Ex Manifattura, Sinistra Italiana: “Opportunità per progetti sostenibili dell’abitare”

8 febbraio 2021 | 13:05
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Ex Manifattura, Sinistra Italiana: “Opportunità per progetti sostenibili dell’abitare”

Il partito lucchese: “Dare vita a un progetto pilota residenziale integrato a un progetto culturale”

“Una grande opportunità per promuovere un progetto pilota per un abitare socialmente ed ecologicamente sostenibile”. Così anche Sinistra Italiana Lucca interviene sul dibattito crescente attorno alla destinazione della storica Manifattura Tabacchi.

“Stanno emergendo interessanti proposte per riempire quella grande volumetria di funzioni, strumenti, strutture idee, progetti culturali che rispondano alle esigenze e ai bisogni della città – si legge nella nota -. Ma a fronte di questa vivacità e creatività l’Amministrazione comunale fa orecchie da mercante e sembra intenzionata a tirare a diritto sulla sua brutta strada. Si è tornati anche a discutere della necessità di recuperare la funzione residenziale del centro storico di Lucca per evitare che la città, ridotta solo a vetrina e museo senza più vita sociale, possa precipitare in un pericoloso declino”.

“Riteniamo indispensabile che l’Amministrazione risponda positivamente alla richiesta di rendere pubblico il numero reale delle case sfitte all’interno dell’alborata cerchia e nella periferia. Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, in questi ultimi decenni non si è costruito per dare risposte ad un bisogno sociale primario come la casa, si è costruito per investire capitali in un bene rifugio considerato sicuro e intramontabile, con un rendimento assicurato nel tempo – prosegue la nota -. Il risultato è che oggi ci ritroviamo in ogni città un numero spropositato di case vuote e, nel contempo, centinaia di migliaia di famiglie senza casa che vivono drammatiche situazioni di disagio. L’emergenza abitativa oggi si sta facendo sempre più esplosiva a causa del precariato, della crisi economica ed occupazionale e della pandemia che sta moltiplicando crisi e disagio sociale”.

Bisogna creare nuovi modelli dell’abitare, sia nell’ambito delle diverse forme dell’edilizia agevolata sia in quella sociale pubblica, dobbiamo smetterla per sempre di costruire case popolari realizzate come casermoni scadenti, alveari e dormitori, che a lungo andare diventano ghetti invivibili e tristi, bisogna iniziare a recuperare e ricostruire abitazioni che legano insieme la qualità dell’edificio, il confort che esso offre, la qualità e la sicurezza dei materiali usati, l’efficienza energetica, con la qualità sociale dell’abitare – va avanti Sinistra Italiana -. E’ urgente e necessario creare progetti per affermare una nuova cultura dell’abitare, condomini solidali, che prefigurano, nella organizzazione e nella gestione degli spazi e dei servizi, nuovi rapporti e relazioni, alloggi progettati e realizzati per garantire la qualità della vita di chi le abita, con spazi e servizi comuni che favoriscono le relazioni, legami intergenerazionali, scambi solidali e mutualistici di servizi per ricostruire livelli di vita comunitaria liberamente autodeterminata dalle diverse esigenze e sensibilità individuali”.

“C’è insomma da ripensare il modello di sviluppo, di consumo e rivedere in profondità i nostri stili di vita i nostri comportamenti sociali e individuali e in questo processo, una nuova cultura dell’abitare avrà un valore strategico – va avanti ancora la nota -. In questo quadro, diventa necessario batterci per recuperare la funzione residenziale al nostro centro storico, per riqualificare le nostre periferie per renderle umane perché ritornino ad essere vivibili e anche belle, perché la bellezza da senso, gioia e qualità alla vita”.

“Una amministrazione comunale timidamente progressista dovrebbe dire senza tanti dubbi e tentennamenti ‘No grazie’ al progetto presentato da una grande immobiliare nazionale come Coima che vorrebbe ridurre tutta una parte della manifattura a parcheggi e appartamenti di prestigio, questa non è una soluzione accettabile, non risponde al bisogno sociale di abitazioni e nemmeno all’obiettivo di recuperare la funzione residenziale del centro storico, è esclusivamente una proposta speculativa nel solco della peggiore vecchia politica che ha violentato e snaturato le nostre città e fatto strage di suolo – va avanti ancora la nota -. La Manifattura Tabacchi può rappresentare una grande opportunità per dare vita ad un progetto pilota residenziale integrato ad un progetto culturale, per affermare ed indicare a tutti che una nuova cultura dell’abitare ecologicamente e socialmente sostenibile è possibile. Lo spazio per farlo c’è, i finanziamenti regionali anche, basta solo il coraggio politico che sembra proprio mancare a questa amministrazione”.