Ipotesi zona arancione, appello da destra a sinistra: “Microzone per differenziare i territori”

Per Fratelli d’Italia e il sindaco di Borgo a Mozzano si potrebbe evitare così di penalizzare anche territori virtuosi
Toscana divisa in microzone per differenziare le criticità del territorio sul tema dei contagi da coronavirus. Sono in tanti a proporre l’idea dopo l’ormai quasi certo passaggio della Toscana in zona arancione dopo cinque settimane di ‘giallo’.
“Anche a fronte delle difficoltà della Regione Toscana nel gestire correttamente il piano vaccinale – antinfluenzale prima e anti Covid19 poi – con gravi ritardi e disfunzioni – dicono l’onorevole Riccardo Zucconi e i consiglieri regionali Francesco Torselli e Vittorio Fantozzi – ci chiediamo perché il governatore Giani non possa prendere in considerazione l’idea di suddividere la regione, prevedendo ove occorra l’indicazione di micro-zone arancioni, evitando così di penalizzare l’intera regione (un po’ come nel caso di Chiusi, in provincia di Siena, che è zona rossa nonostante si trovi in Toscana)”.
“Analogamente a quanto fatto per l’intera nazione, che in base al calcolo Rt è stata suddivisa in fasce di diverso colore – dicono – lo stesso criterio potrebbe essere adottato all’interno di una stessa regione: resterebbero in zona arancione o rossa le aree con Rt superiore a 1, mentre le altre potrebbero rimanere in zona gialla. Dopo cinque settimane in gialla, mettere di nuovo in atto divieti e restrizioni generalizzate, che riguardano anche i comuni dove l’Rt è molto basso, sarebbe ingiusto e scorretto, oltre che un ulteriore colpo di grazia per una situazione anche economica già al collasso. Senza dimenticare che molti ristoratori e albergatori, ad esempio, dovrebbero rinunciare a prenotazioni già prese con il conseguente, grave danno economico che possiamo immaginare. Giani si prenda finalmente questa responsabilità in maniera da attutire i disagi ai cittadini, alle famiglie e alle aziende”.
Politicamente sul fronte opposto ma della stessa opinione il sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti: “Se in una regione gialla si applicano restrizioni, anche fino a zona rossa, per singoli territori, sarebbe importante poter fare anche il contrario, ovvero individuare zone gialle all’interno di regioni arancioni. Prendiamo la nostra Valle del Serchio, stiamo andando avanti a 1, 3 o 5 casi il giorno su una popolazione di quasi 60mila abitanti: che senso ha tornare arancioni? Perdonate lo sfogo, ma ora che i locali iniziavano a respirare (da noi si sono tutti comportati bene e non ci sono casi collegati a gestori) e che la socialità stava riprendendo gradualmente, dover tornare indietro è un brutto colpo”.