Ex Manifattura, Rifondazione Comunista: “Il Comune sugli atti deve dare spiegazioni esaurienti”

21 ottobre 2020 | 13:30
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Ex Manifattura, Rifondazione Comunista: “Il Comune sugli atti deve dare spiegazioni esaurienti”

Il partito: “La Soprintendenza non potrà ignorare i vincoli sull’edificio qualificato come bene culturale”

Ex Manifattura, sul tema interviene Rifondazione Comunista.

“La ex manifattura – dice il partito – è un bene culturale importante per la città, nonché luogo simbolo identitario della città stessa. Avremmo voluto che la questione della sua destinazione fosse affrontata in maniera più trasparente e condivisa. Purtroppo così non è, e non è stato”,

“Non serve – prosegue la nota – che il sindaco, l’assessore, vari esponenti del Pd si lancino in accuse contro chi, legittimamente, solleva dei dubbi sulla correttezza degli atti o sull’opportunità dell’operazione, cercando di spostare l’attenzione sul piano della mera contrapposizione politica. Se ci sono stati tanti interventi, è evidente che le cose non sono chiare e i cittadini vorrebbero che l’amministrazione, anziché lanciarsi in filippiche, mettersi in cattedra e pontificare, limitarsi a definire detrattori e mestatori tutti coloro che si sono dichiarati contrari al progetto o hanno sollevato dubbi, finalmente fornisse spiegazioni esaurienti“.

C’è in gioco il futuro di una parte importante della città – dice Rifondazione – Per quanto ci riguarda vorremmo che il sindaco chiarisse un ulteriore aspetto. Il 27 novembre 2019 fu adottata una variante urbanistica che consentiva l’autorizzazione di operare sulla ex manifattura con un intervento diretto, in contrasto con le leggi urbanistiche vigenti che prevedono un piano attuativo. A settembre 2020 la svolta: si torna al piano attuativo. Benissimo, perché così non solo viene rispettata la normativa, ma i cittadini potranno fare le proprie osservazioni, in merito al progetto di riqualificazione. In una nota dell’amministrazione a giustificazione del ripensamento, leggiamo: “Il motivo è da ricercare in una questione tecnica: (citiamo testualmente)  si cerca di superare le prescrizioni a suo tempo recapitate al Comune dalla Soprintendenza, che ricordava impossibili per la riqualificazione, le destinazioni residenziali e ricettive”. Noi ci chiediamo, e chiediamo all’amministrazione: su quali basi le Belle Arti dovrebbero modificare queste prescrizioni?”.

“Non serve ricordare – conclude la nota – che la ex Manifattura è classificata come bene culturale e in quanto tale è soggetta a vincoli relativamente alle funzioni da attribuire, che devono essere di pubblica utilità e destinate ad una funzione collettiva. Non crediamo proprio che la Soprintendenza possa ignorare tali disposizioni, senza motivazioni più che valide“.