Pillola del giorno dopo negata a Lucca, Sinistra Italiana porta il caso in parlamento

Il segretario nazionale Fratoianni presenta un’interrogazione. Il partito lucchese: “Non si torna indietro sulle conquiste delle donne”
La pillola del giorno dopo negata da una farmacista di Lucca diventa un caso nazionale.
A intervenire sul tema è il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Mi auguro – dice – che non si ripeta più questa scena, comunque presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro della salute affinchè siano fatte tutte le verifiche necessarie e presi adeguati provvedimenti”.
Sul tema si è espresso anche il circolo lucchese del partito: “Apprezzabilmente, l’ordine dei farmacisti di Lucca, attraverso il proprio presidente, chiarisce che l’obiezione di coscienza non può essere invocata in caso di dispensazione della cosiddetta pillola del giorno dopo (ma ricordiamo che esiste anche quella dei cinque giorni dopo) in quanto detto farmaco non è abortivo. Bene, almeno la chiarezza. Una farmacia che non dà corrette informazioni, sicuramente viene meno al codice deontologico dell’ordine, oltre che agli obblighi di legge. Episodi del genere, purtroppo, si ripetono in tutto il paese, accompagnati dalla martellante, perenne campagna “pro-life” di cui in questi giorni abbiamo avuto un saggio sul nostro territorio con tanto di vela pubblicitaria antiabortista: il corpo femminile e la libertà di ogni donna di decidere di sé stessa, trattati alla stregua della réclame di un elettrodomestico”.
“Riflettiamo, tutte e tutti – prosegue Sinistra Italiana – sulla violenza esplicita ed implicita di questi messaggi, che accompagnano gli orribili dati del femminicidio nel nostro paese e la perdita di posti di lavoro che, in epoca Covid, ancora una volta pesa sulle donne in particolar modo. Ma ragioniamo anche sul significato di un arretramento culturale che colpisce la libertà di autodeterminarsi, di decidere del proprio corpo e della propria vita: l’oscurantismo non dà mai buoni frutti, direttamente od indirettamente ciascun individuo viene a soffrirne, e così la società tutta. Negare la libertà delle donne di autodeterminarsi implica la comprimibilità del diritto di ciascuna persona di decidere della propria vita, di fare le proprie personalissime scelte”.
“Se poi vogliamo affrontare temi – conclude Sinistra Italiana – quali la piena attuazione della legge istitutiva dei consultori anche sul nostro territorio e dei fondi a ciò destinati dalla Regione Toscana, nonché l’urgenza di lavorare per il rafforzamento dell’attività volta all’educazione alla sessualità responsabile e rispettosa di sé e dell’altra/o, benissimo, anzi, quanto mai necessario. Ma, per favore, cerchiamo di non rimangiarci le conquiste che il movimento delle donne ha raggiunto facendo uscire l’intera società dal buio pesto del moralismo più retrivo.”