Salviamo la manifattura: “Comune non ha il coraggio di chiudere con la proposta Fondazione Crl-Coima”

13 gennaio 2021 | 11:16
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Salviamo la manifattura: “Comune non ha il coraggio di chiudere con la proposta Fondazione Crl-Coima”

Il coordinamento: “Dialogo aperto con una nuova cordata ma intanto i poteri forti organizzano un convegno a senso unico sulla rigenerazione urbana”

Torna a parlare il coordinamento Salviamo la Manifattura. Dopo gli aggiornamenti degli ultimi giorni si infiamma ancora il dibattito sulla destinazione dell’edificio.

“Nella stessa giornata riceviamo tre notizie, tutte evidentemente connesse fra loro ed espressione evidente dei giochi che si tentano di consumare alle spalle della città. Sappiamo ormai tutti – come del resto ammesso anche da Roberto Panchieri, segretario del circolo storico del Pd – che la proposta di project financing proposta da Coima Sgr/Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è una proposta inaccettabile. Noi lo abbiamo sottolineato da mesi, abbiamo ripetuto che non è tollerabile utilizzare l’istituto del project financing allo scopo evidentemente strumentale di acquisire la proprietà della porzione sud della manifattura, così tentando di eludere le procedure pubbliche di gara previste per le alienazioni; abbiamo ripetuto che non è sostenibile da parte della città la privazione degli introiti conseguenti alla gestione dei parcheggi, che sarebbe frutto di un danno erariale di non piccole proporzioni, cui andrebbe ad aggiungersi il danno derivante dal mancato incasso della Cosap; abbiamo contestato con decisione le limitazioni alla progettazione della mobilità cittadina che Coima e Fondazione vorrebbero far subire alla città per oltre 40 anni, e parimenti la cessione di un bene pubblico senza che da Coima – Fondazione giungesse la benchè minima indicazione della sua destinazione. Abbiamo contestato fin dall’origine la genesi di una proposta che mai, assolutamente mai, si è voluto condividere con la città“.

“Il project proposto da Coima/Fondazione non è in alcun modo assentibile – dice il oordinamento – né del resto sarebbe assentibile alcun’altra proposta di partenariato pubblico privato che voglia passare sulla testa della città. La città non lo consentirà. E dunque le notizie che oggi contemporaneamente riceviamo ci inquietano e ci fanno riflettere: il gruppo di imprese sociali che ha di recente manifestato il suo interesse per la rigenerazione della porzione sud della Manifattura ha avuto un colloquio con i vertici della amministrazione senz’altro positivo e, da quanto leggiamo, si sono seriamente impegnati per valutare, in un termine di circa un mese, la fattibilità della proposta “tenendo ovviamente fermi i principi della nostra proposta”, che a quanto sappiamo prevederebbe, diversamente dalla proposta Coima/Fondazione, una vera e propria rigenerazione dell’immobile in sé, entro i confini delle destinazioni impresse dalla Soprintendenza e a prevalente, se non esclusivo, utilizzo pubblico e culturale. E non necessariamente tramite un passaggio di proprietà del bene. Poi l’amministrazione valuta positivamente la manifestazione di interesse, ma al contempo continua a coltivare il rapporto con Coima/Fondazione, la cui proposta non ha avuto ancora il coraggio di bocciare. Oggi si afferma che il Comune vorrebbe, anche rispetto alla seconda proposta, ulteriori modifiche: la rinuncia alla gestione dei parcheggi di via del Pallone e la assunzione da parte di Coima del rischio di impresa: peccato che Coima non solo non si sia mai assunta il rischio di impresa, ma abbia piuttosto caricato tale rischio tutto sulle spalle del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il sindaco se ne è accorto? Ha letto il regolamento che disciplina i rapporti fra i proponenti? Se lo avesse letto forse oggi non chiederebbe a Coima, mero consulente stipendiato dalla fondazione, di assumersi un rischio che mai ha voluto assumersi, ma che anzi ha interamente scaricato sulla città. Alla luce di queste prime due notizie non possiamo non chiederci quale strano gioco giochi l’amministrazione: da un lato doverosamente e giustamente riceve i nuovi proponenti, in grado di presentare una proposta assolutamente nuova ed alternativa alla città, dall’altro insiste nel chiedere modifiche alla proposta di Coima/Fondazione, come se tale proposta potesse in qualche modo, modificandola, essere assentibile“.

“E quale gioco giocano i poteri forti? – prosegue la nota – Giunge notizia di un convegno che la Regione Toscana organizza proprio a Lucca venerdì prossimo, guarda caso sulla rigenerazione urbana, guarda caso all’auditorium di San Francesco. Padroni di casa: il sindaco, il presidente della Provincia, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il senatore Andrea Marcucci. Ospite d’onore: l’assessore Stefano Baccelli. Tutti soggetti che già da tempo si sono esposti con chiarezza e fermezza a favore della proposta di project targata Coima/Fondazione. Un convegno che, di nuovo sopra la testa dei cittadini, ha il solo scopo di promuovere una immagine degli organizzatori come soggetti attenti alla rigenerazione della nostra città, pur essendo nella sostanza paladini di un progetto inaccettabile. È come se ci si volesse rifare un vestito, ammantandolo di attenzione alla “rigenerazione urbana come progetto di rinnovamento culturale” (parole ambiziose…..), laddove quel vestito è già ampiamente macchiato dalle intenzioni meramente speculative che connotano il project relativo alla ex manifattura”.

“Ci si sarebbe attesi, da parte degli organizzatori del convegno, almeno questa volta – dicono da Salviamo la Manifattura – una reale apertura alle istanze della città, una occasione di confronto con tutti coloro che, singolarmente o come formazioni sociali, si sono in questi mesi impegnati per un autentica “igenerazione urbana in funzione di un rinnovamento culturale della città. Al contrario assistiamo alla ennesima passerella calata dall’alto. Allora è bene che sia chiaro: la proposta formulata da Coima/Fondazione non rigenera alcunchè, tantomeno la porzione sud della ex manifattura tabacchi. E proprio perché non è rigenerazione urbana, tantomeno rispettosa della storia, della cultura, dell’assetto urbano, non troverà mai il nostro consenso”.

“Il sindaco – conclude la nota – si muova nel concludere il procedimento instaurato da Coima e Fondazione ed apra ai nuovi investitori chiedendo ad essi un progetto autonomo, che salvaguardi le caratteristiche della porzione sud della manifattura, che ne identifichi in ogni sua parte destinazioni pubbliche, che non pregiudichi l’utile derivante dai parcheggi e che, prima ancora, passi attraverso il confronto con la città e della città”.