Festa della Toscana, Per Lucca dice no: “Non è la nostra ricorrenza”

Salta causa pandemia il consueto omaggio alla statua di Francesco Burlamacchi
Niente omaggio, causa pandemia, da Per Lucca e i suoi paesi alla statua di Francesco Burlamacchi, come ogni 30 novembre.
“Non vengono però meno – dicono dalla lista civica – le motivazioni di un gesto che ripetiamo da molti anni. Come noto non condividiamo la cosiddetta Festa della Toscana. Siamo ovviamente contrari alla pena capitale e riconosciamo il valore del gesto attraverso cui, nel 1786 il Granduca Pietro Leopoldo I, abolì la pena di morte nel Granducato di Toscana. La data del 30 novembre poteva appunto essere una ricorrenza contro la pena di morte, ma non la festa dell’identità regionale. Il Granducato infatti, nel lontano 1786, non comprendeva ben cinquanta comuni grandi e piccoli che oggi fanno parte della regione; tra questi comuni ci sono Lucca, Viareggio, Carrara, Massa, Capannori e molti altri. Insomma il Granducato non corrispondeva territorialmente alla regione Toscana, quindi a Lucca e in altri comuni il Granduca non abolì un bel nulla”.
“Si può quindi comprendere l’antistoricità della festa – prosegue Per Lucca e i suoi Paesi.- Lucca, tra le altre cose, conserva un pessimo ricordo della dinastia asburgico lorenese, in quanto Leopoldo II, quando Lucca venne annessa al Granducato, oltre sessant’anni dopo il 1786, abolì le grandi istituzioni culturali ed educative della città producendo un danno i cui effetti sono durati per un secolo e mezzo. Lucca è contro la pena di morte, ma non potrà mai festeggiare il granducato lorenese“.
“La festa venne imposta dall’alto – conclude la nota – senza consultare i comuni e purtroppo dobbiamo rilevare che, a quasi vent’anni dalla sua istituzione, non si è mai aperto un dialogo con le comunità locali per individuare una data alternativa e rispettosa della storia. Anche il neo eletto presidente della regione non pare voler modificare un’impostazione centralistica cui da sempre ci opponiamo. Per questo ripetiamo ancora con forza il nostro no alla festa regionale”.