Raspini: “Giunta immobile? Ecco tutte le cose fatte in nove anni”

L’assessore all’ambiente: “Ben venga la critica costruttiva, non ignorare i fatti per mero tornaconto politico”
Giunta immobile? L’assessore all’ambiente e alla sicurezza del Comune di Lucca, Francesco Raspini non ci sta. E replica alle accuse provenienti dall’opposizione difendendo l’operato della giunta Tambellini e con un occhio alle elezioni 2022.
“Lo sapete cosa mi fa veramente arrabbiare? – dice – Leggere o sentire la solita frase fatta sugli “ultimi nove anni di immobilismo” ripetuta come un mantra, senza alcuna fondatezza, solo per provare a farla diventare vera a suon di dirla. Lo ammetto, mi sale il nervoso quando si accusa l’amministrazione, o per malafede o per carenza di argomenti, di non avere fatto niente“.
“Niente? – dice – Cioè, per esempio, di non avere investito nelle periferie? Siete più stati a fare un giro a Pontetetto o a San Vito o a Sant’Anna ultimamente? Oppure di non avere fatto opere pubbliche? E il sottopasso davanti a Porta Sant’Anna o quello di via Ingrillini? E le rotonde sulla circonvallazione a Porta Elisa o piazzale Boccherini? Ci accusano di una città morta, ma le edizioni record dei Comics o i concerti dei Rolling Stones dove sono stati fatti? Vogliamo contare gli eventi programmati prima dello scoppio della pandemia? Di non avere progetti e visione per il futuro? Sanno costoro che si sta progettando l’asse suburbano e il terminal bus alla stazione? Che si investiranno 14 milioni per riqualificare il centro di Ponte a Moriano e di Saltocchio nonché l’immobile della vecchia guardia sul parco fluviale? Che sono stati approvati progetti per altri 18 milioni per ristrutturare e dare nuova vita alla zona di Pulia, dell’ex oleficio Borella, del Chiesone dell’area Gesam? Che nella manifattura Nord traslocheranno molti uffici comunali in una sede più moderna e funzionale, il museo del fumetto ed un’università? E che tutto questo sarebbe già realtà se non fosse per il fallimento di due aziende (non una, due) appaltatrici dei lavori?”.
“Vogliamo parlare – prosegue – di quante scuole sono state rimesse a norma dopo anni? Dell’arrivo delle fognature nell’Oltreserchio, dopo decenni di tentativi vani? Della raccolta differenziata passata dal 40% all’80%? Del riassetto delle partecipate e del bilancio? Questo sarebbe immobilismo? Certo, su tante cose si poteva fare di più, su tantissime si poteva fare meglio, su alcune, come è normale, abbiamo proprio cannato, ma “immobilismo”? Ma davvero?“.
“O, forse, per partigianeria politica – conclude – si sceglie di ignorare il moltissimo fatto per mettere il dito solo sulle cose che non hanno funzionato. Ma così è troppo facile. Chi vuol essere alternativa o pensa di candidarsi a gestire “l’isola che non c’è”, oppure deve dire (seriamente) come risolverebbe i problemi, non solo elencarli. Perché le grane quando si amministra sono all’ordine del giorno. E allora, forse, l’immobilità sta nello sguardo di chi, per pigrizia, usa la carta carbone tra un comunicato e l’altro anziché fare la fatica di approfondire. Ecco perché mi arrabbio. Perché la critica costruttiva è benvenuta. Ma non la superficialità di chi continua a confondere il proprio racconto con i fatti, dimostrando una volta di più di essere disposto a denigrare ingiustamente la propria città ignorandone la crescita e i miglioramenti solo per mero tornaconto politico”.