Dinelli (Pd): “Più attenzione e risorse per il servizio pubblico”

Il consigliere comunale: “La pandemia ha messo a nudo tutte le carenze”
Più attenzione al servizio pubblico, che va sostenuto con assunzioni adeguate. A sostenerlo è il consigliere comunale del Pd, Leonardo Dinelli che riflette sulla situazione provocata dalla pandemia.
“Pubblico, quanto manca. Manca il pubblico nei teatri, nei cinema, nei palazzetti, ai concerti e negli stadi. Speriamo solo che, con l’arrivo del vaccino (scoperto con una strana velocità rispetto ai tempi seguiti per gli altri vaccini), questi giusti divieti possano piano piano terminare, facendoci riassaporare così il gusto di una vita normale – scrive -. Il covid19 ha però messo a nudo un altro genere di assenza: il servizio pubblico. In questo caso non si può parlare di assenza totale, come per i possibili eventi sopra ricordati, ma certamente di una grave insufficienza di personale, di risorse economiche e di investimenti destinati oltreché di strutture. Manca personale nel servizio sanitario nazionale, manca personale nelle scuole (cito solo gli insegnanti di sostegno), negli enti locali e, in genere, in tutta la pubblica amministrazione. Il 2020 ci ha fatto riscoprire – ma serviva il Covid per farcene rendere conto? – la centralità e l’importanza del servizio pubblico. Forse ora, finalmente, abbiamo tutti più chiaro quanto sia fondamentale, per la tenuta del sistema paese, il ruolo che esso assolve”.
“Prima ancora della carenza di personale, di materiale e di strutture, quello che dal mio punto di vista paghiamo maggiormente è la depauperazione di valori che, nel corso del tempo, è stata riservata a questo comparto – afferma -. L’incuria che ha subito l’intero sistema pubblico è oggi, ahimé, prepotentemente sotto gli occhi di tutti, e ne paghiamo le logiche conseguenze. Non credo nemmeno ai vecchi schemi per cui l’attenzione rivolta al pubblico impiego siano argomenti di sinistra, mentre il mondo privato sia un tema unicamente di destra. Queste logiche credo siano ormai anacronistiche e, spero, superate. Forse la spiegazione sta nel capire e accetare che il privato da solo non può sostituire il pubblico così come è vero il contrario. Penso che il compito del governo sia quello di far dialogare sempre di più queste due realtà, cercando di integrarle e armonizzarle al meglio, al fine di rendere alla comunità un servizio maggiormente efficente ed efficace. Tuttavia non si può rilevare che fra i due sistemi, in questi ultimi 20/30 anni, quello pubblico risenta maggiormente di una, definiamola così, disattenzione delle istituzioni”.
“Pertanto – conclude – se chiaramente non sarà possibile recuperare, almeno nel breve periodo, i gravi problemi di cui oggi risente il sistema pubblico, l’auspicio è che ad esso venga riservata l’attenzione e la fiducia che merita valorizzando le competenze e professionlità, così da renderlo anche un sistema attrattivo dove poter crescere sia dal punto di vista professionale sia da quello economico”.