Post sull’atleta trans, Barsanti: “Parole ironiche per parlare di un problema reale”

22 febbraio 2021 | 12:46
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Post sull’atleta trans, Barsanti: “Parole ironiche per parlare di un problema reale”

Il consigliere di Casapound replica a Selvaggia Lucarelli: “È il corto circuito del politicamente corretto”

Polemica sul post che fa ironia sull’atleta trans, il consigliere di Casapound, Fabio Barsanti, risponde a Selvaggia Lucarelli. E lo fa respingendo le critiche di transfobia.

Barsanti nel mirino di Selvaggia Lucarelli per un post su un’atleta trans

Lo fa con una diretta web davanti al pannello del nuovo movimento politico, Difendere Lucca, che mette nel mirino le elezioni del 2022. “Si trattava – spiega Barsanti – di un post ironico su una questione seria. Era un post su un tema, insomma, e non una persona. E il tema era quello della partecipazione dei transgender alle competizioni femminili. Un tema che, nel dominio del politicamente corretto, si ha il timore di affrontare”.

Un tema che, secondo Barsanti, ha a che fare anche con la sicurezza fisica delle donne: “Cito – dice – il caso dell’atleta transgender nel settore delle mixed martial arts, che ha rotto all’avversaria sette ossa del cranio”. “Un problema – dice – non sollevato da me ma anche da medici e da personalità del mondo sportivo. Come l’ex tennista russa Martina Navratilova, omosessuale, che per questa sua posizione è stata esclusa dal mondo degli attivisti Lgbt”

“Quello che si è verificato – spiega – è il corto circuito del politicamente corretto, in nome del quale si vanno a mettere le donne in condizioni sfavorevoli. Si invade una categoria sportiva e si vanno a creare dei problemi che hanno ripercussioni sociali”.

“Non era – prosegue – un post offensivo della persona transgender né carico di odio. Lo si vede dai anche dai tantissimi commenti positivi alle mie parole sotto il post di Selvaggia Lucarelli. Ma il problema c’è e va affrontato. Ci poniamo il problema delle donne che sono vittime di questi esperimenti del politicamente corretto e chiediamo che vengano risolti dalle autorità sportive preposte”.

“Ringrazio – conclude, non senza una buona dose di ironia – Selvaggia Lucarelli che ha riportato all’attenzione del dibattito un tema molto importante. Io l’ho fatto in modo pungente e provocatorio, come amo fare, perché così si fa in modo che della tematica se ne parli ed è una cosa positiva. Non va dimenticato, comunque, che nel 2013 la stessa Lucarelli è stata condannata a una pena pecuniaria per diffamazione per aver definito Miss Lazio del 2010 una trans, quasi a utilzzare il termine in modo spregiativo. La stessa Lucarelli che nei confronti delle parole offensive del professor Gozzini rivolte a Giorgia Meloni ha dichiarato di non esprimere la solidarietà all’onorevole perché le sue idee sono contrarie alla tolleranza”.