Imprese di pulizia ancora senza contratto, Montemagni: “Approvata mozione in Regione”

L’esponente leghista: “Stiamo parlando di persone quotidianamente impegnate in prima linea nel fronteggiare l’emergenza Covid”
Sollecitare e sostenere nelle competenti sedi istituzionali il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che rispecchi le professionalità della categorie delle imprese di pulizia e servizi integrati.
Questo l’impegno alla giunta regionale che viene chiesto nella mozione presentata da Elisa Montemagni (capogruppo della Lega) che ha ricevuto ieri (12 gennaio) il voto unanime dell’aula.
Nell’atto si ricorda che gli addetti del comparto sono oltre 600mila dei quali oltre 50mila in Toscana e che il 13 novembre hanno manifestato per il rinnovo del contratto. Si evidenzia inoltre, il loro importante ruolo, in questo momento di pandemia per il contenimento del contagio, nonché per l’accessibilità dei presidi ospedalieri, delle Rsa, delle case di cura, delle scuole, università, tribunali, fabbriche e uffici pubblici e privati.
Nella mozione è stato accolto un emendamento del Pd per sottolineare che la maggioranza degli addetti sono donne: “Sono oltre 50mila in tutta la Toscana i lavoratori del comparto delle imprese di pulizia e servizi integrati che, da ben sette anni, attendono, inutilmente, il rinnovo del loro contratto – afferma Montemagni – Stiamo parlando di persone, la stragrande parte donne, che sono quotidianamente impegnate nella delicata opera di sanificazione degli ospedali, delle Rsa, delle scuole ed in generale degli uffici pubblici e privati, trovandosi, dunque, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza Covid-19“.
“Ci pare quindi doveroso e rispettoso nei loro confronti – precisa l’esponente leghista – che le istituzioni si muovano per sollecitare chi di dovere a garantire un trattamento economico equo a questi lavoratori ed una forma contrattuale che rispecchi le loro professionalità. Abbiamo predisposto una mozione, poi approvata, che impegna – conclude – la Regione ad attivarsi nelle sedi preposte per agevolare la risoluzione di questa annosa problematica”.