Manifattura sud, Baronti (Sinistra Italiana): “Comune si fermi finché è in tempo”

L’ex assessore regionale: ”Riempire la struttura di automobili e concedere la gestione al privato non è una soluzione che guarda al futuro”
“Condivido in pieno il comunicato del comitato Uniti per la manifattura e soprattutto condivido quel fermatevi gridato all’amministrazione comunale”. Così il componente dell’assemblea regionale di Sinistra Italiana, Eugenio Baronti.
“Fermatevi fin che siete in tempo, non andate oltre – dice – non consumate uno strappo così forte e profondo con una parte di questa città che ancora crede nella democrazia e soprattutto nella partecipazione. Io milito in una sinistra minoritaria, piccola ma con un grande cuore rosso verde, Sinistra Italiana, e non mi sento per niente rappresentato da questa posizione, anzi, mi offende questa ottusa ed ostinata chiusura al dialogo con i comitati. Mi sembra un incomprensibile controsenso, un paradosso per una maggioranza che si dichiara progressista e di centro sinistra“.
“Mi sento offeso in prima persona – prosegue Baronti – quando si denigra senza alcun rispetto cittadini, rimproverando loro di essere i soliti comitati del no a tutto, privi di idee e nemici del progresso e dello sviluppo. Se ho sentito idee realistiche, costruttive e innovative, in queste settimane, le ho sentite provenire solo da quella parte, perché, quelle espresse dall’amministrazione Tambellini, e dai promotori del progetto Coima-Fondazione, idee innovative non le ho sentite né trovate, anzi, mi prende lo sconforto vedere la riproposizione di vecchie idee stantie ben distanti da quello che servirebbe per cambiare direzione di marcia verso uno sviluppo qualitativo, sostenibile ecologicamente e socialmente per la città di Lucca. Scusate, sarebbe un’idea al passo con i tempi, quella di riempire la manifattura di automobili e consegnare finanche l’incasso della sosta ai privati e non più al Comune? Geniale! Mi sembra di essere ripiombato nel 1985 quando, più o meno le stesse categorie e organizzazioni, che oggi plaudono al progetto Coima, volevano continuare a tenere le mura urbane piene zeppe di auto e come circonvallazione della città. Erano anche allora posizioni conservatrici e miopi, ma forse allora era troppo avanti una certa sinistra e, meno male che è stato così, perché se era per questi signori, si faceva ancora la gincana tra i platani sulle mura. Quasi quarant’anni dopo, di fronte al più grande contenitore del centro storico da recuperare per restituirlo alla città, pensare di riempirlo in gran parte con auto, con negozi e qualche alloggio di prestigio, è semplicemente intollerabile, fuori dal mondo”.
“Vergognatevi – prosegue – Vi siete anche presentati davanti ai ragazzi del movimento Friday for future a parlare di futuro e di transizione ecologica. Un po’ di coerenza signori. Quando amministratori affermano che sono costretti a fare queste scelte perché non ci sono soldi e il coinvolgimento del privato è necessario e senza alternative, in pratica ammettono di essere totalmente privi di idee perché è dalle idee che nascono i progetti. Le idee e i progetti che sono stati proposti sono, non solo fattibili e realistici, ma anche finanziabili perché per la transizione ecologica sono stanziati molti miliardi, certo, non si può pretendere di farci finanziare parcheggi ma, se mai un piano serio di mobilità alternativa all’auto privata per il futuro di Lucca e della Piana. Si può fare ricorso a diversi canali nazionali, regionali europei, di finanziamento, diversificati e indirizzati verso specifici progetti. Tanti progetti legati insieme: arte, socialità, musica, cultura, lavoro, memoria, dentro un unico grande progetto creato con il coinvolgimento della città per la città. Certo, questo processo è faticoso, richiede grande impegno, ma un amministratore è questo che è chiamato a fare, per questo è stato eletto, deve guardare sempre in avanti oltre il proprio naso e immaginare e costruire il futuro. Il peggior amministratore è quello che si accontenta dell’ordinaria amministrazione dell’esistente. Fermatevi fin che siete ancora in tempo”.