Rifondazione Comunista: “Sulla scuola il governo ha fatto ben poco”

21 marzo 2021 | 10:22
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Rifondazione Comunista: “Sulla scuola il governo ha fatto ben poco”

Strambi: “Irrisolto l’annoso problema delle classi pollaio”

Scuola e pandemia, Rifondazione Comunista di Lucca approva lo sciopero generale contro la dad.

“Per Rifondazione Comunista di Lucca – spiega Giulio Strambi – l’emergenza sanitaria, anziché andare verso la soluzione, si è nuovamente ripresentata, con gli indici e le curve che indicano l’andamento epidemiologico nuovamente in peggioramento. Il governo Draghi, presentato come l’esecutivo della svolta, al momento si è in buona sostanza limitato a ricalcare i provvedimenti presi dal precedente esecutivo. Nelle prossime settimane avremo nuove strette e chiusure, che colpiranno innanzitutto il mondo della scuola e della cultura, oltre alle attività turistiche e della ristorazione. La scelta continua ad essere quella di colpire le scuole costringendo i bambini e gli adolescenti alla didattica digitale, ma al contempo mantenendo aperti i centri commerciali per molte ore al giorno”.

“Sulla scuola pubblica, dopo la sanità – prosegue la nota – si sono riversate le contraddizioni accumulate in anni di tagli agli organici docenti e Ata e alle risorse dell’edilizia scolastica, e l’innalzamento della media di alunni per classe, costituendo quel sovraffollamento nelle aule il cui fenomeno è stato chiamato classi pollaio: in pochi mesi sarebbe stato difficile risolvere tutti i problemi che scelte deleterie del passato hanno accumulato, ma certamente nel corso dell’estate è stato fatto ben poco per ridurre il problema delle menzionate classi pollaio, e ci si è affidati alla forma mista in presenza e in didattica digitale come soluzione per mantenere una continuità nella scuola, sacrificando le soluzioni che possano restituire dignità e continuità alla scuola pubblica”.

“Le posizioni su questi problemi sono articolate, e creano discussioni e divisioni tra chi vede nella dad  una risorsa per l’emergenza e chi vi vede una forma di normalizzazione e di destabilizzazione della didattica da rigettare completamente. È evidente infatti che con la Dad si sono acuite le divergenze culturali e formative tra figli e figlie delle classi medio/alte, mentre chi proviene da settori sociali più disagiati le difficoltà di collegamento e di apprendimento sono emerse in maniera evidentissima.  Studenti e studentesse, genitori e insegnanti e membri di associazioni per la difesa della scuola pubblica si battono per un nuovo progetto pedagogico alternativo a quello neo-liberista, per il diritto allo studio e alla formazione culturale. Allora bisogna dare atto ai Cobas e al Coordinamento Nazionale Precari di rappresentare questa esigenza di mobilitazione con la convocazione dello sciopero del 26 Marzo, su una piattaforma largamente condivisibile”.