Ddl Zan, Palp: “Traguardo necessario e per nulla scontato”

5 novembre 2020 | 14:47
Share0
Ddl Zan, Palp: “Traguardo necessario e per nulla scontato”

Il gruppo: “Da oggi si lavora contro discriminazioni e violenze fondate su orientamento sessuale, identità di genere e genere”

“Primo sì contro le discriminazioni”. Apre così la nota di Potere al Popolo di Lucca dopo che ieri (4 novembre) la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge Ddl Zan che tutela gay, lesbiche, trans, donne e persone disabili da violenze fisiche e verbali.

“È una buona notizia – si legge – perché questo provvedimento così necessario, dato il gran numero di aggressioni omotransfobiche che si registrano in Italia, raggiunge finalmente il primo traguardo. Non era affatto scontato, considerando che le destre avevano presentato oltre mille emendamenti al testo, per cercare di affossarlo. Non stupisce che Lega e Fratelli d’Italia si oppongano a un simile provvedimento: gli esponenti di questi partiti sono i primi ad insultare senza sosta le persone Lgbt. E allora, per confondere le acque, parlano di ‘legge liberticida’, di ‘pericolo per la libertà di espressione’, come se gli insulti e le opinioni fossero la stessa cosa”.

“Gli eredi del fascismo (regime che mandava gli omosessuali al confino), coloro che hanno come modello la Russia di Putin e l’Ungheria di Orban – paesi nei quali le persone Lgbt vengono perseguitate e uccise – sono grotteschi nel ruolo di difensori della democrazia e del libero pensiero – prosegue Potere al Popolo – Le violenze e le discriminazioni contro Lgbt donne e disabili sono una realtà quotidiana”.

“L’ultima ricerca dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali sulle persone Lgbt in Italia – continua la nota – evidenzia che il 62% dei soggetti evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul luogo di lavoro, il 32% di aver subito un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo una persona su sei ha denunciato questi episodi. Dopo tanti fallimenti e proposte di legge affossate – conclude Palp – da oggi l’Italia può forse cominciare a fare la propria parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su orientamento sessuale, identità di genere e genere”.