Antenna Iliad al campo Henderson, il Comune: “Emissioni nei limiti”

Il caso in commissione su richiesta del consigliere Massimiliano Bindocci. L’assessore Raspini: “Occorre fare corretta informazione”
Il nuovo impianto di telefonia mobile al campo Henderson approda in commissione lavori pubblici, su spinta del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci. Si accendono i riflettori sulla questione relativa a eventuali problemi di salute che ne potrebbero conseguire, in particolare per la vicinanza al campo sportivo e alle case della zona di San Marco. La polemica sulla questione dell’installazione di nuove antenne, era già diventata delicata in alcuni consigli comunali sulla valutazione fatte da una ditta privata, ed alcuni consiglieri di opposizione, Martinelli di Fratelli d’Italia e Bindocci hanno espresso la loro contrarietà.






“Questo tema riguarda la salute dei cittadini – spiega il consigliere Bindocci, che ha sollevato il problema in commissione – Se da una parte bisogna tutelare l’arrivo di nuove tecnologie, allo stesso tempo bisogna tutelare la salute delle persone, specialmente dei ragazzi più giovani che utilizzano il campo sportivo Henderson”.
Il dirigente del comune di Lucca, Luca Nespoli, spiega che l’iter per arrivare all’installazione della stazione radio base è iniziato nel 2019. Il progetto ha avuto i pareri favorevoli da Arpat, che è l’organo pubblico che deve valutare che siano rispettati i requisiti di legge a marzo, da Enaca dicembre sempre del 2019 e della Soprintendenza nel 2020, che ha specificato che l’immobile soggetto ad intervento, non è vincolato dai beni culturali ai sensi della decreto legislativo 42/2004.
A quel punto è arrivato il nulla osta dall’edilizia pubblica, Iliad ha fatto una dichiarazione e ha specificato che l’antenna non prevede apparati di tecnologia 5G, perché non è ancora in essere la tecnologia.
Il 5 novembre 2020, l’ufficio competente ha rilasciato l’autorizzazione.
L’assessore con delega alla sicurezza, Francesco Raspini, spiega quali sono stati i motivi che hanno portato alla realizzazione dell’installazione: “La richiesta di installazione dell’antenna al campo Henderson, è avvenuta nell’ambito delle previsioni del programma per gli impianti delle stazioni radio base, annualmente approvato dal consiglio comunale. Ne riparleremo tra breve, perché bisogna aggiornare il programma all’anno 2021 e lo faremo dopo l’intervento dell’osservatorio“.
“L’osservatorio sulla telefonia mobile – prosegue Raspini – è l’organismo consultivo di cui l’amministrazione si è dotata per dare un parere preventivo sulle proposte di programma da parte delle aziende di telecomunicazioni. Nell’occasione vorrei ricordare che la composizione dell’osservatorio non è completa, da quando la consigliera Francesca Pierotti si è dimessa ed è vacante un posto. Sollecito per questo i gruppi di maggioranza a proporre un nome”.
Il sito del campo Henderson è stato quindi inserito nel programma e sono state fatte le opportune valutazioni di sicurezza. “L’installazione di una stazione radio base e il campo elettromagnetico che ne deriva, con i rispetti dei limiti di legge, dipendono da tutta una serie di valutazioni di carattere tecnico, che esulano dalla competenza degli uffici comunali – dichiara l’assessore – Abbiamo affidato la consulenza a soggetti specializzati, sarà Polab ad occuparsene come consulente dell’amministrazione. Il loro ruolo è quello di fare un’analisi preventiva dei programmi e controllare se sono coerenti con i limiti di legge e i criteri legislativi. Nel caso in oggetto, Colab ha fatto una simulazione dell’impatto elettromagnetico dell’antenna, tenendo presente le caratteristiche di messa in opera dell’impianto”.
In Italia, riguardo al settore relativo all’installazione di nuove strutture radio base, la legislazione di riferimento è anche molto restrittiva se messa in confronto con quella di altri paesi europei. “I valori che sono stati registrati, sono sempre al di sotto dei limiti di legge, sia previsionali, successivi all’installazione, misurando i valori direttamente nell’aria – spiega Raspini – È stata fatta una valutazione preventiva a dicembre e ci dice che il valore è intorno a 1 volt per metro, molto lontano dai 6 volt per metro che è il limite di legge. La valutazione rispetto alla sicurezza sanitaria e delle emissioni è importante ed è importante fare informazione, il vero rischio non è tanto per gli impianti, ma il rischio della salute è legato all’uso diretto del cellulare soprattutto quando lo portiamo all’orecchio e quando c’è poco segnale”.
Le antenne assumono una funzione contraria a quello che si può immaginare, perché garantendo la stabilità del segnale cellulare evitano che questi emetta onde elettromagnetiche maggiori durante la ricerca del segnale. “Ci mettiamo – insomma – all’orecchio una potenza elettromagnetica molto più alta di qualsiasi impianto”, conclude l’assessore Francesco Raspini.
Il consigliere di opposizione, Massimiliano Bindocci, chiede ulteriori chiarimenti presentati, a suo dire, da parte di alcuni cittadini che si erano interessati della questione e avevano chiesto spiegazioni all’amministrazione: “Alcuni problemi erano stati sollevati da cittadini che abitano nella zona, il problema della pista da ciclismo che gira intorno all’antenna e quello relativo alle distanze dalle scuole, che non sono state rispettate. Non capisco come è possibile che nonostante ciò, l’impianto sia stato approvato”, dichiara il consigliere Bindocci.
“La questione dalla distanza dalle scuole è un parametro che non esiste – risponde Raspini – altrimenti non avremmo mai potuto fare l’impianto, ma è una questione che non è mai stata messa in evidenza. Ricordo che alcuni cittadini si sono lamentati del colore del palo, che è a strisce. Questo è necessario perché la zona è luogo di atterraggio di elicotteri e l’area deve essere visibile anche di notte. Anac ha chiesto che fosse evidente la sua presenza”.
Dubbi e richieste di informazione sono arrivate anche dal consigliere comunale di Casapound, Fabio Barsanti.