Sinistra Con: “Barsanti? Si camuffa da moderato solo per opportunismo”

Il gruppo: “Cosa c’è di vero nella lista civica annunciata se poi lui in realtà resta in consiglio comunale capogruppo di Casapound e si astiene sulla cittadinanza onoraria alla Segre?”
“Fabio Barsanti si vernicia di una patina sottile di moderatismo, in vista delle prossime elezioni comunali, annunciando la nascita di una lista civica con lui a capo. Ma in realtà è solo un camuffamento opportunistico. In Consiglio comunale questa svolta non si vede: lui resta capogruppo di Casapound e subito dopo, come primo atto del ‘nuovo corso’, si astiene sulla mozione per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, impedendo che il provvedimento sia approvato all’unanimità”.
Così l’associazione Sinistra con, che prosegue: “Cosa c’è di vero nella lista civica annunciata da Barsanti, se poi lui in realtà resta in consiglio comunale capogruppo di Casapound? Di fronte ad una contraddizione così macroscopica, non è legittimo pensare che si tratti unicamente di un tentativo di depistaggio nei confronti degli elettori?”.
“Due anni fa – si legge nella nota – Barsanti con Casapound si è candidato alla Camera dei deputati, raccogliendo consensi da prefisso telefonico. Da qui evidentemente, dopo il passo falso del mancato ingresso in Fratelli d’Italia, bruciato da consiglieri d’opposizione più svelti di lui, la scelta di un camuffamento in chiave moderata, in vista dell’appuntamento con le urne per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Basta grattare poco, però, che subito sotto ecco riapparire il ‘fascista, senza se e senza ma’, come ama definirsi nelle interviste. E l’astensione sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre, lo dimostra”.
“Barsanti – conclude Sinistra Con – obietterà che non di antisemitismo si tratta, vista la votazione (durante lo stesso Consiglio) a favore per la cittadinanza a Susanna Erbstein, ma è evidente che questa mossa è stata la classica foglia di fico, spesa verso un nome, almeno agli occhi di Barsanti, innocuo; mentre gli risulta insopportabilmente indigesta l’attività pubblica contro l’odio fascista della senatrice Segre”.