Anche il Partito Comunista Italiano in piazza contro l’autonomia regionale differenziata

Il presidio domani (18 dicembre) dalle 17 in Piazza Napoleone
La Federazione di Lucca e Versilia del Partito Comunista italiano aderisce al presidio unitario previsto per domani (18 dicembre), dalle 17 alle 19, in Piazza Napoleone a Lucca, contro l’autonomia regionale differenziata. La manifestazione rientra in un programma di mobilitazione a livello nazionale promossa e coordinata dal Comitato nazionale per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze.
“Il Pci lucchese – si legge in una nota – era intervenuto anche nelle scorse settimane su questo tema; sostiene da sempre un ruolo più forte dello Stato e si batte contro un regionalismo differenziato che rischia di disgregare il Paese, aumentando le diseguaglianze tra territori e tra cittadini. Le vicende di quest’ultimo anno dovrebbero averci fatto capire che la strada da seguire è quella di una ricomposizione dell’unità nazionale, con uno Stato capace di riprendersi un ruolo centrale nell’economia, nella gestione dei servizi e nella lotta alle diseguaglianze ed alle ingiustizie sociali”.
“Uno Stato – prosegue la nota – dove la sovranità popolare possa essere effettivamente esercitata con un sistema elettorale che dia veramente voce a tutte le istanze presenti nel Paese (leggasi proporzionale puro). Ed invece un governo inetto ed incapace spinge in direzione opposta, con un disegno di legge del ministro Boccia che esaspera ulteriormente l’autonomia regionale, approfittando di un contesto emergenziale dove la discussione e la mobilitazione popolare sono quasi impossibili da mettere in campo”.
“Per questo motivo – conclude il Pci – il presidio di Piazza Napoleone a Lucca è doppiamente importante. Auguriamoci centinaia di queste iniziative. Un ringraziamento a chi ha lavorato alla preparazione di questa iniziativa ed alle altre organizzazioni che aderiscono, sperando in un allargamento progressivo del fronte che si batte contro l’Autonomia regionale differenziata”.