Martinelli e Testaferrata: “No ai soldi del Comune per la promozione di attività Lgbt”

Mille euro per la rete Ready. Gli esponenti di Fratelli d’Italia: “Si va in direzione opposta alla tradizione della nostra città”
“Netta contrarietà alla decisione della giunta di spendere 1000 euro per attività di promozione Lgbt ”. Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Marco Martinelli e Simona Testaferrata che da sempre si battono per temi sensibili rivolti al rafforzamento dei diritti della famiglia naturale e che già erano intervenuti duramente nell’agosto 2019, manifestando esplicito disappunto a seguito dell’approvazione della giunta Tambellini della deliberazione 173 avente ad oggetto l’adesione alla carta d’intenti Rete Ready, rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
“Oggi – aggiungono i consiglieri di Fratelli d’Italia – con l’approvazione della delibera 174 la giunta Tambellini compie un altro passo che va nella direzione opposta alla tradizione della nostra città di Lucca“.
Martinelli e Testaferrata vanno giù duri, commentando il documento, con cui la giunta di Lucca ha deliberato un accordo con l’università di Pisa finalizzato ad attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt. “Vengono proposti – attaccano i consiglieri di Fdi – modelli di indottrinamento nelle scuole volti anche a normalizzare pratiche vietate dalla legge italiana, come l’utero in affitto e le adozioni gay. Per educare al rispetto delle diversità basta che ci si attenga a quanto scritto nell’articolo 3 della Costituzione, che sancisce la pari dignità sociale di ogni cittadino a prescindere dall’etnia, dal sesso e dal credo religioso”.
“Poi – proseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia – in una situazione economica drammatica come quella che stiamo vivendo è offensivo spendere anche 1000 euro per iniziative dal sapore prettamente ideologico promosse dalla Rete ready, che vanno nella direzione di esautorare il ruolo educativo delle famiglie, promuovendo una visione dell’identità completamente svincolata dal sesso biologico di nascita. Purtroppo avevamo ragione quando già lo scorso anno avevamo denunciato che l’adesione alla rete ready avrebbe comportato oltretutto anche un costo per i cittadini di Lucca. L’assessore Vietina chieda scusa, visto che in quella occasione ebbe a dichiarare che il comune di Lucca non avrebbe speso un euro per l’adesione alla rete Ready“.