Abbattimento del tiglio in viale Regina Margherita, l’ultima parola alla Soprintendenza




Gli esperti in commissione ribadiscono la grave malattia della pianta. Bindocci (M5S): “Un sostegno in metallo come monito alla necessità di cura del verde”
L’abbattimento del tiglio di fronte alla stazione è stato il tema all’ordine del giorno dell’ultima riunione della commissione lavori pubblici in programma ieri (2 ottobre). Una situazione che ha visto una netta contrapposizione tra gli esponenti della maggioranza e alcuni consiglieri di opposizione, guidati dal consigliere del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci.
A seguito di una relazione da parte di una squadra di agronomi che hanno verificato lo stato di salute del tiglio, è stato stabilito che la pianta si trova in precarie condizioni e che l’unica soluzione è l’abbattimento e la relativa sostituzione.
La decisione ha visto una grossa levata di scudi da parte del consigliere Bindocci, che non reputa adeguata questa soluzione per rispetto del verde pubblico e per la bellezza paesaggistica del tiglio. In questi giorni l’albero è stato recintato e messo in sicurezza, in modo che, nel caso alcuni rami dovessero staccarsi, non rechino danni ai cittadini che transitano nella zona.
“La questione è semplice – dice il consigliere Bindocci – c’è un albero che verrà abbattuto, un albero grande, che è stato completamente recintato, una recinzione che adesso crea difficoltà ai pedoni per l’accesso alla strada e rende l’attraversamento più pericoloso. La questione però è se l’abbattimento di questo albero sia inevitabile, e siccome è opera irreversibile, sarebbe meglio richiedere ulteriori approfondimenti prima di procedere. Qualche settimana prima l’assessore Marchini ci aveva detto di voler accelerare sui lavori del sottopasso proprio in quella zona – prosegue Bindocci – Il nesso causa effetto potrebbe essere una fantasia, ma per chiarezza di tutti sarebbe meglio fare un approfondimento ulteriore, anche per una maggiore trasparenza”.
Da alcuni anni infatti, l’amministrazione, su spinta della cittadinanza, è intenzionata a creare un sottopasso per permettere ai pedoni di raggiungere la stazione, in modo da evitare i rallentamenti del traffico che puntualmente si verificano in quella zona. Alcune persone hanno pensato che l’enorme tiglio che si trova a pochi passi dall’attraversamento pedonale, potesse essere scomodo per la realizzazione dell’opera e che proprio per questo l’amministrazione abbia intenzione di abbatterlo.
“Riguardo alle transenne dovrebbero invitare le persone ad attraversare al semaforo in via Regina Margherita – interviene l’assessore Celestino Marchini – Facendo i controlli degli alberi presenti nel comune abbiamo notato che alcuni di questi sono pericolosi per la caduta, anche per la loro ubicazione, se si trovano vicini a strade di passaggio vanno abbattuti. Quello che è mancato negli anni addietro è una sostituzione degli alberi, cosa capitata raramente. Stiamo lavorando ad un masterplan del verde e a un regolamento per portare avanti la questione in maniera controllata. Da un anno a questa parte abbiamo alcuni agronomi che ci stando dando una mano in questo lavoro e le cose piano piano stanno cambiando. In apparenza l’albero sembra sano, ma dopo il monitoraggio degli esperti si è visto che non è così. È chiaro che se l’albero rischia di cadere ed è pericoloso va abbattuto”.
Riguardo alla questione sottopasso, fa chiarezza la dirigente del settore dipartimentale 5 Lavori pubblici e urbanistica, Antonella Giannini: “Il progetto è agli atti, è pubblicato, nelle tavole l’albero è presente perché non eravamo ancora a conoscenza delle condizioni in cui si trovava. Le verifiche tecniche sono state fatte con delle radiografie. La questione dell’abbattimento non c’entra niente con il sottopasso. Stiamo preparando la pratica per la soprintendenza e per adesso abbiamo messo in sicurezza l’area”.
La soprintendenza avrà l’ultima parola sull’abbattimento dell’albero, l’amministrazione comunque sembra intenzionata a spingere su questa strada.
“Ho letto relazione della dottoressa Benvenuti su questo albero – riprende la parola il consigliere Bindocci – da anche indicazioni su come dovrebbe essere curato l’albero e certo, dice anche che se non è possibile salvarlo, di abbatterlo perché è pericoloso. Perché non si prova a curarlo come prima opzione? Perché lo vogliamo subito abbattere?”
La dottoressa Benvenuti, che dirige la squadra di agronomi che è intervenuta per verificare lo stato del tiglio e ha compilato la relazione che è pervenuta all’amministrazione comunale, interviene nel dibattito: “Voglio precisare che l’abbattimento non ci mette mai di buon umore, sono altre le finalità per cui abbiamo studiato – dice la Benvenuti – Il tiglio della stazione ha un impatto paesaggistico importante e scoprire che si trova in condizioni di avanzata degradazione non ci ha fatto piacere. Curare un albero è la terminologia corretta quando una pianta è affetta da una certa patologia, e si somministra una cura allo stesso modo che si fa con un uomo. In questo caso però il tiglio è affetto da più funghi che portano alla degradazione del legno e l’hanno scavato e mangiato, l’albero non può guarire la carie se l’è mangiato nel tempo. Se se ne fossero accorti prima si sarebbe potuto fare altro, ma non si sarebbe comunque potuto curare completamente. Nella mia relazione – prosegue – non ho chiesto di fare una terapia alla pianta, ma dato come indicazione che, se la si vuole mantenere in piedi, bisogna fare degli interventi di consolidamento. Una tecnica usata in agricoltura che serve ad aiutare la pianta a non perdere pezzi in giro, ma farlo in maniera controllata, senza arrecare pericolo alle persone. Il consolidamento quindi, non guarirebbe l’albero ma conterrebbe i rischi di una sua eventuale caduta”.
“Abbiamo esteso i controlli anche ai rami – assicura la dottoressa Benvenuti – il fusto è completamente cavo e purtroppo anche i rami sono risultati cariati, tanto che il consolidamento, che prevede il legare tra di loro i rami per evitare il sollecitamento, non è possibile. L’unico modo per evitare l’abbattimento è costruire una struttura in metallo che offra i punti di ancoraggio sufficienti a tenere la struttura dell’albero e comunque recintare l’area perché rimane una zona pericolosa. L’amministrazione ha deciso per l’abbattimento e sostituzione, perché l’intervento previsto non azzera i pericoli per la cittadinanza, inoltre avrebbe un grosso impatto paesaggistico. La sostituzione è prevista con un esemplare di già grandi dimensioni che possa assicurare l’aspetto paesaggistico in pochi anni”.
Il consigliere di opposizione Bindocci tiene a ribadire la sua posizione: “In qualche modo la pianta si potrebbe salvare con una struttura e potrebbe diventare un monumento della città, un monito per una maggiore attenzione alla manutenzione degli alberi del comune. Buttarli giù sembra la scelta più comoda e semplice, ma è comunque una sconfitta e continuo a pensare che abbatterla sia la soluzione sbagliata”.
Il presidente della Commissione lavori pubblici,Daniele Bianucci, esprime la sua opinione sulla questione: “Sento il bisogno di un salto di qualità ulteriore nella gestione del verde nella nostra comunità. L’approvazione di un provvedimento per la gestione del verde condiviso, può diventare uno strumento per una ritrovata unità di intenti nella nostra città, fra tutti coloro che la gestiscono e la cittadinanza”.
Anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Buchignani, pur a malincuore condivide il taglio della piante e che prima di tutto va salvaguardata la sicurezza pubblica: “In merito all’albero capisco il consigliere Bindocci, sarebbe bello mantenerlo così com’è, ma dall’intervento dell’agronomo ho capito che la pianta sarebbe circondata da una specie di prigione e perderebbe tutto il fascino che ha oggi. Per la salute di tutti noi, quando una pianta è mangiata internamente, penso che l’abbattimento, purtroppo, sia l’unica soluzione, dal momento che i tecnici hanno stabilito la situazione dell’albero”.
L’amministrazione è pronta a inoltrare la pratica alla Soprintendenza che avrà l’ultima parola sull’abbattimento o meno di questo bellissimo tiglio.