Manifatturiamo: “No a proposte meramente speculative per la riqualificazione della struttura”

Il gruppo: “Basta alle colate di cemento inutili a San Concordio e nella Piana e alla svendita ai privati della città”
“Entro il prossimo 25 marzo il consiglio comunale deve decidere le sorti dell’ex Manifattura Tabacchi, dando la risposta definitiva al progetto proposto da Coima e Fondazione Crl”. Così il gruppo Manifatturiamo torna a parlare dell’intervento in cantiere per la grande infrastruttura ex industriale.
“Nelle ultime settimane – si legge nella nota – il gruppo Manifatturiamo ha informato la cittadinanza riguardo ai pericoli nascosti all’interno di un progetto che ha subìto varie modifiche nel tempo mantenendo però la logica originale: svendita di un imponente edificio pubblico da destinare ad appartamenti di lusso e parcheggi per favorire i profitti della società immobiliare milanese Coima. Contrariamente a quanto afferma il sindaco Tambellini, infatti, la porzione sud dello stabile passerebbe in proprietà a un fondo chiuso, la cui maggioranza sarà nelle mani di Coima. Il tutto senza dimenticare che anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, partner del progetto, è comunque un soggetto privato e non una partecipata dal comune o un ente con anima pubblica, come si tenta di far credere”.
“L’amministrazione comunale – prosegue la nota – continua a sostenere che il progetto Coima/Fondazione sia l’unico in grado di riqualificare l’immenso immobile, anche se sono evidenti alcune criticità progettuali e vizi di sospetta illegalità. Si continua a negare un percorso partecipativo con i cittadini e le tante associazioni che si sono impegnate ad elaborare proposte alternative per il futuro dello stabile e della città intera. Le amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra che si sono avvicendate al governo di Lucca negli ultimi venti anni sono responsabili dell’abbandono e del conseguente degrado dell’immobile e della mancanza totale di una visione ampia su un nuovo e sostenibile progetto di città. Non sono riuscite colpevolmente e per palese incapacità, ad intercettare fondi europei, nazionali o regionali, per avere risorse pubbliche per preservare e riqualificare beni e spazi pubblici mantenendoli al servizio della cittadinanza. A tal proposito, a ulteriore dimostrazione che a mancare è la volontà politica e non le possibili alternative, è utile segnalare che il decreto dello scorso 21 gennaio ha stanziato ben 8,5 miliardi di euro da destinare alla rigenerazione urbana“.
“In particolare, i Comuni capoluogo di provincia, quindi anche Lucca – prosegue – possono chiedere finanziamenti per 20 milioni di euro entro il 4 giugno 2021 per interventi di riqualificazione di edifici e strutture pubbliche, proprio come l’ex manifattura Tabacchi. Noi, quindi, non ci lasciamo ingannare, non crediamo a chi vuol svendere la città per farne un contenitore ad unico vantaggio degli speculatori e del turismo. Non crediamo che Lucca abbia bisogno di ulteriori parcheggi, di nuovi negozi e di appartamenti di lusso. Le nostre proposte sono altre e non ci curiamo dei fini politici di alcuni partitelli sempre in campagna elettorale che strumentalizzano gli altri comitati per i loro squallidi fini, all’interno di una lotta giusta e importante come questa”.
“Il progetto deve essere cancellato – dice Manifatturiamo – Non avalliamo proposte meramente speculative come quella di Coima/Fondazione che sottraggono introiti alla comunità e ne condizionano politicamente le scelte future. Per 25 anni, infatti, il comune oltre a perdere le entrate dei parcheggi della zona si impegna a non modificare la mobilità locale se Coima non sarà d’accordo. Dov’è la democrazia? L’ex Manifattura è della città, è dei cittadini. C’è bisogno di una nuova bussola, di altri valori di riferimento: solidarietà, accoglienza, lavoro giustamente retribuito, bellezza, sostenibilità, decementificazione, arte, cultura, aggregazione, giustizia sociale, partecipazione. Sulla base di tutto questo all’interno dell’area Manifattura, si possono creare occasioni di lavoro, aule scolastiche per togliere finalmente gli studenti dai container, laboratori di arte, musica, l’università dei saperi, un museo della memoria del lavoro delle donne, sale studio, auditorium eccetera“.
“In sintesi: tutto quello che a Lucca è sempre mancato e che ne ha fatto la povera, bella cartolina 3D che è adesso – conclude Manifatturiamo – La mobilitazione che abbiamo condotto con i nostri presìdi e volantinaggi nelle piazze e con eventi informativi online sarà ripresa con rinnovata forza, alzando il livello di lotta e con nuove e più ampie proposte. Il legame tra il partito trasversale del cemento e le società immobiliari private che fanno di mestiere l’incetta dei beni pubblici italiani è evidente. Non tolleriamo più una politica che non fa i conti con la crisi economica, sociale e soprattutto ambientale. Allora diciamo basta alle colate di cemento inutili a San Concordio e nella Piana e alla svendita ai privati della città. Basta menzogne, vogliamo dire la nostra agli amministratori arroganti. Partecipazione popolare in piazza e nelle sedi del potere. Sull’ex manifattura e sul patrimonio pubblico della città devono essere ascoltati i cittadini!”.