Manifattura sud, Italia Viva: “Basta con i no ideologici”

Il partito lucchese: “Pronti a confrontarci su tutto per migliorare il progetto”
Manifattura sud, Italia Viva contro il ‘comitato del no’.
“Abbiamo un ennesimo comitato del no – si legge in una nota – ovvero il coordinamento trasversale Salviamo la Manifattura, anonimo more solito, millantatore di essere bipartisan, con destra e sinistra unite per salvare la lucchesità e la “segretezza pelosa” del loro gruppo”.
“La parte sud della manifattura – dice Italia Viva – è costituita da edifici senza alcun valore, cadenti e a breve pericolosi. Nella parte nord, quella di maggiore pregio storico, si è portato avanti un restauro “pubblico” sia di denaro sia di stazione appaltante. Sono passati dieci anni, fra fallimenti e blocco dei lavori, senza alcuna prospettiva di conclusione. Proporre il restauro della parte sud con denaro pubblico fa parte delle novelle per ragazzi e delle face news care alla destra populista“.
“Abbiamo una proposta – commenta Italia Viva – di uno dei gruppi immobiliari più grandi nel mondo, in accordo la Fondazione Cassa di Risparmio Lucca, patrimonio della città e gestore di pregevoli interventi di restauro oltre che “mamma” ogni anno di molteplici progetti pubblici e privati lucchesi. Il progetto presentato ha per scopo una speculazione edilizia a fini di remunerazione del capitale investito? Certo. Siamo un paese capitalista e non vetero comunista. Esaminiamo nel concreto il progetto presentato, confrontiamolo con quelle che riteniamo siano le aspettative della città su quell’area, proponiamo scelte prioritarie nostre e modifiche al progetto, per migliorare il risultato finale, la convenienza e gli interessi, della città, nel progetto, limando i ricavi d’impresa ricercati”.
“Italia Viva ha da tempo indicato le sue priorità – dice – Parcheggio da mille posti, edilizia abitativa non solo di lusso ma in parte anche per riportare giovani coppie e anziani nel centro storico e anche spazi per la cultura e l’aggregazione sociale. Dagli altri solo un no, con due sole prospettive: approvazione della proposta dei privati senza discussioni nel merito o abbandono del progetto e mantenimento per decenni di un’aria degradata e pericolosa nel centro storico. Sono gli stessi no preconcetti che privano ancora Lucca degli assi viari, del ponte sul Serchio, del raddoppio della ferrovia, del nuovo casello autostradale di Mugnano, di impianti di smaltimento dei residui delle cartiere, la più grande risorsa del territorio e di altro ancora”.
“Italia Viva è, per nascita – conclude la nota – sempre contro i dogmatici, di destra e di sinistra: siamo pronti a discutere su tutto e di tutto, per difendere in concreto gli interessi della città. Abbiamo idee e proposte e non appoggeremo mai chi dice sempre e solo: no”.