Uniti per la manifattura ancora all’attacco: “Dov’è la pubblica utilità del project financing”

L’associazione al sindaco: “Si moltiplica il costo dell’opera e si priva la città di entrate certe”
Uniti per la manifattura, ancora domande all’amministrazione sul progetto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Coima Sgr.
“Vogliamo fare una domanda all’amministrazione comunale di Lucca, in primis al sindaco Alessandro Tambellini – dice la nota –
È conveniente realizzare i parcheggi alla ex Manifattura con project financing che ne moltiplicherà il costo e priverà di entrate economiche la città? E se non bastasse questa incomprensibile scelta, per realizzare un pugno di parcheggi si rinuncia alla proprietà della manifattura. Qual è la convenienza?”.
“ln breve il percorso – ricorda Uniti per la Manifattura – La realizzazione di un parcheggio all’ex Manifattura compare nell’elenco annuale del programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019, con livello progettuale esecutivo del 18 aprile 2017 alla delibera di consiglio comunale numero 39. Viene confermato nel piano di investimenti nella delibera del consiglio comunale numero 3 dell’8 gennaio 2019, con uno stanziamento di 3,9 milioni di euro. Ma a giugno dello stesso anno 2019 ecco apparire Coima Sgr che presenta una manifestazione di interesse al comune di Lucca dichiarandosi disponibile a partecipare a una eventuale procedura di gara per il recupero e la nuova destinazione del progetto. Una gara…”.
“Viene presentato – ricorda Uniti per la Manifattura – un project financing per la realizzazione dei suddetti parcheggi e, sorpresa, con la delibera del consiglio comunale numero 65 del 19 settembre 2019, l’opera precedentemente pianificata e finanziata viene stralciata dalla programmazione triennale. Perché? Perché iene privilegiato un project financing che vede triplicato il costo di realizzazione dei parcheggi (da 3,9 a 12 milioni di euro)? Inoltre per la quota di partecipazione al progetto di finanza da parte del Comune viene di fatto prevista la cessione dei 18mila metri quadri della proprietà dell’immobile della manifattura sud, tra l’altro inspiegabilmente valutata al ribasso, per la medesima cifra della quota di partecipazione all’operazione (3,2 milioni di euro). Perché? Ci chiediamo, ancora una volta, quale è la ratio, quale la pubblica utilità di un’operazione che, concepita come una mera voce contabile nella programmazione dell’amministrazione comunale, si è trasformata in una operazione finanziaria dai contorni non facilmente leggibili.”
“Non è una motivazione plausibile la solita “non ci sono le risorse” – prosegue Uniti per la Manifattura – Esperti amministratori sanno bene che le fonti possibili esistono. Le vediamo applicate in importanti realizzazioni di Regione e territorio nazionale. E probabilmente l’opera si sarebbe potuta tranquillamente finanziare con gli introiti che finora pervengono al comune dalla partecipata Metro. Invece ci si presenta come “allettante” la prospettiva di perdere capra e cavoli: l’immobile della manifattura e i proventi dei parcheggi. Ci domandiamo: perché? L’amministrazione sarebbe così generosa da fornire una risposta?“.
“Leggiamo poi – conclude la nota – che un esponente di spicco del Partito Democratico stigmatizza il comportamento di comitati e professionisti che in questi mesi si sono interessati e hanno analizzato la documentazione relativa al progetto di finanza e alla destinazione della Manifattura definendoli come “guastafeste”. È questo il concetto di partecipazione che intendono perseguire questa democratica amministrazione e il Partito Democratico? Attendiamo risposte”.