Prevenzione per il cancro al seno, Grossi: “Servono soldi, medici e attrezzature”

La presidente dell’associazione ‘La città delle donne’ nel mese del fiocco rosa: “Dalla Piana alla Garfagnana solo due i senologi in servizio”
Mese della prevenzione per il cancro al seno, a parlare è la presidente della Città delle Donne ed ex presidente della commissione pari opportunità del Comune di Lucca, Daniela Grossi. Un intervento da parte di una donna che ha affrontato e vinto la battaglia contro il tumore.
“È di questi giorni – spiega Grossi – la notizia (se così si vuole chiamare) dell’appuntamento per la mammografia nella Asl di Lucca all’ottobre 2021. Purtroppo, è cosa nota, la lunghezza delle liste di attesa. È cosa nota ed aggravata dalla sospensione delle attività per l’emergenza coronavirus, che ha consentito solo una parziale attività dell’ordinario (come i follow up oncologici, che non hanno avuto battute di arresto). Potrei suggerire alla persona che ha avuto questo appuntamento di provare a richiamare, perché probabilmente le agende sono bloccate (nel periodo intermedio tra oggi e la data prenotata), perché con buona probabilità le verrà dato un appuntamento a più breve scadenza, oppure si riapriranno i percorsi presso i centri medici convenzionati (non faccio nomi, ma tanto a Lucca sappiamo quali sono), oppure qualcuno di qui all’ottobre dell’anno prossimo rinuncerà”.
“E proprio nel momento in cui le attività ordinarie iniziavano a riprendere il loro corso – prosegue Grossi – siamo di fronte ad una seconda ondata della pandemia, e tutto pare volgere verso una nuova sospensione (spero di sbagliarmi). Però una cosa consentitemi di dirla. Sono ben 7 anni che tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi e specialmente ad ottobre cerco di informare ed aiutare chi si imbatte nella ricerca di una visita o di un esame, perché teme di avere un cancro, oppure per sensibilizzare sul fondamentale tema della diagnosi precoce, specialmente rivolgendo l’attenzione verso chi è fuori dai percorsi di screening gratuito, per ragioni di età. Iniziative, eventi, reti tra associazioni ed enti, articoli, tutto quello che vi pare. Insieme ai medici della Asl, aggiungo, che, con la loro straordinaria generosità ed empatia (va loro riconosciuto ed io glielo riconosco pienamente, e loro lo sanno) tolgono il loro tempo da quel poco di libertà che resta loro per questa attività. Tutto molto bello e tutto all’insegna della speranza e della fiducia verso i progressi della medicina (che ci sono e ci permettono di sopravvivere – bene, tra l’altro). Ebbene, tutto ciò come si concilia con una atavica, cronica e cristallizzata carenza di medici, personale, attrezzature sul territorio, che prescinde dalla fase emergenziale che abbiamo vissuto e ci – speriamo di no – accingiamo a rivivere?”.
“Come si fa – dice – a dire alle donne di fare prevenzione/diagnosi precoce, con una visita o un esame, se poi le liste sono da qui a chissà quando? E come si fa a dirlo quando nella nostra Asl abbiamo solamente due medici – dico due – senologi (salvo assunzioni dell’ultim’ora che non conosco) su un territorio che va dalla Garfagnana alla Piana, e che oltre ad effettuare le ordinarie visite devono anche operare (e seguire le pazienti operate) e già si dedicano con assoluta abnegazione al loro lavoro, in giornate fatte da “sole” 24 ore? Non parlo poi del trattamento del linfoedema secondario, chi ha avuto cancro al seno e svuotamento ascellare sa cosa intendo. Provate a chiedere quante fisioterapiste (uso il femminile non a caso) se ne occupano, nel distretto di Lucca (Barga esclusa). E questo è solo un esempio”.
“Vorrei sommessamente ricordare – conclude – che il cancro non conosce sospensioni, che va avanti inesorabile, se non diagnosticato precocemente, e che le lunghe liste di attesa, rese ancora più lunghe da questa pandemia, ne agevolano sicuramente l’evoluzione. Ed è per questo che mi rivolgo alla Asl Toscana Nord Ovest perché ponga mano a questo. Servono soldi, servono assunzioni, servono attrezzature. Stavolta i fiocchetti rosa li lascio nel cassetto”.