Coronavirus, D’Ambrosio sulle scelte del governo: “Nel decreto non c’è merito”

Il sindaco di Altopascio critico su chiusure dei locali e stop a teatri e palestre: “Subito interventi di ristoro o non saremo in grado di gestire la disperazione”
Bar e ristoranti chiusi alle 18, stop a palestre, piscine e sport dilettantistici. Tanti i dubbi dal sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio, sull’ultimo decreto del governo.
“Siamo sicuri – dice – che il problema siano i bar e i ristoranti e non siano i trasporti pubblici? I treni, i pullman, le metropolitane piene? Siamo sicuri che il problema siano i cinema, i teatri, le palestre, le piscine e lo sport dilettantistico e di base e non le difficoltà con cui sta avvenendo il tracciamento sui positivi e sui contatti dei positivi a causa di una endemica carenza di personale nei dipartimenti Asl?”.
“Mi sono presa qualche ora – prosegue D’Ambrosio – prima di scrivere le mie considerazioni, per cercare di formulare il miglior pensiero possibile in un momento in cui vedo prevalere nei commenti tanta rabbia, tanta paura e tanta preoccupazione. Lo dico con sincerità: credo che nel nuovo Dpcm non ci sia merito. Ci sono interi settori, quelli che oggi vengono nuovamente colpiti, che nei mesi scorsi si sono adeguati ai protocolli, hanno speso soldi per riconvertire i locali, per riorganizzare il lavoro, per ripartire con gli spettacoli, con le prove, con i concerti, con gli allenamenti, e ora si ritrovano da punto e a capo. Ma siamo in uno Stato di diritto e le norme si rispettano. Però, c’è un però, grande come una casa. Ora ci vogliono certezze. Ancora di più di aprile, perché l’inverno è lungo. Il presidente del Consiglio ha fatto riferimento ai ristori economici per le categorie colpite. Bene, bisogna che siano congrui e veloci”.
“A mio avviso – dice ancora il sindaco – è assolutamente urgente e imprescindibile prevedere la sospensione di affitti, utenze e l’erogazione di un contributo economico che aiuti imprenditori e lavoratori. Diversamente, lo dico con estrema preoccupazione, non saremo più in grado di gestire la disperazione delle persone. Dobbiamo usare questi trenta giorni per potenziare i sistemi di tracciamento, riorganizzare i trasporti pubblici, incrementare il personale sanitario. Diversamente a fine novembre saremo nella stessa situazione di oggi. La cultura e lo sport non sono intrattenimento, non sono attività ludico-ricreative. Sono cura per l’anima, per la salute, sono nutrimento essenziale di tanti cittadini e, soprattutto, sono il lavoro di centinaia e centinaia di persone. È necessario prevedere aiuti subito, perché diversamente rischiamo di perdere un patrimonio di associazioni, maestranze, cinema e teatri che rappresentano la vita sociale e culturale del nostro paese”.
“Il nostro compito, ora, è ancora più difficile – conclude – perché non riguarda solo il far rispettare le regole, ma soprattutto non permettere che si formino guerre tra cittadini, tra categorie di lavoratori, tra istituzioni. Abbiamo già pubblicato il bando per le famiglie e i cittadini altopascesi colpiti dagli effetti del Covid. Tra domani e domani l’altro pubblichiamo anche il bando per le attività commerciali, piccole e medie imprese, attività economiche danneggiate. Sul territorio faremo prevalere la solidarietà e la coesione sociale, perché è ora, soprattutto ora, che le Istituzioni devono dimostrare di essere all’altezza”.