanno i lucchesi a livello aziendalebasta guardare il mondo delle cartiere. E’ una dinamicità che c’è e che vorrei ricreare. Vorrei anche, ovviamente, valorizzare Montecarlo, il mio paese. Il posto dove è iniziato il mio percorso. Mi piacerebbe farlo conoscere di più, farlo crescere e poter migliorare la qualità di vita dei suoi paesani”.

Prossimi obiettivi?

“Per adesso voglio concentrarmi su questi cinque anni di lavoro che mi aspettano perché c’è molto da fare. In futuro mi auguro di continuare a servire le mie idee in libertà e secondo i miei principi perché, come diceva sempre mio padre ‘per fare bene un uomo deve essere in politica quello che è nella vita’. Molti elettori mi hanno dato fiducia in tutti questi anni e non intendo deluderli. Ma di sicuro questa è la mia strada”.