Mobilità, Sinistra Con dice addio agli assi viari: “Idea da superare”

16 febbraio 2021 | 16:56
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Mobilità, Sinistra Con dice addio agli assi viari: “Idea da superare”

Il movimento civico dice sì ad asse suburbano e ponte sul Serchio e propone una nuova progettazione che punti su piste ciclabili, trasporto pubblico e rotaia

Superare l’idea degli assi viari per un nuovo concetto di mobilità. La pensa così l’associazione Sinistra Con, che interviene su uno dei temi più annosi del dibattito cittadino.

“Consapevole che la transizione ecologica esige scelte di forte discontinuità con il passato su molti temi – si legge nella presa di posizione del movimento civico – Sinistra con ha sviluppato un lavoro di approfondimento sulla mobilità delle persone e delle merci. Un tema molto importante per il nostro territorio purtroppo limitato da decenni, nel dibattito e nelle scelte locali, alla mobilità su gomma ed a conseguenti ipotesi di sviluppo infrastrutturale imperniate sui cosiddetti assi viari che non hanno portato a nessun risultato e che oggi sono sempre più vecchie e superate”.

“In particolare – prosegue la nota – siamo ripartiti dal parere critico espresso dal ministero dell’ambiente nel dicembre 2019 sul progetto Anas relativo al sistema tangenziale nord-sud e est-ovest di Lucca che si è concretizzato in un giudizio di “non ottemperanza” relativamente ad alcuni fondamentali requisiti di sostenibilità ambientale e paesaggistica. Si tratta della mancata integrazione del “progetto con il contesto territoriale e ambientale nel rispetto della configurazione plano-altimetrica” e di scelte progettuali che provocherebbero danni irreversibili al reticolo delle acque superficiali e di falda in un contesto delicatissimo e di grande pregio come quello della Piana di Lucca. Questi rilievi sono, a nostro parere, tali da determinare, di fatto, lo stop del progetto. E non è un caso che da allora sia trascorso quasi un anno e mezzo senza che nessuno a livello locale abbia più affrontato il tema”.

“Dopo oltre trent’anni – dice Sinistra Con – è giunto il momento di prendere atto che non ha più senso continuare con un’impostazione che si è dimostrata inadeguata e fallimentare, che non ha prodotto soluzioni fattibili e accettabili ai problemi della mobilità comprensoriale, sia interna che di attraversamento, che appare oggi vecchia e superata e che ha finito per ostacolare ogni nuova idea di sviluppo di una mobilità moderna e sostenibile. Chiediamo allora che si apra un lavoro congiunto della Provincia e dei Comuni della Piana di Lucca, capace di mettere in campo un nuovo approccio al tema della mobilità, nuove visioni generali e nuove soluzioni concrete, con interventi di breve, medio e lungo termine da sottoporre a Regione, governo nazionale e Unione Europea e capace di ottenere i necessari finanziamenti“.

“In particolare – dice ancora – proponiamo che si lavori nelle seguenti direzioni: aggiornare il Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile) del Comune di Lucca, che già contiene alcune scelte innovative, in una dimenzione comprensoriale per l’intera Piana; accelerare al massimo la realizzazione del nuovo ponte sul Serchio; preparare la progettazione esecutiva e appaltare l’asse suburbano di Lucca; riqualificare con adeguati investimenti il ruolo di viabilità di attraversamento di alcune arterie della Piana di Lucca; realizzare scelte di forte potenziamento del trasporto pubblico capace di immaginare e attivare tutte le più innovative soluzioni sperimentate a livello europeo; finanziare un grande piano di mobilità ciclabile che colleghi tutte i principali paesi e la città; puntare con decisione a potenziare le reti ferroviarie che attraversano il nostro territorio (raddoppio fino a Viareggio, potenziamento delle linee e del materiale rotabile fino a Pisa e verso la Garfagnana, valorizzazione delle stazioni esistenti e creazione di nuove fermate) per farle diventare una rete di metropolitane di superfice capaci di collegare paesi e quartieri; rilanciare il tema del trasporto merci su rotaia con una approfondita verifica e potenziamento dello scalo merci del Frizzone e con ulteriori scelte di potenzimento nella Valle del Serchio”.