Trasporto pubblico locale, Rifondazione: “Più fondi per garantire un servizio sicuro”

Il partito lucchese: “Serve una gestione pubblica e partecipata del servizio”
Trasporto pubblico locale, una priorità per Rifondazione Comunista.
Il partito lucchese interviene sul delicato tema: “Sapevamo tutti che il trasporto pubblico doveva essere una priorità. E tale resta anche dopo l’ultimo decreto nazionale e l’attuale classificazione della Toscana, innanzitutto perché il quadro reale è molto diverso da quello desiderato. Già prima dell’ultimo provvedimento, a fronte di un 80 per cento di capienza massima mai rispettata, la Regione aveva annunciato di voler raggiungere addirittura il 50, grazie all’immissione di bus privati: provvedimento tardivo e insufficiente, con finanziamenti che rendono impossibile avere un parco mezzi adeguato, da utilizzare per il tempo necessario”.
“Il problema è strutturale ò prosegue Rifondazione -Chi da anni sale su autobus e treni regionali sa che sono sempre pieni nelle ore di punta. La scelta di privatizzare la forma societaria o la stessa proprietà del trasporto pubblico ha depotenziato fortemente la capillarità, le possibilità di accesso al servizio, la qualità e tutela del lavoro. Le logiche del profitto e della privatizzazione, pretendono che gli autobus siano utilizzati al massimo della loro capienza e che le linee e gli orari meno frequentati vengano soppressi (ma i servizi meno redditizi sono spesso proprio quelli indispensabili per le fasce di popolazione più deboli, che nel trasporto pubblico hanno l’unico strumento per esercitare il proprio diritto alla mobilità). Le stesse logiche hanno anche impedito il rinnovo del parco circolante, fino ad esaurimento di quello esistente, nonché adeguate assunzioni di personale”.
“L’ormai più che decennale vicenda della gara regionale sul trasporto pubblico locale – prosegue Rc – non ancora del tutto conclusa, moltiplica le incertezze e le preoccupazioni. Servono risposte strutturali, specialmente alle aree ingiustamente definite più periferiche della Toscana. Per questo chiediamo e ci mobiliteremo perché la Regione provveda con urgenza: a mettere a disposizione ulteriori fondi per il reperimento di mezzi aggiuntivi (oltre a nuove assunzioni), anche con strumenti eccezionali come le cosiddette requisizioni in uso, ampliando la platea dei soggetti coinvolti e quindi dei mezzi da poter reperire; a concertare con gli enti locali una revisione degli strumenti urbanistici e dei piani della mobilità, che permetta di aumentare le frequenze specialmente negli orari di punta e che tenga conto, nei diversi strumenti programmatori regionali e locali, delle diversità di esigenze del trasporto urbano ed extra urbano; a rivedere le tariffe del trasporto pubblico locale, prevedendo criteri di progressività, fino alla gratuità per studenti e lavoratori in tratte individuate e dedicate, ad esempio dalle stazioni ai luoghi di lavoro e studio; ad assumere un forte impegno, direttamente e come richiesta nei confronti del governo nazionale, per potenziare il trasporto sia su ferro che su gomma, favorendo il rinnovo del parco mezzi anche con soluzioni come mezzi meno inquinanti ed elettrici e comunque, ove possibile, privilegiando il ferro alla gomma. E, di concerto con gli enti locali, ad elaborare un serio piano per la mobilità elettrica, car pooling e car sharing, dell’uso e acquisto bici, piste ciclabili, intermodalità bici/trasporto su ferro e bici/trasporto su gomma, eccetera”.
“Tutte le proposte ovviamente devono essere ben individuate e dettagliate negli strumenti deputati a livello nazionale, regionale e locale – conclude Rifondazione – Da un punto di vista strutturale appare necessaria, in ultima istanza, una gestione pubblica e partecipata del servizio (con forme di partecipazione al controllo anche da parte di cittadini, utenti e lavoratori), che si potrà ottenere solo usando gli strumenti dell’affidamento diretto, consentito dal diritto europeo, a società pubbliche e giuridicamente di diritto pubblico, con l’obiettivo di fondo di considerare il trasporto pubblico locale un servizio pubblico, atto a rendere effettivamente accessibile a tutti – senza distinzioni di condizione sociale e di collocamento territoriale – un diritto fondamentale“.