Mobilità personale sanitario, Bezzini risponde alla Lega: “Molte saranno completate a fine emergenza”

Elisa Montemagni, Andrea Ulmi e Marco Landi: “Replica evasiva e insoddisfacente”
“Un pasticcio bello e buono quello compiuto dall’amministrazione regionale sulla mobilità volontaria di personale sanitario e socio sanitario, eppure nemmeno di fronte all’evidenza l’assessore regionale Simone Bezzini, ha voluto ammettere l’errore”. Così i consiglieri della Lega Elisa Montemagni, Andrea Ulmi e Marco Landi replicano alla risposta dell’assessore alla sanità che definisce “prevedibile” l’attuazione della mobilità volontaria da altre regioni una volta terminata la pandemia.
La Capogruppo della Lega ha infatti interrogato la giunta per sapere “se risulta vero, e per quale motivo, che le richieste di mobilità da parte di personale sanitario e sociosanitario operante in altre Regioni non vengono processate dagli uffici aziendali, come invece disposto dalla delibera 48 del 1 febbraio 2021 della Regione Toscana, e quali sono le linee di indirizzo trasmesse alle Asl in tal senso”.
“Per quanto riguarda la mobilità volontaria in fase di bando non viene richiesto il nulla osta da parte dell’azienda di provenienza, per snellire le procedure, e che questo consente di avere un quadro della possibile mobilità – ha risposto Bezzini -. Ma dato che la concessione del nulla osta in questa fase di emergenza è molto difficile, ed è necessario per completare la procedura, è prevedibile che molte mobilità saranno completate con la fine del periodo di emergenza“.
“Nella delibera n.48 del 1 febbraio scorso si disponeva infatti che, per far fronte alla necessità di personale, la mobilità sarebbe stata concessa ‘anche in assenza del nulla osta dell’ente di appartenenza’, dando così speranza a molti operatori toscani operativi in altre Regioni di poter tornare ad operare in Toscana, che difatti hanno cominciato ad inoltrare le domande peccato che poi le stesse non venissero processate dalle Asl – hanno commentato al termine i consiglieri della Lega – per questo ci siamo attivati con un’interrogazione urgente, visto che, per esempio, alcune strutture attivate appositamente per l’emergenza Covid19, come Campo di Marte a Lucca, risultano ferme proprio per mancanza di personale”.
“La risposta di Bezzini è stata evasiva e insoddisfacente, non dandoci certezze in merito alla legittimità della procedura e della motivazione per cui, nonostante la delibera, le domande sono ferme negli uffici delle Aziende sanitarie – concludono Montemagni, Ulmi e Landi – ci sono operatori sanitari e socio sanitari che meritano risposte e tempistiche certe e non panegirici o generiche buone intenzioni. Per quanto ci riguarda andremo a fondo della questione e cercheremo altrove le risposte che l’assessore non ha saputo, o voluto, darci”.